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Varazze e-Enduro e Turbo Levo, esperienza epica

di - 09/10/2018

e-Enduro Varazze 2018
e-Enduro Varazze 2018
Specialized S-Works Turbo Levo in gara a Varazze, qui alla partenza della PS2 – foto: Cristiano Guarco

L’occasione era ghiotta e non abbiamo pensato per un attimo di lasciarcela scappare. Ma quale occasione? In realtà si è trattato di cogliere due piccioni con una fava: approcciarci per la prima volta a una competizione enduro dedicata alle MTB a pedalata assistita (la quarta della stagione e-Enduro 2018) in sella al meglio della nuova gamma Specialized eMTB, quella vera e propria eMTB da sogno che è la S-Works Turbo Levo (per chi se la fosse persa qui trovate la nostra preview online).

Specialized Turbo Levo, eMTB a tutto tondo

Sabato: presentazione e primo approccio sui trail

Siamo stati letteralmente riveriti e coccolati dallo staff Specialized, in primis dal gruppo della filiale italiana del colosso statunitense, a seguire dal team a supporto dei due atleti Curtis Keene e Miranda Miller del team Specialized Gravity (vi avevamo anticipato la loro presenza nella presentazione della gara e-Enduro di Varazze).

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Il paddock Specialized a Varazze

Le operazioni sono iniziate sabato in tarda mattinata, giusto il tempo di prepararci alla presentazione gustando una mitica focaccia ligure portata dai ragazzi di Punto Sport Casarza Ligure, scelto da Specialized Italia per supportare atleti italiani e assistere gli appassionati interessati al noleggio delle eMTB in prova, tra cui le Turbo Levo Comp in alluminio già “assaggiate” durante la presentazione del progetto Monte Carmo Outdoor avvenuta qualche giorno prima (state sintonizzati per il nostro report, la piattaforma digitale sarà attiva dal prossimo 2 novembre…).

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Marco Cislaghi e Ledo Zamparella di Specialized Italia – foto: Cristiano Guarco

Ledo Zamparella, responsabile tecnico dell’area eBike di Specialized Italia, ha illustrato tutte le novità introdotte sulla serie di eMTB full suspended Turbo Levo appena rinnovata, dal telaio al motore Specialized 2.1 (su base Brose Drive S Mag) passando per la batteria M2 che, nel caso della nostra S-Works e della Expert è da 700 Wh, grazie a celle più capaci ed efficienti. Le novità non finiscono qui, infatti un ruolo fondamentale nell’esperienza d’uso è svolto dall’app Mission Control – per dispositivi mobile iOS e Android – anch’essa profondamente rivista nell’ottico di un utilizzo ottimale della Turbo Levo.

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Pronti per partire sotto la pioggia da Alpicella, nell’entroterra di Varazze – foto: Cristiano Guarco

In tarda mattinata arriva il momento di salire sulla S-Works Turbo Levo per il primo approccio sui trail di Varazze Trail Area (parte bassa) e del Monte Beigua (parte alta). La leggera pioggia, il vento moderato e la temperatura fresca (poco più di 6° alla partenza della PS1!) non hanno scalfito il nostro entusiasmo, anche se le condizioni non erano delle migliori. In ogni caso la risalita da Alpicella sino alla partenza della sequenza di trail Zeta/Jungle – un classico del Monte Beigua, curati insieme ad altri dal gruppo di Beigua Insane Tribu – ci ha scaldato per bene le gambe, riducendo all’essenziale la sosta per prepararci alla discesa. Sul flow in stile bike park della PS1 abbiamo iniziato ad apprezzare le doti della S-Works Turbo Levo: speciale veloce, con fondo lavorato e tendenzialmente compatto (a parte qualche letto di radici e rocce fisse), qualche salto e belle sponde dove far correre la bici in sicurezza. Notiamo subito la grande stabilità del mezzo e la precisione in inserimento e conduzione curva, oltre all’apprezzabile comportamento neutro sui salti.

