Canyon Grail a nostro parere è una sorta di icona per una categoria moderna, il gravel, segmento di bici che riscuote sempre maggiori consensi. Grail è una bici che ci piace definire “tuttoterreno”, curata nei dettagli, comoda ed elegante ma capace di mostrare i muscoli quando gli viene richiesto. Il segreto del suo successo? Una grande e ottimale versatilità, comoda sempre, reattiva quando serve, veloce nella guida e ampiamente personalizzabile (anche in merito alle performances). Canyon Grail non è compromesso ma un mezzo che nasce in maniera specifica per il gravel.
A distanza di due anni il segmento gravel è cresciuto, si è evoluto e si è ritagliato uno spazio importante nel mercato attuale, sempre più specifico ma che, sotto il profilo tecnico, avvicina le diverse categorie del “settore bicicletta”. Il gravel non è moda passeggera ma un veicolo di promozione sfruttato e preso ad esempio da territori, da aziende di promozione turistica, una nuova frontiera per il turismo ma anche d’interpretazione delle due ruote: molti grandi marchi hanno investito risorse e tecnologia in questa categoria. Grail e gravel, due nomi che viaggiano paralleli: non parliamo di una bicicletta modificata, di un assemblaggio approssimativo, Canyon Grail è la bici specifica per chi vuole fare gravel, per chi ama pedalare su asfalto (senza troppi sacrifici e senza essere troppo lento) e al tempo stesso si butta nei sentieri e strade bianche.
Canyon Grail, curata nei dettagli, ricercata, bici dove la combinazione tra il cockpit CP01 CF e il seat-post VCLS 2.0 CF diventano un valore aggiunto che ha un’importanza primaria. Infinite possibilità di presa sul manubrio, smorzamento delle vibrazioni e stabilità anche sullo sconnesso.
LE NOSTRE IMPRESSIONI
Considerando la categoria di cui fa parte, ci aspettavamo una bici più lenta, tranquilla e invece ci siamo ritrovati a lavorare su una bicicletta che regala belle soddisfazioni in termini di performances tecniche e, veramente tanto sicura. La Grail trasmette un feeling notevole, ovviamente le gomme abbondanti ci mettono del loro ma, è altresì vero che gli angoli del piantone e dello sterzo, giocano un ruolo fondamentale sulla stabilità del mezzo. Per lo stradista puro: Canyon Grail non è una bici da ciclocross riadattata, non è una bici da strada con le gomme tassellate, Grail è “la bici per il gravel”, buona e gratificante quando (magari) si vuole pedalare più tranquilli al di fuori della stagione agonistica. Per il biker: la Grail non è una mtb, front o full, ma, nonostante questo non potete immaginare dove vi può portare. Evitando le discese di roccia con drop di un metro e mezzo, non ha paura di nulla e con gli pneumatici settati a dovere (magari in configurazione tubeless), sul pedalato può essere più veloce proprio di una mtb. Il doppio plateau anteriore: 50/34 anteriore, 11/32 posteriore, con trasmissione Di2, pedalare sempre e cambiata assicurata.
SCHEDA TECNICA
TELAIO: Canyon Grail CF SL full carbon
FORCELLA: Canyon OneOne Four SLX full carbon
GRUPPO: Shimano Ultegra Di2
CATENA: Shimano
FRENI: Shimano Ultregra Disc 160×160 mm
RUOTE: DT Swiss C1800 Spline
PNEUMATICI: Schwalbe G-One Bite
SERRAGGI: perni passanti 100×12 mm ant., 142×12 mm post.
CURVA MANUBRIO: Canyon cockpit CP01 CF full carbon integrato
ATTACCO MANUBRIO: –
NASTRO: Canyon
SERIE STERZO: Canyon
SELLA: Fi’zi:k Aliante R5
REGGISELLA: Canyon VCLS 2.0 CF S15
COLORE: carbon copper
PESO RILEVATO: 8,47 kg (senza pedali)
PREZZO: 3299 euro
PRODUTTORE: canyon.com
foto di Matteo Malaspina, video Franz Rizza videomaker