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Briko Superleggero, ecco la nostra prova

di - 21/09/2017

Il design minimalista degli occhiali di ultimissima generazione è un qualcosa che va oltre la moda del momento. La leggerezza, i valori alla bilancia che oggi si possono raggiungere, grazie ai nuovi materiali, sempre più spesso sono assecondati da prestazioni di ottimo livello: un occhiale leggero e stabile, diventa anche più comodo. Briko Superleggero, permette all’azienda italiana di entrare nel segmento dei pesi piuma, grazie ai suoi 21 grammi (25 grammi rilevati), un numero quasi estremo che però è accompagnato da stabilità e comfort una volta indossato, da una notevole definizione della lente (dal basso verso l’alto e vice versa, da destra a sinistra e viceversa), con distorsioni quasi azzerate anche in posizione bassa sul manubrio.

 

La montatura è composta da due bacchette separate con inserto grippante, per limitare gli spostamenti, oltre ad un nasello indipendente. Queste (e il nasello) possono essere facilmente smontati dalla lente: infatti la lente è intercambiabile.

Ogni confezione contiene due lenti. Queste ultime possono esser specchiate, polarizzate, fotocromatiche e/o encapsulated (è possibile graduarle con la tecnologia Briko RX7. Superleggero è disponibile inoltre, con lente tradizionale, oppure XL, più alta, con prezzi compresi tra i 139,90 e 169,90 euro.

briko.com

LE NOSTRE IMPRESSIONI

Abbiamo provato la versione con lente dalla forma standard (non XL), con colorazione red specchiata, abbinata (presente nella confezione) ad una più chiara, adatta alle giornate senza luce. Leggerissimo si ma stabile e dritto una volta in viso, impercettibile nonostante la base di un nasello molto rigida. Da precisare: la porzione del nasello a contatto con la pelle è regolabile e in gomma ma la clip che si innesta sulla lente è garanzia di “bloccaggio” e quindi rigida.

Stesso discorso vale per le due aste, flessibili tra le mani, quasi immobili una volta indosso e che non risentono dei movimento delle fibbie del casco. Il valore però è la lente, che offre una definizione ottimale, non stanca anche dopo tante ore in bicicletta, avvolgente il giusto. Anche quando si è sotto sforzo e si tende a concentrare lo sguardo in una sola direzione, la lente permette di mantenere un buon equilibrio visivo, senza disturbi dovuti alla curvatura e nell’evidenziare troppo alcuni colori.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.