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Uno dei salti sulla PS1 Zeta/Jungle

Questa PS è forse la meno “enduro a pedalata assistita” ma ci sta per riscaldarci e dare la giusta varietà e completezza alla competizione ligure. Passiamo, dopo un bellissimo trasferimento tra sentieri e forestali, alla partenza della PS2 Cascina, un gran bel saliscendi nel finale dopo un primo tratto stretto e ripido e un segmento intermedio su salita altrettanto ripida e dal fondo tecnico, tra rocce fisse e smosse. Il terreno qui è naturale, giusto con qualche deviazione creata per l’occasione per ravvivare la speciale in ottica eMTB in modo da spezzare il ritmo e obbligando il rider a trovare il miglior compromesso tra tecnica di guida e gestione dell’assistenza. Quest’ultima si rivelava un fattore chiave, infatti sulla PS2 farsi spingere dalla modalità Turbo per guadagnare rapidamente velocità e non stancare eccessivamente le gambe.

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Riccardo “Boavista” Dongo premiato da Marco D’aliesio, responsabile/amministratore/fondatore di Varazze Outdoor

Un breve trasferimento su asfalto conduceva su PS3 Frasquito/Boavista Express, una vecchia conoscenza di chi frequenta con assiduità i trail che girano a ridosso di Varazze. Si tratta di un’unione perfetta tra la risalita ripida e tecnica del Frasquito che permette di accedere a uno dei sentieri più iconici del comprensorio ligure, quel Boavista Express che prende il nome dalla mente geniale e dalle instancabili braccia di Riccardo “Boavista” Dongo, artefice della riscoperta di vecchie tracce adattata all’uso MTB, oltre alla creazione ex novo di altre sempre di ottima fattura per gli amanti dell’enduro e del trail biking più tecnico. Qui serviva gestire spinta e assistenza con precisione in salita, sempre per tenere alto il ritmo, per poi aprire il gas in discesa su una traccia stretta che terminava con uno spettacolare toboga naturale in una galleria naturale formata dalla fitta vegetazione. Una semplice speciale “salita prima e discesa poi” che però permetteva di capire bene l’anima della Turbo Levo: non una vera e propria enduro nonostante il travel da 150 mm accoppiato a ruote da 29″ con geometria progressiva tra cui sterzo da 66° e reach da 455 mm sulla nostra taglia L, ma una vera eMTB totale che non si fa spaventare da nulla, o quasi…

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Curtis Keene sul Boavista Express, parte finale in discesa della PS3

Il quasi è d’obbligo, perché il setup con camere d’aria si è rivelato troppo delicato, avendo forato due volte al posteriore, prima in PS2 il sabato durante le prove e poi purtroppo anche in gara, sulla PS4 a poche centinaia di metri in linea d’aria dall’arrivo… avremmo anche potuto chiudere la prova, ma una discesa molto scassata seguita da una risalita altrettanto tecnica e una discesa costellata di rocce affioranti che conduceva alla finish line ci hanno fatto desistere per evitare di danneggiare il prezioso cerchio posteriore in carbonio (vi anticipiamo l’utilizzo del kit Speedy Mouse distribuito da Andreani Group, per il test della S-Works Turbo Levo). Chiudiamo questa parentesi passando alla PS4 FS (Father & Son, in parole povere Boavista padre e figlio), altro classico di Varazze. Di per sé non era una speciale complicata, ma gli organizzatori hanno pensato bene di renderla più tosta inserendo un impegnativo tratto di salita dalla chiesetta del Beato Giacomo: prima una stretta traccia con numerosi gradoni rocciosi, poi una rampa ripida su sassi smossi con un paio di curve in contropendenza, sino a prendere il trail vero e proprio in discesa. Così è diventata la PS più temuta dagli atleti, sia a livello fisico sia tecnico, senza dimenticare l’impegno mentale – concentrazione sempre altissima per evitare di insaccarsi sulle rocce affioranti – e le ripercussioni sulla bici dovute al terreno minacciosissimo. Ma è stata anche la più appagante, riuscirla a finirla tutta d’un fiato regala veramente una grande soddisfazione. Anche in questo caso abbiamo apprezzato l’equilibrio della bici insieme ai suoi limiti sul versante discesistico, che vanno ben oltre quelli associabili a una eMTB di questo genere.

