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Equipaggiamento: dove trovare quello più eco-friendly?

di - 23/01/2015

Il surf è una splendida convivenza con madre natura e l’oceano. Ma surf significa anche materiale chimico come polistirolo, polimeri, resine e neoprene. Quali sono le alternative più green nel nostro equipaggiamento?

“La tavola da surf più verde è quello che hai già”. Si, questa è una tra le tante verità, ma un’altra opzione eco-friendly è acquistare una tavola da surf usata, quella cioè che ha già avuto il suo impatto sulla Terra (legato alla sua produzione). Ma questo non basta, perchè molti di voi vogliono la tavola nuova fiammante: ecco che allora entrano in gioco nuove interessanti tecnologie per shapare tavole eco-sostenibili e quindi meno tossiche, ed esistono aziende che si impegnano in ciò e andrebbero dunque sostenute. Vediamo quali.

L'usato riutilizzato è ad impatto zero, avendo già dato il suo contributo tossico nella sua produzione iniziale L’usato riutilizzato è ad impatto zero, avendo già dato il suo contributo tossico durante la sua produzione iniziale

 

Il vostro quiver è composto da diversi tipi di tavole, ognuna delle quali tuttavia ha delle parti tecniche in comune: un nucleo di schiuma (blank) rivestito in fibra di vetro e resina per dargli rigidità e protezione, oltre alle pinne. Prendi in mano una tavola qualsiasi ed è altissima la probabilità che sia composta di poliuretano espanso ricoperto da resina al poliestere. Purtroppo il poliuretano proviene dal petrolio vergine e la resina è cancerogena ed emette elevati valori di VOC (composti organizi volatili), un vero rischio per gli shaper che ci lavorano costantemente.

Per fortuna siamo in grado di fare meglio: alcune aziende creano le loro tavole da surf usando polistirene espanso (EPS), anche se si tratta di un tipo di plastica difficilmente riciclabile  lo stesso materiale può essere riutilizzato grazie a WASTE TO WAVES, che utilizza vecchi “plasticoni EPS” per creare nuovi blank (e ce ce ne sono anche di riciclabili, guarda qui).
Altra buona notizia: il blank EPS può essere resinato con colle meno tossiche come la resina epossidica, utilizzata già da molti ma non da tutti, la quale contiene valori bassi di VOC.

Ma c’è dell’altro, ancora meglio: esistono resine epossidiche a base bio, le quali sostituiscono alcuni composti del petrolio con quelli di origine vegetale (alcuni sono sottoprodotti delle industrie della carta e biocarburanti), riducendo così l’impatto del carbonio sulla tua tavola.

La plastica non è il solo componente adatto a cavalcare l’oceano: le tavole tradizionali nascono dal legno e se hai più soldi da spendere restano un’alternativa eco alquanto valida.
E’ in fase di test un’altra idea rivoluzionaria: Tavole da surf a base di Funghi! Ancora non presenti sul mercato, ma se supereranno i test avremo a disposizione un materiale espanso biodegradabile e rinnovabile, ricavato da questi vegetali che spuntano ovunque.

 

 
Nel frattempo tenete d’occhio l’etichetta ECOBOARD nei surfshop.  Questo sistema di certificazione sostiene la produzione no profit e l’utilizzo di resine a basso VOC e blank a base biologica, insieme al legno da fonti eco sostenibili.

Anche il discorso delle MUTE è piuttosto controverso: il neoprene è un materiale derivato dal petrolio. Esistono soluzioni a base di calcare al posto del petrolio, ma anch’esse presentano un certo impatto. Un’altra valida soluzione arriva dall’industria di surf più eco fra tutte, PATAGONIA, e si tratta di mute derivate dall’arbusto di GUAYULE, prodotto senza pesticidi nel deserto. L’ultima spiaggia eco, anche per le mute, resta l’acquisto dell’usato.

 

Per finire, oltre a pensare al tipo di prodotti da acquistare, un’altra considerazione eco va fatta sul tipo di spostamento da casa nostra alla lineup: non tutti abitiamo di fronte al mare e ad ogni session l’impatto di anidride carbonica durante il viaggio fa parte dell’inquinamento inerente al surf. Valutate gli spostamenti in gruppo, dividendo così CO2 a persona oltre alla spesa, oppure se non siete troppo lontani anche un giro in bici grazie al surf rack oltre ad una bella passeggiata a piedi…
Pensateci! E’ ciò che vorrebbero madre natura e l’oceano.

Segnalazione a cura di Ilaria Tana – Ansa

Articolo a cura di Umbra – Grist.org

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Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf