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Cannondale Synapse Disc Hi-Mod

di - 21/12/2017

LA NOSTRA PROVA

Una bici banalmente comoda? No, assolutamente no. Una bici seduta? No, per nulla. Cannondale Synapse è una bici differente rispetto ai modelli classici, “tradizionali”, una bicicletta che regala una confidenza immediata per comfort, agilità, guidabilità e linearità nelle prestazioni ma che deve essere capita e interpretata, una bicicletta che anche in base all’allestimento può cambiare pelle. Lo sterzo alto (maggiore rispetto ad una bici realmente “corsaiola”), il passo leggermente più lungo, abbinato ad una elasticità maggiore dei materiali, senza dimenticare il seat-post da 25,4 mm di diametro, fanno di questa bici uno strumento in gradi di smorzare tutte le vibrazioni provenienti dal terreno, rendendo il mezzo molto stabile anche su strade bianche, ciottolati, pavé e sconnesso al limiti della decenza. Anche grazie a questi fattori, con i dovuti e opportuni aggiustamenti, chi vuole questa bici, la vuole da utilizzare in gara con interpretazione agonistica, può mettere in preventivo di acquistare una taglia più piccola (ovvio è, che si va a snaturare in parte il concetto comfort). Così come l’abbiamo provata noi, Synapse è una bicicletta fluida e stabile, un rullo compressore su ogni terreno. In fase di scatti, cambi di ritmo e accelerazioni è un “pò telefonata”, meglio sfruttare delle progressioni da seduti, oppure, alzando il ritmo step by step, se si vuole schiacciare in piedi sui pedali: le ruote Hollowgram sono un gran bel prodotto.

In discesa è un binario, veloce il giusto, mai nervosa e in grado di perdonare molti errori d’impostazione. La configurazione della trasmissione Shimano e dell’impianto dei freni, sono una garanzia, in fatto di cambiata e per quanto riguarda la frenata: quest’ultima necessita di qualche km di rodaggio per esprimersi al massimo delle sue potenzialità.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.