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Lo spettacolare ambiente che accomuna PS4 e PS5: una traccia stretta, a volte esposta, sempre rocciosa, immersi nella macchia mediterranea…

Sabato abbiamo chiuso la ricognizione senza fermarci, con un conseguente appannamento fisico e mentale lungo la speciale finale. La domenica invece ci siamo goduti in tutto e per tutto i 45′ a disposizione di ogni atleta al controllo orario, che permetteva anche di ricaricare la batteria della eBike alla postazione Octopus powered by Brose. La PS5 JoDa Trail è la seconda new entry della competizione, una traccia inedita che parte dalle pendici del monte sui cui sorge il caratteristico santuario della Guardia. Speciale lunga e tecnica, nello stesso stile della PS4 ma ancora più sfiancante dopo un primo tratto di discesa seguito da una risalita tecnica a mezza costa per chiudere con una discesa a pendenza moderata ma con rocce fisse che obbligano sempre a tenere alto il ritmo prima della picchiata finale: lenta, tortuosa, ma super panoramica! Qui è la resistenza dell’atleta che fa la differenza, oltre alla naturale capacità di gestire il mezzo meccanico su un terreno così ostico e sfidante.

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Inizio della PS5 con la chiesetta della Guardia sullo sfondo

Chiusa la PS5 si rientra rapidamente all’area paddock, per un veloce debriefing prima di prepararci per cena. Nel complesso sono poco meno di 43 km con 1.500 m scarsi di dislivello spalmati su cinque prove speciali. L’impegno fisico e mentale è comunque alto, nonostante la gara sia stata ridotta (da sei a cinque PS annullando la ripetizione di Frasquito/Boavista Express) in previsione di un probabile peggioramento del meteo che però non si è verificato, piovendo invece sabato mattina con qualche goccia la domenica pomeriggio poco prima delle premiazioni.

Domenica: è tempo di gara

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Impegnati su PS5 – foto: Marco Nicoletti

Si parte alle 9:01 baciati da un tiepido sole, che ci accompagnerà almeno sino alla fine di PS4, per poi passare a nubi bassi cariche di pioggia e a un’umidità da fascia tropicale, senza però bagnare il finale della competizione, per fortuna! Il fondo cambia decisamente dal sabato, con una PS1 umida ma compatta, mentre la PS2 si riconferma polverosa. Il passaggio in PS3 fa ritrovare le stesse condizioni del giorno precedente, con un toboga finale ancora leggermente viscido ma comunque affrontabile in sicurezza contando anche su un mezzo capace ed equipaggiato di tutto punto per affrontare e superare le sfidanti condizioni della Varazze e-Enduro. Il cielo minaccioso in partenza alla PS5 non ci spaventa, gestendo le energie al meglio e sfruttando anche quel pizzico in più di riserva energetica assicurato dalla ricarica durante il controllo orario. Per inciso, siamo arrivati con circa il 55% ripartendo con il 69%, chiudendo la gara al 52% dopo 1.472 di ascesa pedalata tra modalità Eco e Trail, opportunamente personalizzate dall’app Mission Control (20/35% e 50/100% la nostra scelta sui due setup per assistenza e carica, invece l’accelerazione è stata settata al 60%, seguirà un approfondimento tecnico su questo importante aspetto, senza dimenticare il test completo della S-Works Turbo Levo.)

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Miranda Miller con la costa sullo sfondo

Per quanto riguarda la competizione “vera”, sono stati Simone Martinelli (Cicobikes DSB Nonsolofango) e la canadese Miranda Miller (Specialized Gravity) ad aggiudicarsi le classifiche assolute maschile e femminile. In campo maschile, lo statunitense Curtis Keene (Specialized Gravity) e lo specialista italiano Andrea Garibbo (New Bike 2008 Racing Team) hanno completato il podio. In campo femminile troviamo invece la francese Nadine Sapin (CSP Mercantour VTT) seconda e la nostra Chiara Pastore (Team Locca) in terza posizione. Pietro Garavelli (Team Locca) fa sua la categoria Junior, tra i team è il forte Focus Italia a spuntarla, davanti a Team Locca e Haibike Factory Team.

