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Cortina Scarpa Women Experience

di - 18/03/2020

Fra capelli lunghi e scarponi

Report della prima Cortina SCARPA Women Experience

Foto di Riccardo Selvatico

Anni fa pensavo se pensavo a sciare a Cortina riuscivo solamente a fantasticare su belle giornate di sole in Faloria o alle Tofane, senza avere idea di tutto quello che c’è nel cortile di una località turistica che continua ad essere sempre in voga. Adesso, quando penso a Cortina d’inverno, penso ai canali disegnati fra le pareti di dolomia, alla neve fresca, alle grappe al rifugio. Per questo quando SCARPA mi ha proposto di andare a sciare e scoprire questa località da un nuovo punto di vista, più vicino al mio immaginario del momento, non ho potuto che preparare il saccone e partire all’istante.

A partecipare alla SCARPA Experience a Cortina siamo cinque ragazze, cinque giornaliste con approcci diversi al mondo outdoor ma tutte con una voglia matta di goderci qualche giorno di nuove scoperte e si, anche di relax.

Arrivo a Cortina di sera, quasi non riesco a capire dove sono e quali sono le montagne intorno a me. Alloggiamo al Dolomiti Lodge Alverà, un hotel di recente costruzione che, scoprirò la mattina seguente, ha una vista incredibile sulle Tofane, che all’alba si infuocano del rosso del primo mattino. La prima sera di chiaccherate e conoscenze finisce con la prova scarponi e termoformatura per il giorno seguente. L’idea è quella di fare una gita di scialpinismo partendo da Col Gallina, per cui, date le ottime condizioni della neve fresca, proviamo degli scarponi pensati per godersi al massimo la discesa: i Gea RS.

La linea GEA

I Gea sono la versione femminile del famosissimo Maestrale, scarpone prediletto tra gli sciatori che si guadagnano le proprie curve ma che sono più interessati all’eleganza della discesa. Il Gea RS, nonché il Maestrale RS, sono leggermente più rigidi e ancora più performanti in discesa. È uno scarpone che continua ad essere rinnovato con estrema attenzione e che in ogni sua nuova uscita si merita un applauso in crescendo. Per me che amo faticare solo per portarmi a casa una manciata di curve di soddisfazione sono gli scarponi ideali. Non vedo l’ora di provarli.

Sciare nella storia

Partiamo tutte insieme da Rifugio Col Gallina, alcune con le ciaspole e altre con gli sci, in compagnia della nostra guida Nadia (tra le prime guide alpine donne in Italia) e Franz, che non so come definire perché si è rivelato un uomo dalle infinite conoscenze e qualità. Mentre Nadia pensa a noi sotto gli aspetti più legati allo sci, Franz ci accompagna nella storia – triste ma interessantissima – della Guerra Mondiale. La salita è infinita, non tanto per il dislivello, ma per le numerose pause condite di preziose informazioni che il nostro Cicerone di montagna ci elargisce senza soluzione di continuità. Arriviamo sul Pizzo del Col Gallina, e appena cambiamo versante scopriamo una vista mozzafiato sul Civetta, sulla Marmolada e sulle altre montagne de gruppo. Nella roccia, il gestore del rifugio alla base, ha sistemato dei vecchi tunnel e bivacchi della guerra, nei quali ci addentriamo per capire un po’ meglio cosa è successo su queste montagne tanti anni fa. È strano quanto un luogo che in questi giorni è visto solamente come luogo di benessere, anni addietro sia stato lo scenario di eventi devastanti. Per la natura e per l’essere umano.

Tolte le pelli e stretti gli scarponi siamo pronte a scendere e a goderci delle curve in neve fresca con la Tofana di Rozes illuminata dalla luce del tramonto. È tutto talmente bello – la sciata, la neve, il panorama – che ci concediamo una seconda discesa. Arriviamo al rifugio che è quasi buio.

Bere, mangiare, ridere

Dopo una lunga giornata in mezzo alla neve non ci resta che rilassarci nella spa e prepararci alla serata cortinese. In albergo viene a trovarci Patrizia co-fondatrice di Kalis, che ci racconta della sua storia e della sua officina di dermocosmetica. Abbiamo avuto modo di provare le creme pensate per l’attività outdoor in questa giornata di sci e il primo approccio è decisamente interessante. Chi ha detto che per essere una donna di montagna bisogna smettere di curarsi?

Siamo in piena Cortina Fashion Week e per le strade e nei locali inizia a sentirsi l’aria di vacanza di natale. Sembra quasi di ritornare per qualche momento in un vecchio film di Vanzina. A cena, presso lo Chalet Tofane, abbiamo modo di conoscere i vini del Castello di Buttrio, che rendono la serata decisamente frizzante.

Ma per fare veramente contente cinque ragazze la serata non può finire alle dieci. Così, grazie anche a Cortina Marketing, ci “imbuchiamo” all’apertura del Vip, il locale storico della bella vita cortinese. Non mi dilungherò sulla serata, ma posso assicurare che anche le ragazze “outdoor” sanno come divertirsi. Con moderazione.

La mattina per riprenderci dalla serata abbiamo in programma una sessione di yoga all’aperto, fra neve, tronchi riscaldati e vista mozzafiato. Io purtroppo devo scappare e non posso godermi questa esperienza rigenerante, ma parto piena di energie e ricaricata da questi due giorni dove ho scoperto che dietro all’azienda ci sono delle persone fantastiche e che cinque ragazze insieme possono andare ovunque.

Nessun luogo è lontano, non si diceva così?

Qui potete vedere il video resoconto di quei giorni

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.