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Granfondo del Capitano 2018, una wild edition

di - 16/11/2017

Granfondo, periodo intenso questo per le manifestazioni amatoriali, impegnate a proporsi al pubblico per le prossime edizioni, in vista del 2018. E’ la volta della granfondo romagnola che aprirà i battenti Mercoledì 22 novembre, con l’apertura delle iscrizioni alla Granfondo del Capitano che adotterà il suffisso Wild Edition.

La Granfondo del Capitano 2018 Wild Edition di Bagno di Romagna, si terrà il prossimo 10 giugno e avrà come obiettivo quello di unire la sostenibilità ambientale alle caratteristiche naturali uniche del territorio, dando un tocco di avventura e competitività che non possono proprio mancare in una gara ciclistica immersa nel verde. Tutto sarà wild, tutto sarà natural: dalle attività di sensibilizzazione ai temi green sino al materiale promozionale (stampato in carta riciclata), dal pacco gara realizzato con materiale ecologico agli alimenti derivanti da agricoltura.

Le iscrizioni saranno aperte Mercoledì 22 novembre attraverso il sito della manifestazione e il timing Sms Sport sms-sport.it/ . I primi 100 dorsali saranno assegnati ad una quota promozionale di euro 29 ed solo la prima di una serie di emozioni e promozioni. Ai primi trenta iscritti, che vorranno partecipare alla manifestazione per scoprire il legame tra passione, cultura, territorio e gastronomia, verrà assegnata la prima griglia.

Ecco anche un bel video di presentazione dell’evento https://www.youtube.com/watch?v=yqFTO6-B1pA

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.