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Gavia e Mortirolo solo per le bici, nessun motore

di - 05/07/2018

Si aggiungono alle altre chiusure di un giorno delle strade anche i due passi monster che hanno dato gloria ai miti del ciclismo. ENJOY STELVIO NATIONAL PARK è l’iniziativa che permetterà ai ciclisti di avere a loro disposizione per 6 giornate i tornanti e gli strappi delle due salite che si affrontano sia dal lato di Pontedilegno, che da quello valtellinese.

enkoy stelvio national park

È completamente gratuito, ma è obbligatoria l’iscrizione se si vuole usufruire dei servizi gratuiti (gadget evento, ristori sul percorso, trasporto borse alla cima del passo) e pranzi a prezzo agevolato nelle strutture convenzionate. Non è necessaria nemmeno una levataccia: la chiusura al traffico sarà dalle 9 della mattina e solo le biciclette potranno affrontare la strada che porta al Gavia e al Mortirolo. Venerdì 6 e domenica 29 luglio fino alle 16 sarà la chiusura del Gavia. Sabato 7 e venerdì 27 luglio, venerdì 31 agosto saranno le tre giornate di chiusura del Mortirolo con un orario più breve per la riapertura delle strade dopo le 12. A queste 5 giornate si aggiunge la prima edizione del GAVIA BIKE RACE il 2 settembre. Questa sarà una vera gara dove i ciclisti potranno misurarsi col cronometro sul tracciato di 18 km di lunghezza per un dislivello positivo di 1.364 metri. Si partirà dalla località S.Apollonia, a 3 km dopo Pontedilegno, e l’arrivo sarà in cima ai 2.621 del passo. Dopo la partenza degli agonisti ci sarà la possibilità anche per i ciclisti non competitivi con qualsiasi tipo di bici di appropriarsi delle strade per arrivare lentamente alla sommità del passo godendosi la vista a 360° delle cime del gruppo Ortles-Cevedale e Adamello-Presanella.

L’iscrizione www.enjoystelviopark.it/iscrizioni/ ha un costo per gli agonisti e gratuita per tutti gli altri. Le date di chiusura dei passi sono combinate affinchè si possano scalare Gavia e Mortirolo con un breve soggiorno. Info: 0364.92097 – www.pontedilegnotonale.com

a cura di Sauro Scagliarini, photo credits Mauro Mariotti (grazie)