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Cannondale SystemSix Hi-Mod, la belva da gara

di - 13/12/2018

SystemSix è uno strumento creato per la competizione, una bicicletta che pur non essendo scomoda diventa uno strumento che regala il meglio se tenuta alla corda. Questa Cannondale è anche la bici che segna un nuovo corso del marchio americano, oltre ad essere il primo vero progetto aero oriented.

la veduta frontale fa notare quanto il frame si nasconda dietro a tubazione sterzo e forcella

Dal modello Cannondale che portava lo stesso nome eredita ben poco e solo quanto di fondamentale per essere un mezzo da professionista: il DNA racing. Ci è piaciuto definire la nuova SystemSix, durante il nostro lungo test, come  una bici muscolosa e prepotente, veloce, rigida e reattiva, capace di essere agile ma anche perentoria. Le ruote Hollowgram TR KnØt64 sono il giusto completamente del pacchetto Cannondale dedicato alla velocità, una velocità che non sfigura neppure in salita.

Cannondale SystemSix prima generazione

La prima generazione della SystemSix era una combinazione tra alluminio Alcoa e carbonio, una soluzione unica nel suo genere, votata alla ricerca della prestazione massimizzata. Impressionante la sua resa sul campo, anche in considerazione del periodo in cui è stata proposta: 2006.

Ma torniamo al presente: il telaio è costruito in carbonio BallisTec Hi-Mod, in alto modulo (a catalogo è presente anche la versione con carbonio dal modulo standard), così come la forcella. La bici è disponibile nella sola declinazione con i freni a disco, e può supportare le trasmissioni a batteria oppure meccaniche. A nostro parere, questa del test è una delle versioni di maggiore appeal, un pacchetto che propone il cockpit modulabile KnØt SystemBar e le ruote Hollowgram KnØt tubeless ready con profilo da 64mm, con canale interno da 21. Queste ultime hanno una sorta di design inverso, sviluppato per avere la massima penetrazione nello spazio, diventando più stretto vicino ai bordi di tallonatura della gomma.

Hollowgram knot 64 tr, tubeless ready

Queste ruote permettono di montare e rendere efficiente uno pneumatico clincher 23c di sezione. Molti dettagli, tante soluzioni che rendono la nuova di Cannondale una bicicletta che non passa inosservata, e che a listino è equipaggiata con il power meter Power2Max con pedivella Hollowgram Si. Sette le taglie a disposizione, dalla 47 alla 62.

cannondale.com

LE NOSTRE IMPRESSIONI

C’dale SystemSix è una bici che non ha paura di nulla, se non delle salite particolarmente lunghe e con interminabili tratti in doppia cifra di pendenza. Non solo pianura: i percorsi vallonati sono infatti il suo ambiente ideale. Le gare veloci con salite brevi e strappi cattivi sono il terreno in cui esprime meglio la sua propensione alla competizione. La bici e questo pacchetto ruote aiutano a mantenere la velocità elevata e al tempo stesso mettono in campo una stabilità non sempre scontata.  Con ruote dal profilo inferiore, magari più morbide, smorza in parte la sua aggressività, pur mantenendo una notevole reattività ai campi di ritmo. Una volta in sella si percepisce una posizione race decisamente spinta. Si pedala sfruttando un assetto molto centrale sul piantone, con il busto caricato sull’avantreno, inoltre il suo design porta la ricerca di un abbassamento proprio del busto verso il fronte della bici. È corsaiola, e non fa nulla per nasconderlo.

Il perno passante SpeedRelaise

In fatto alla tecnica e le sue soluzioni: i perni passanti SpeedRelease ci piacciono e sono ampiamente gestibili anche da chi arriva dai quick relaise e non ha mai avuto dimestichezza con le chiusure di questo tipo. Questa soluzione arriva dalla front FS-I. Tutto il cockpit, pur avendo un design molto particolare quasi modulabile, è rigido e ampiamente gestibile, nella parte bassa e anche su quella alta quando si affrontano le salite. Ci piace l’integrazione del power meter, che però deve essere attivato dall’utente sul portale Power2Max. Quest’ultimo dopo l’attivazione base fornisce solo il numero delle rpm, mentre per la rilevazione dei watt necessita della configurazione ufficiale, a pagamento.

Il cockpit

 

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.