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I vincitori assoluti Miranda Miller e Simone Martinelli

Generale Maschile
1° Martinelli Simone
2° Keene Curtis
3° Garibbo Andrea

Generale Femminile
1° Miller Miranda
2° Sapin Nadin
3° Pastore Chiara

Classifica assoluta Team
1° Focus Italia
2° Team Locca
3° Haibike Factory Team

Qui la classifica assoluta dettagliata

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Con i ragazzi del team Specialized Gravity, tra Curtis Keene a sinistra e Miranda Miller a destra, che onore! – foto: Marco Cislaghi

Riflessioni finali…

Il nostro primo approccio con la competizione e-Enduro ci ha colpito, perché le aspettative erano molto diverse. Forse il tracciato molto vario e sfidante di Varazze ha influito su questo nostro giudizio.

L’enduro su eMTB richiede un grande impegno fisico e mentale, e siamo molto seri quando lo affermiamo, perché è vero che il motore aiuta ma serve la spinta del biker per andare realmente veloci, così come serve rimanere sempre concentrati per gestire lo sforzo e indirizzare alla perfezione la bici…

Molti pensano erroneamente che basti pedalare per salire più rapidamente, ma si sbagliano, almeno in ottica gara, dove tenere alto il ritmo, anche e soprattutto sui tratti tecnici in salita e in discesa, si rivela fondamentale. Specialisti italiani come Andrea Garibbo e Alessandro Bonarotti – tanto per citarne un paio, insieme al giovanissimo Simone Martinelli che sta correndo con successo tutta la serie e-Enduro – lo sanno bene. Qui non gareggiano gli enduristi ritiratisi dalle competizioni “muscolari” (termine orrendo, lo sappiamo, ma rende l’idea…) e neppure i discesisti in pensione, ma veri e propri atleti, con un livello medio che abbiamo scoperto essere sorprendentemente alto… e il secondo posto di Curtis Keene (a 21:79 secondi da Martinelli) parla chiaro a proposito.

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La tipica roccia dei trail a ridosso della costa

Torniamo sulle considerazioni iniziali a proposito del tracciato: molto vario e appagante, senza avere nulla di realmente estremo. In sostanza è alla portata di tutti o quasi i biker con media preparazione tecnica, in grado di gestire un terreno costellano di rocce raccordate, sassi affioranti e smossi, a volte presenti su tratti ripidi ed esposti. Un vero percorso per tutti, dall’agonista in grado di aprire il gas ovunque a chi invece procede a velocità più contenuta ma sempre in sicurezza e soprattutto sempre con un grande divertimento. Da questo punto di vista facciamo i dovuti complimenti a tutti quelli che hanno operato per la riuscita dell’evento, dallo staff di Race Events che sta dietro alla serie e-Enduro, al gruppo di Varazze Outdoor, a monte di tutti i gruppi di lavoro che operano sul territorio, come Beigua Insate Tribu e Varazze Trail Area. Il comprensorio varazzino merita una visita da parte di tutti gli eBiker – e biker classici – che amano il giusto mix tra ambiente, panorami, bellezza e varietà dei trail, il tutto a due passi dalla Riviera Ligure di Ponente.

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Franco Monchiero di Race Events nel discorso finale prima delle premiazioni, attorniato dai volontari di Varazze Outdoor

Il circuito e-Enduro chiuderà le ostilità con la quinta e ultima tappa di Rocchetta Belbo (CN) il 4 novembre, qui il link per le iscrizioni.

[foto: Wok Photography, Sergio Bolla Photographer/Varazze Outdoor, Marco Cislaghi e Cristiano Guarco]

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Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.