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#4windsurf test2018: vele freeride e freerace

di - 28/03/2018

RRD MOVE MK6 6.7
La Move è una vela molto interessante perché adatta il proprio comportamento conforme la misura che si sta utilizzando e quindi alle condizioni che ci si trova ad affrontare. Infatti non abbiamo raggruppato nel test la 6.7 e la 5.7 come abbiamo fatto in altre occasioni semplicemente perché fanno parte di programmi diversi. La 5.7 infatti è una freewave, mentre la 6.7 in questione è una freemove/freeride. Le misure piccole (5.2, 4.7 e 4.2) sono invece delle vele powerwave.
Ciò che ha colpito tutti di questa vela è la leggerezza, dà l’idea di navigare con una vela agile, quasi fosse più piccola pur regalando potenza e velocità per la planata. Questo la rende molto facile in manovre come virata e strambata ma fa l’occhiolino anche a virata elicottero, duck jibe, duck tack e, per chi può permetterselo, anche a qualche forward. Il nuovo materiale sul leech della vela che accompagnerà quasi tutta la gamma delle RRD 2018 trasmette un rassicurante soft-feeling ed è certamente più resistente nel tempo del X-ply a trama larga delle versioni 2017. Questo le dona anche del colore in più, tanto colore in più che la rende migliore a livello estetico e si avvicina maggiormente, rispetto alle versioni precedenti, a quel “stile italiano” che ci si aspetterebbe da RRD.

 

POINT-7 AC-X
L’AC-X è una vela freerace senza camber molto riuscita, ma d’altronde si sa, questo è il campo delle vele nere, dove c’è competizione e velocità difficilmente sbagliano. Infatti questa vela è sembrata a tutti stabile e veloce, con una potenza degna delle gare PWA ma con la semplicità di una vela senza camber, facile da trimmare e si va subito forte. Per assurdo i voti ricevuti sono simili a quelli della AC-F tanto che questa sembra esserne la diretta evoluzione. È una degna rappresentante di questa categoria e poi si sa… il nero sta bene su tutto.

 

 

NEIL PRYDE SPEEDSTER 7.2
Questa è la proposta Neil Pryde per il gruppo freerace no cam e come ci si poteva aspettare non hanno deluso le aspettative. La Speedster è una vela facilissima da trimmare e in questo penso Neil Pryde sia maestra. Si infila l’albero (e gli alberi nuovi sembrano veramente di ottima fattura), si mette il boma, tutto a misura come scritto alla base e avrete una vela in mano che sembrerà appena consegnata da Robert Stroj (velaio NP). Le performance sono di alto livello, la vela risulta stabile e veloce e, nonostante le velleità corsaiole, è pure piuttosto manovrabile. I colori che di primo acchito ci hanno lasciati un po’ perplessi in realtà si sono rivelati nell’uso anche piuttosto piacevoli ma questo dipende poi dai gusti dell’acquirente.

 

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.