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Campagnolo SuperRecord EPS 12×2 speed, il prodotto

di - 22/03/2019

Campagnolo SuperRecord EPS (electronic power shifting) 12×2 speed, ovvero, il top di gamma dell’azienda vicentina nella versione elettromeccanica. Perché l’EPS, così si chiama “tra noi ciclisti” è la trasmissione elettromeccanica e non, elettronica; perché tecnicamente tutta la trasmissione deriva in modo diretto dalla versione meccanica, con azionamento a filo, ovviamente con l’aggiunta della power unit e di tutti quei componenti necessari per le sue funzioni.

in azione con la Canyon Ultimate SLX Team Replica equipaggiata con Campy SuperRecord EPS 12 speed disco

ALCUNE CONSIDERAZIONI INIZIALI

Si è vero, l’abbiamo appena saggiato in terra spagnola, nel corso di una sola giornata di prove ma l’EPS di Campagnolo, il SuperRecord si conferma una delle trasmissioni con funzionamento a base elettronica meglio riuscite: ci piace identificarla come il cambio per il corridore, dove la velocità della cambiata, tanto in salita, quanto in discesa è il valore aggiunto che ricopre un ruolo primario. Già nella versione precedente, quella a 11 velocità, era decisamente sorprendente la sua rapidità di cambiare rapporto, con la funzione multishifting, che in pochi, pochissimi secondi, portava la catena dal pignone più grande a quello più piccolo e viceversa, cosa che ci aveva impressionato. In poche ore di test, non abbiamo colto grosse differenze tra questa a 12 velocità e la più anziana, dal punto di vista della velocità di cambiata ci sono sembrate uguali. La trasmissione ha un buon grado di personalizzazione che avviene tramite la app MyCampy. Abbiamo provato Camapgnolo SuperRecord EPS 2019 nella versione disco, un impianto frenante idraulico sviluppato in collaborazione con Magura che è tanta roba! Gran frenata. Non possiamo valutare la longevità e gli aspetti legati ad una eventuale manutenzione, il tempo a nostra disposizione è stato ridotto ma le sue performances sono decisamente di altissimo livello. I punti in comune con la trasmissione meccanica sono molti ed entrambe sono oggettivamente sexy! Ora andiamo nel dettaglio dei vari componenti della nuova trasmissione Campagnolo.

App MyCampy

GLI SHIFTER ERGOPOWER e la centralina EPS V4

Quelli tradizionali e quelli con la camera idraulica, sono molto simili tra loro, completamente ridisegnati rispetto alle versioni a 11 velocità. Il nuovo SuperRecord ha una leva più lunga, con una doppia curva che permette un contatto costate delle dita, a prescindere dalla situazione, dal manubrio e dalla grandezza delle mani. La loro ergonomia è completamente customizzabile, grazie ad un foro frontale per la regolazione della distanza dalla piega.

Una vista frontale delle due leve, con il piccolo foro per l’ingresso della chiave a brugola.

Non solo: questa doppia curva permette di esprimere costantemente una forza equilibrata in fase di azionamento della leva stessa e di conseguenza della frenata. Anche per quanto concerne il sistema EPS, non è stato cambiato il sistema di azionamento dei rapporti: due leve, una posta dietro a quella del freno per la salita della catena, una laterale allo shifter per la discesa. Tramite la app MyCampy, come accennato in precedenza e in altre pubblicazioni, è possibile personalizzare la velocità e le modalità di cambiata, oltre a tenere sotto controllo una serie di aspetti legati alla manutenzione.

Per quanto concerne il sistema frenante idraulico, i due manettini diventano anche il naturale alloggio della camera idraulica con il master cilinder, posizionato verticalmente rispetto al terreno. Gli appoggi in gomma, Vari Cushion, sono stati pensati per un comfort e grip ottimali.

La parte sotto al gommone poggia mani

 

Un ulteriore passo avanti è stato fatto con la tripla disponibilità della centralina V4. In aggiunta alla classica da mettere sotto lo stem, da ora in poi sono disponibili il modello da integrare al manubrio e una terza da posizionare sulla tubazione obliqua (per i telai con questa specifica). La centralina, oppure brain unit, conserva il doppio protocollo di trasmissione dati Bluetooth e Ant+.

La centralina V4, in questa caso posta sotto lo stem del cockpit integrato Canyon

LA POWER UNIT

Se messa a confronto con la precedente versione, la nuova batteria che equipaggia il SuperRecord EPS 12×2 è leggermente più lunga (poco più di 4 cm) ma è anche maggiormente capiente. Si parla di un 10% di energia in più, soluzione pensata per sostenere al meglio l’aggiunta di un pignone. L’aumento di capacità della batteria è stata pensata anche nell’ottica di un aumento delle cambiate, che si verifica nel momento in cui l’atleta utilizza la trasmissione con cuore elettronico (rispetto al cambio meccanico).

Ecco la batteria del nuovo EPS

LA TRASMISSIONE

Il bilanciere posteriore, rispetto al cambio meccanico, adotta un design leggermente diverso, con una sorta di “placca superiore” in carbonio che funge da protezione, irrigidisce la struttura ma è anche aerodinamica. Un bilanciere unico permette di supportare i due pacchi pignoni disponibili: 11/29 e 11/32.

Il bilanciere posteriore del Campy SuperRecord EPS 12 speed

 

Abbiamo estemizzato, perché abbiamo incrociato la catena, lasciando il “padellone” davanti, portando la catena sul pignone più grande per far vedere l’estensione proprio del cambio posteriore.

In oltre, la concezione con cui è stato sviluppato permette di essere montato su differenti tipologie di frame che adottano forcellini di supporto diversi tra loro. Come per la versione meccanica, le due pulegge sono maggiorate, ognuna di essere ha 12 denti con disegno ottimizzato per questo pacchetto a 12 velocità. Anche in questo caso è stato ripreso il protocollo Embrace, ovvero, la distanza ottimale e costante della puleggia più alta rispetto al pignone ingaggiato dalla catena, per una fluidità ottimale della trasmissione, con l’eliminazione degli attriti e il rischio di danni in caso di forti vibrazioni: in quest’ultimo caso entra in gioco alla la molla che funge come una sorta di anti-damping.

Il cambio posteriore smontato dalla bici e visto da dietro

Le sfere interne alle pulegge sono in acciaio. Il deragliatore è costruito nel modo classico del top di gamma Campagnolo, abbinando fibra di carbonio, polimero e lega. Ovviamente, rispetto alla versione meccanica include il motore nella parte superiore, smagrito rispetto al passato. Quest’ultima soluzione permette di avere uno spazio notevole tra lo pneumatico e il deragliatore stesso. Tutta la trasmissione Campagnolo EPS è completamente waterproof.

Il deragliatore

Le cassette dei pignoni presentano gli ultimi tre blocchi monolitici (composti da tre pignoni ciascuno), mentre i restanti pignoni sono singoli.

GUARNITURA

È la stessa guarnitura utilizzata dalla piattaforma meccanica, con perno passante Ultra Torque in titanio, cuscinetti con sfere Cult, fattore Q da 145,5 mm e spider a quattro bracci. Queste adottano un doppi giro bulloni (112 mm interno e 145 esterno) ma su una stessa pedivella è possibile montare tutte le corone Campagnolo 12 velocità disponibili: le combinazioni sono: 50/34, 52/36 e 53/39.

La parte interna della guarnitura

Ogni corona ha dei punti d’ingaggio della catena differenziati, perché le corone con un numero di denti differenti, necessitano di una cambiata diversa. Questo permette inoltre di avere un feeling ottimale della trasmissione del funzionamento del deragliatore, a prescindere dal diametro della corona e dalla combinazione utilizzata. Le pedivelle sono costruite grazie al carbonio unidirezionale, con resina (non è un flatting applicato esternamente) dalla finitura lucida e sviluppato nei laboratori Campagnolo. Quattro le lunghezze disponibili: 165/170/172,5 e 175 mm. La catena è specifica per le 12 velocità.

I FRENI

La versione calipers prevede gli standard e i direct mount. L’impianto con i dischi adotta delle pinze adattabili a tutte le tipologie di telaio, con pistoni interni dal diametro di 22 millimetri, che si azionano grazie ad una molla magnetica (soluzione unica nel suo genere).

Una vista della coppia delle pastiglie

L’azione delle due pastiglie è assecondata da un inserto che agevola il ritorno della pastiglia alla posizione originale, particolarmente utile nel caso di frenate prolungate. I dischi (pista in acciaio con spider in alluminio) sono Center Lock, disponibili nei diametri 160 e 140 mm.

Il disco e la pinza dell’avantreno

IN CONCLUSIONE

Un sistema come Il Campagnolo SuperRecord 12 EPS, perché di sistema si parla, identifica una bicicletta, la rende unica ed è in grado di cambiare la prestazione del mezzo meccanico ma anche il suo impatto visivo (ovviamente e il suo posizionamento sul mercato). Una bicicletta con una trasmissione del genere è una bici hors categorie anche per quanto concerne il prezzo della bici finita; oggi è estremamente difficile che un appassionato acquisti una trasmissione ed un impianto frenante senza telaio, senza un pacchetto già montato nella sua completezza. Carbonio, titanio, ergal e alluminio, tutti materiali e lavorazioni che uniscono un peso specifico contenuto ( a volte estremo) alla longevità. Questa versione EPS di Campagnolo, a nostro parere è un altro passo in avanti della categoria dei cambi con funzionamento a batteria, che conferma le infinite applicazioni dell’elettronica abbinata al ciclismo, della tecnologia, della cura del dettaglio a cui è soggetta la nostra disciplina: difficile trovare un altro sport in cui la ricerca è così maniacale.

action

Link utili

campagnolo.com

canyon.com

A cura della redazione tecnica, foto Campagnolo ( Javi Echevarrìa Ruiz)

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.