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Il Grand Raid è affare italiano

di - 22/08/2017

Tanta Italia protagonista sui sentieri europei in varie specialità, ma soprattutto nelle Marathon. Il Grand Raid in Svizzera è considerato una delle grandi classiche del calendario mondiale, sta alla mountain bike quanto la Liegi-Bastogne-Liegi al ciclismo su strada, tanto che la TV svizzera trasmette per oltre 3 ore l’evento. Non era mai capitato che sui 125 km che collegano Verbier a Grimentz fossero due italiani a giocarsi la vittoria… La gara elvetica ha riportato in auge Samuele Porro (Trek Selle San Marco), che non dobbiamo dimenticare essere stato anche numero 2 del ranking mondiale e che al Grand Raid si è preso la rivincita sul campione d’Italia Juri Ragnoli (Scott), che più volte nelle ultime settimane l’aveva privato d’importanti successi. Su un terreno asciutto nonostante la pioggia caduta anche nella notte di vigilia, Porro era al comando già dopo 32 km, davanti di 12” sullo svizzero Looser. Al 57° c’era stato un ricongiungimento con Ragnoli, Mensi, gli svizzeri Fluckiger e Zurbrugg e il tedesco Stiebjahn reduce dal successo al Rothaus Giro. Sull’ascesa di Mandelon Ragnoli ha forzato il ritmo portandosi dietro Porro che sull’erta di Pas de Lona, la più dura per le sue pendenze, ha fatto la differenza arrivando in cima con 1’52” grazie anche a una foratura occorsa a Ragnoli, che nella successiva discesa forava ancora rompendo anche il cerchio. Alla fine 4’08” era il distacco del tricolore, mentre terzo concludeva Stiebjahn a 10’11”. Fra le donne doppietta elvetica con Florence Darbellay prima con 3’22” su Cornelia Hug, terza la tedesca Bettina Janas a 14’28”.

Porro e Ragnoli, una prestigiosa doppietta azzurra al Grand Raid (foto organizzatori)

La gara elvetica faceva parte dell’Uci Marathon Series che proponeva anche la Copa Internacional Mtb a Congonhas in Brasile dove Henrique Avancini si è aggiudicato la competizione in 2h21’40” con 3’56” su Sherman Trezza de Paiva, terza piazza per lo svizzero da anni residente in Brasile Lukas Kaufmann a 4’27”. Fra le donne prima Karen Olimpio in 3h13’02” davanti alla colombiana Valeria Garcia Ruiz a 3’50” e a Sofia Subtil a 6’49”.

Rimanendo in tema di Marathon, altra vittoria italiana in Rep.Ceka dove Johnny Cattaneo ha fatto il bis consecutivo alla Rusavska K50. Il lombardo ha onorato al meglio la gara nella terza di uno degli sponsor della sua squadra, la Force che affianca la Wilier. Sui 50 km del percorso per 1.100 metri di dislivello Cattaneo ha vinto in 1h41’10” precedendo i ceki Pavel Skalicky e Jan Fojtik con Massimo Debertolis quarto a 1’09”.

Il gruppo della Wilier Force a Zlin (foto FB)

Veniamo all’XC e alla Swiss Bike Cup che faceva tappa a Basilea, dove il campione d’Italia Gerhard Kerschbaumer ha confermato di attraversare uno straordinario stato di forma. Nella prova di ben 10 giri nella quale l’olimpionico Nino Schurter è presto uscito dalle posizioni alte della classifica della catena finendo addirittura 23°, l’azzurro della Torpado Gabogas ha ceduto solo al neozelandese Samuel Gaze, primo con 16” di vantaggio, terza piazza per lo svizzero Matthias Stirnemann a 20”. Buone prove anche per Luca Braidot, 9° a 2’06”, e Nadir Colledani, 12° a 2’14”, che ha rinunciato alla gara Under 23 vinta dallo svizzero Vital Albin con Gioele Bertolini 8° a 25”. Fra le donne tripletta elvetica con Sina Frei prima battendo in volata la rientrante Jolanda Neff, terza Alessandra Keller a 30”.

Un po’ d’Italia anche alla Coupe de France alla sua quinta e ultima priva a Montgenevre dove Martina Berta ha chiuso seconda assoluta, battuta per 3’44” dall’ex iridata francese Pauline Ferrand Prevot, aggiudicandosi così la classifica per Under 23. Terza piazza per l’altra francese Sabrina Enaux a 5’04”, ottavo posto per Chiara Teocchi a 8’12”. Nella gara assoluta maschile prima piazza per il transalpino Jordan Sarrou davanti a Stephane Tempier a 6” e a Julien Absalon a 1’32”. Ottimo 6° posto per Andrea Tiberi a 4’30”, mentre Marco Aurelio Fontana ha chiuso 12° a 7’28”.

Intanto è andata in archivio l’edizione 2017 del Mongolia Bike Challenge, una delle prove a tappe più originali del calendario internazionale. Sei giorni di gare per un totale di 498 km con 9.910 metri di dislivello. A spuntarla è stato il lituano Elijus Civilis davanti all’olandese Gosse Van Der Meer a 11’54” e allo spagnolo Guillem Basquets a 42’30”. Primo italiano Giovanni Colagiacomi Capponi, 10° a 2h43’21” e vincitore della categoria Veteran con Fabrizio Pampaloni 3°. Podio di categoria anche per Filippo Capezzuoli fra gli Sportsman. Fra le donne prima l’australiana Jo O’Shaughnessy, a 27’12” la tedesca Christine Vollmer e a 36’31” l’altra tedesca Elke Willersinn.

Un passaggio suggestivo del Mongolia Bike Challenge 2017 (foto organizzatori)