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Cairns è subito rossocrociata

di - 06/09/2017

I Mondiali di Cairns si sono aperti subito nel segno della Svizzera, principale candidata a vincere il medagliere finale. La formazione elvetica torna sul trono del Team Relay grazie soprattutto al suo supercampione Nino Schurter, di solito poco propenso a gareggiare in questa prova ma stavolta convinto a gettarsi nella mischia in quella che era la prima assoluta a un mondiale nel nuovo format, con 5 atleti al via. Schurter ha sfruttato la sua abilità nell’ultimo giro per ribaltare la situazione portando la formazione elvetica a riconquistare l’iride dopo 7 anni.

Inizia alla grande il Mondiale di Nino Schurter (foto organizzatori)

La nuova formula di gara, con due donne chiamate a partecipare, ha molto influito sull’esito della corsa. Alcune squadre tra cui l’Italia hanno scelto di schierare i tre uomini all’inizio, ma la tattica non ha pagato. Nella prima frazione è partita forte la Nuova Zelanda con Sam Gaze primo al cambio con 3” su un bravissimo Luca Braidot, alla fine autore del sesto parziale complessivo, a 10” transitavano Danimarca, Francia e Usa. Nella seconda frazione sorprendeva Juri Zanotti, che portava l’Italia al comando con 7” sui danesi e 13” sui neozelandesi, la Svizzera era al settimo posto a 54” e con due donne chiamate nelle frazioni successive a limitare i danni. La terza frazione vedeva molte delle elite in gara, ne approfittava il Canada che passava in testa con lo junior Jones, a 46” erano insieme Ferrand Prevot (FRA), Annika Langvad (DEN), Sina Frei (SUI) e una confortante Eva Lechner, che non perdeva dalle più accreditate avversarie. Eccezionale nella quarta frazione Catharine Pendrel che addirittura allungava portando a un minuto il vantaggio alla campana sulla Svizzera che trovava un grande contributo in Jolanda Neff. L’Italia scendeva al sesto posto anche a causa di una caduta occorsa a Martina Berta. Il distacco dal podio non era molto, ma nella frazione conclusiva Nadir Colledani non trovava spazio e portava l’Italia al sesto posto, a una decina di secondi dal terzo. Vittoria alla Svizzera con Schurter che era l’unico insieme al neozelandese Anton Cooper a scendere nel giro sotto i 12 minuti. A 24” meritato argento alla Danimarca con una formazione molto compatta dove Andreassen nel finale precedeva allo sprint il francese Perrin Garnier. A seguire la sorprendente Gran Bretagna, gli Usa e l’Italia, un po’ delusa ma consapevole di avere una squadra all’altezza e con molti esponenti nella giusta forma. Domani appuntamento per le prove junior con gli azzurri Zanotti, Xillo e le ragazze Tovo e Specia a caccia della Top 10.

Tutta la delusione sul volto di Martina Berta (foto organizzatori)