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Amatrice-Configno, la corsa della rinascita

di - 18/08/2017

Ogni passo spazza via un po’ di polvere. Un velo di macerie e detriti, sabbia e calcinacci che agli angoli delle strade tiene viva la memoria di una tragedia costata la vita a centinaia di persone. Un passato e un dolore che nessuno vuole dimenticare e che è impossibile non ricordare tra scheletri di palazzi, case prefabbricate e racconti di chi la notte ancora fatica ad addormentarsi.

Ma il 20 agosto il paese proverà, ancora una volta, a rialzare la testa e lo farà con il supporto e la solidarietà di atleti, campioni e appassionati della corsa che si troveranno alla linea di partenza. Alle ore 16:00, infatti, dal centro di Amatrice prenderà il via la quarantesima edizione della Amatrice-Configno, una gara di 8,5 chilometri che sarà dedicata quest’anno alla rinascita del paese reatino distrutto e sconvolto dal sisma il 24 agosto di un anno fa.

A salutare gli atleti di una gara che negli ultimi quattro decenni ha visto trionfare campioni del podismo nazionale e internazionale, anche le Frecce Tricolori: gli aerei della pattuglia acrobatica voleranno sopra agli atleti per disegnare nel cielo la bandiera italiana e accompagnare idealmente runner e pubblico in un viaggio verso la speranza. “Nonostante la città sia stata distrutta dal terremoto, Amatrice e la sua popolazione non si sono arresi. Il paese sta ricominciando a vivere, molte attività sono state riaperte e, seppur con tante difficoltà, abbiamo deciso di non rinunciare alla gara e organizzare una competizione che testimoniasse il valore dello sport come veicolo di solidarietà” dice Bruno D’Alessio, organizzatore dell’Amatrice-Configno.

Del resto la gara ha una storia particolare, sia per l’albo d’oro degli atleti che sono saliti sul podio (da Orlando Pizzolato a Paul Tergat, passando per Gelindo Bordin e Bernard Lagat, tanto per citarne alcuni), sia perché lo scorso anno fu l’ultima manifestazione sportiva che si tenne ad Amatrice esattamente quattro giorni prima del sisma. E quest’anno a celebrare i quarant’anni della corsa ci saranno alcuni dei vincitori del passato, grandi campioni che hanno deciso di portare il loro abbraccio alla popolazione del paese reatino. Non mancheranno, ad esempio, Stefano Baldini (vincitore della gara nel 2005), Gabriella Dorio, Alberto Cova e Ezekiel Kemboi che proprio sul percorso dell’Amatrice-Configno disputerà l’ultima gara della sua carriera.

Ezekiel Kemboi, pluriiridato dei 3000 siepi (foto organizzatori)

“Sarà una grande emozione ritrovarsi sulla linea del traguardo. Probabilmente a stento riuscirò a trattenere le lacrime, perché molti amici di Amatrice non ci sono più, hanno perso la vita durante il terremoto” ricorda Gelindo Bordin, che ha più volte partecipato e vinto l’Amatrice-Configno. Ma tra i successi che meglio ricorda c’è quello del 1988: “Decisi di correre quegli 8,5 chilometri per fare una sorta di allenamento preparatorio alla maratona delle Olimpiadi di Seul” racconta. Un percorso breve, quasi di rifinitura per testare le condizioni fisiche prima dei Giochi. “Feci un buon risultato, mi sentivo bene e la vittoria all’Amatrice-Configno mi diede grande fiducia”. Pochi giorni dopo Bordin partì per Seul e disputò una delle gare più importanti della sua vita: “Corsi la maratona e vinsi l’oro. Mi chiedo se il merito sia di quell’allenamento ad Amatrice” dice Bordin, primo atleta italiano a trionfare in una maratona olimpica.

Un successo che ora il campione azzurro vuole riportare nel paese reatino, quasi un gesto di ringraziamento per un pubblico che, durante quella gara dell’88, l’aveva sostenuto e incitato. “A quelle persone il 20 agosto sarò io a dedicare un applauso. Perché hanno affrontato il dolore di un terremoto e a testa alta sono riusciti a rialzarsi – dice Bordin – i veri campioni sono loro, gli abitanti di Amatrice e di tutti i paesi terremotati. Ritrovarsi in quei luoghi, a quasi vent’anni di distanza, sarà uno shock. Ma voglio esserci e correre con loro verso la rinascita”.

Laura Mari – La Repubblica