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Canyon Ultimate CF SLX 9.0 Pro short review

di - 18/05/2016

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La nuova top level della casa di Coblenza adotta un frame completamente in carbonio dal peso di 780 grammi nella taglia media, valore uguale al modello più anziano ma con una resistenza aerodinamica migliorata dell’8%, numero che sale al 14 con l’adozione del nuovo Aerockpit integrato Canyon, lo stesso utilizzato per il modello Aeroad. Questo risultato è stato possibile grazie al rinnovamento di disegno e volume dei tubi, in particolare alla porzione dedicata alla penetrazione nello spazio, dal fronte alla parte centrale della bici, fino ad arrivare al retrotreno.

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Il profilato dello sterzo adotta una forma particolare, rastremato nella parte centrale per allargarsi nelle zone dedicate alle sedi dei cuscinetti: ricorda in parte quello della versione Aeroad e tutto il resto del telaio sembra nascondersi alle sue spalle.

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La brugola per il serraggio del seat-post, quest’ultimo con diametro da 27,2 millimetri, è posta appena sopra al ponticello del freno posteriore. Il piantone è tondo nella porzione alta e man mano che prosegue verso il basso assume una forma più schiacciata verso l’interno del frame (design adottato anche nella versione Ultimate Cf SLX precedente).

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La scatola del movimento centrale è larga 86,5 millimetri.

Gli stays bassi, asimmetrici, adottano principalmente due forme: partendo dalla scatola centrale con soluzione squadrata, per congiungersi ai forcellini tramite una forma rotonda e un volume minore.

 

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Il reggisella è stato rivisitato (rispetto alla versione precedente), un full carbon con morsetto superiore in alluminio, con una capacità di flessione maggiore in senso verticale e orizzontale, rispettivamente del 15% verticale, 37% orizzontale e con uno smorzamento delle vibrazioni maggiorato del 13%. VCLS CF S13 Post ha un arretramento sella regolabile da 15 a 35 millimetri.

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IN SALITA

Ci ha colpito positivamente in fase di cambio ritmo e variazione dell’andatura, messa sotto pressione in piedi sui pedali. La Ultimate 2016 sembra non perdere un watt e mette in mostra una notevole stabilità, sull’avantreno ma anche sul retrotreno senza perdite di trazione.

IN DISCESA

È brillante e veloce negli inserimenti, piuttosto fluida ma è una bicicletta che deve essere guidata: permette di correggere eventuali errori di traiettoria. Ci è piaciuta all’interno delle discese lunghe dove ancora una volta si nota la buona proporzione delle misure e della geometria.

SUL PASSO

Elastica, quasi gommosa, merito dell’abbinamento tra componenti e telaio, con vantaggi che si riflettono sull’economia della pedalata. Pur non essendo una bicicletta del segmento aero, il lavoro fatto in termini di penetrazione dello spazio si percepisce principalmente alle medie e alte andature.

CAMPO DI UTILIZZO

Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un mezzo che regala soddisfazioni a 360°, a prescindere dall’allestimento. Non è una bicicletta adatta alle semplici passeggiate della domenica ma a nostro parere questa versione della Ultimate è adatta all’agonista delle granfondo, quanto all’interprete delle gare a circuito di breve/media durata.

PREGI

Ci è piaciuta la reattività in fase di rilancio che non mette in crisi la parte dedicata all’equilibrio, il tutto condito da un comfort ottimale.

COSA MIGLIORARE

Il serraggio del seat-post così progettato obbliga ad un massiccio impiego della pasta grippante per evitare che ci siano scivolamenti verso il basso.

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