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Burian: cos’è e perchè riporterà le onde sull’Italia?

di - 25/02/2018

Ben ritrovati all’appuntamento con le previsioni onde 4surf, oggi speciale sul Buran o se preferite Burian. Il vento gelido protagonista di tutti i notiziari ha da poco valicato i confini dell’Italia e nelle prossime ore raggiungerà tutto il Centro-Nord, con effetti solo marginali invece al Sud.
Ma andiamo step by step: innanzitutto cos’è il Burian (o Buran)?
Il vento più gelido che possa sferzare il nostro Paese altro non è che una forma particolarmente fredda del grecale e della bora, dunque un vento che raggiunge l’Italia da Nord-Est (e in alcune zone da Est). Il fattore che lo rende davvero unico è la sua provenienza, essendo davvero remota e pilotata da correnti anti-zonali di cui abbiamo già parlato (leggi qui). Il Burian infatti è caratteristico delle steppe della pianura sarmatica, ad ovest degli Urali. Il clima continentale-freddo della Siberia favorisce l’accumulo nei bassi strati dell’atmosfera di aria molto gelida durante l’inverno, che spesso va sotto i -20°C di temperatura e per la maggior parte della stagione resta confinata lì, spingendosi spesso in Asia e più raramente sull’Europa orientale.

Mappa GFS della temperatura a 1500 metri circa prevista per martedì 27 febbraio, apice dell’ondata di gelo siberiano sull’Italia. Da notare la gelida lingua blu spinta fino all’Europa centrale e al Centro-Nord del nostro Paese.

Per far si che questa massa d’aria gelida raggiunga l’Europa centrale e l’Italia servono importanti movimenti sullo scacchiere meteorologico, dato che come vi abbiamo già detto le perturbazioni sul nostro Paese seguono un flusso da ovest e molto di rado dalla direzione opposta, visto che lo “sforzo per andare controcorrente” è notevole. Non staremo qui a spiegarvi il perchè si è verificata ora questa irruzione gelida, quello che possiamo dirvi però è che i valori di temperatura portati dal Burian saranno confrontabili, per le nostre regioni centro-settentrionali, all’ondate di gelo del 1956, del 1985 e del “più recente” dicembre del 1996. Il fattore che la rende ancor più eccezionale è, inoltre, il periodo dell’anno in cui è arrivata sull’Italia: siamo a fine febbraio e fra tre giorni inizierà la primavera meteorologica…valori così bassi della colonnina di mercurio sono davvero rari.
Insomma, il Buran serve ad indicare una massa d’aria gelida proveniente dalla Siberia, ma gli effetti sul mare nostrum non sono per nulla differenti alla classica aria fresca in coda alle perturbazioni atlantiche che solitamente arriva dai Balcani.

Perchè il Burian potrebbe riportare le onde sulla costa occidentale dell’Italia? 
Partiamo innanzitutto da un presupposto: le onde non sono mancate negli ultimi giorni! Sardegna e sud Italia hanno vissuto giornate molto buone nelle ultime settimane, così come l’Adriatico. Quello che manca da ormai oltre 15 giorni è lo schema delle correnti atlantiche, che porta onde tra Sud ed Ovest su Liguria, Toscana, Lazio e qualche altra zona. Viviamo da oltre 2 settimane sotto flusso di correnti “anti-zonali”, ossia da est verso ovest, che lasciano in ombra dagli swell le coste occidentali d’Italia; ma ora, finalmente, siamo giunti al giro di boa.
L’ingresso di una massa gelida così estesa e acuta su Europa centrale e Mediterraneo darà vita a forti contrasti termici, nonostante il mare nostrum si trovi nel periodo più freddo dell’anno (vedi la mappa INGV qui sotto). Da questi contrasti prenderanno vita diverse aree di bassa pressione, la prima delle quali è attesa da mercoledì 28 sul mediterraneo occidentale, pronta a raggiungere l’Italia giovedì.

Temperatura del mare in superficie, dati del 25 febbraio 2018. Fonte: INGV

Ecco dunque spiegato il motivo per cui il Burian innescherà una ripresa dei venti occidentali: sarà l’aria fredda che lo accompagna a dar vita a diverse strutture di bassa pressione che man mano riavvieranno la macchina delle perturbazioni atlantiche provenienti da ovest. La seconda perturbazione, seppur moderata, è attesa a cavallo del weekend delle elezioni tra il 3 e il 4 marzo: mentre la prima potrebbe innescare “solo” una bella sciroccata su Tirreno, Adriatico, Isole maggiori e Ionio, la seconda potrebbe attivare un libeccio a scala sinottica, più esteso dunque ed in grado di interessare anche il povero (solo nell’ultimo periodo) golfo Ligure.
Pazientate ancora un po’ surfers della costa ovest, l’astinenza sta per finire (forse). L’attendibilità nel lungo termine è ancora bassa ma ci sono buoni segnali che promettono davvero bene, stay tuned on #4surf!
MC

Lo swell di scirocco atteso giovedì 1 marzo – Modello: SWELLBEAT

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf