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BMC presenta la sua gravel la URS unrestricted

di - 11/07/2019

BMC lancia un nuovo progetto e una nuova concezione gravel, nasce la piattaforma URS. Quello gravel è segmento che cresce in modo costante, in termini di volumi ma anche sotto il profilo dello sviluppo dei prodotti. In poche stagioni il gravel ha saputo spingersi oltre e le biciclette più moderne permettono di affrontare percorsi esigenti, in passato rivolti alla sola mtb. Da qui il concetto gravel+, fatto proprio dall’azienda svizzera e da cui nasce la piattaforma URS (unrestricted, senza limiti).

BMC URS adotta una geometria progressiva con un angolo anteriore aperto (70°) per una guida fluida e sicura anche all’interno dei tracciati più complicati, con l’obiettivo di migliorare il controllo e senza mandare in crisi il cockpit. Proprio lo stem e la piega sono di natura ICS ( stesso concetto della piattaforma road), Integrated Cockpit Integrated ma con uno sviluppo e design specifici per il gravel.

Rimanendo in questa sezione del progetto, le geometrie mettono in mostra un avantreno allungato, simile e paragonabile alle mtb di ultima genrazione con stem corto. Per fare un esempio: una taglia small ha un attacco da 55 mm, stessa cosa per la misura media, una large da 70 mm, così come la xl. Sempre l’attacco manubrio è compatibile con l’attacco di un supporto GoPro, con un’integrazione ottimale. La piega è leggermente svasata verso l’esterno, tipicamente gravel. Passando al telaio, questo è completamente in carbonio Premium e prevede una serie di dettagli di pregio.

Si inizia dal paracolpi posto la tubazione obliqua, combinata con una serie di protezioni su forcellini e foderi posteriori. Si passa al punto di inserzione dei foderi obliqui al piantone, dotato di MTT (Micro Travel Technology), una sospensione che ha un’escursione di 10 mm, di derivazione mtb. Il retrotreno ha delle asole che permettono il montaggio di un portapacchi. Il carro e la forcella hanno spazio in abbondanza per il passaggio di coperture fino a 45 mm di sezione, a prescindere dalla taglia.

Il seat-post è di natura D-Shape in carbonio ma la sua forma rende possibile l’inserimento di un reggisella telescopico con diametro di 27,2 mm. il D-Shape standard è munito di un parafango Dfender.

Il top tube, vicino alla zona dello sterzo rende possibile il montaggio di borsoni da viaggio. Gli attacchi per il portaborraccia sono tre, due nella posizione classica, uno posto sotto al tubo obliquo, vicino alla protezione, soluzione che non guasta per i viaggiatori. Si passa alla forcella, full carbon con steli dritti. La guaina idraulica per il freno e completamente interna allo stelo e offre spazio per un eventuale passaggio di un cavo per una dinamo.

Il telaio è compatibile con una forcella ammortizzata del tipo Fox 32SC AX. Quattro taglie, s, m, l, xl e quattro allestimenti: la One che si basa su una trasmissione monocorona Sram Red eTap AXS 12v e le nuove ruote DT Swiss GRC 1400 Spline 42.

La Two con la tramissione gravel di Shimano GRX Di2 e ruote DT Swiss GR 1600 Spline 25. La versione Three con il cambio GRx di Shimano ma in configurazione meccanica e ruote Mavic Allroad. La Four con Sram Apex e ruote DT Swiss C1850 Spline 23.

a cura della redazione tecnica, foto ambient a cura di www.schoenauer.co

bmc-switzerland.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.