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Granfondo Laigueglia come un campionato del mondo

di - 25/02/2019

Vista dal calendario 2019 la Granfondo Internazionale Laigueglia è la seconda granfondo dell’anno, anticipata dalla Granfondo di Loano che si è svolta Domenica 10 Febbraio. Nell’immaginario collettiva questa di Laigueglia è la prima, vera granfondo con cui è “necessario” confrontarsi e misurarsi. Qui, da sempre, sono presenti più o meno tutti e, più o meno tutti fanno il possibile per esserci, con una condizione ottimale oppure no. Alla prova ligure “testi la gamba”, la tua e quella dei tuoi avversari della stagione che verrà, li guardi in faccia per la prima volta, osservi quanto sono magri e quanto sono tirati! Noti quello che ha ancora un pò di panzetta ma noti che si stà allenando e sai che dovrai temerlo da Maggio in poi. Storicamente da Laigueglia, per un granfondista, si inizia ad aprire il gas.

Il via ufficiale

Qualcuno parla di 1700, qualcuno di 2200, altri 2300 partecipanti. Diciamo 2000, facciamo a metà così tutti sono contenti, un numero che (secondo la nostra opinione) è l’ottimale per una prova come questa, che dal punto di vista logistico si deve comunque confrontare con alcune limitazioni date dal territorio. Vi ricordate quando c’erano le due partenze divise? I partecipanti erano oltre le 3000 unità e molti ne uscivano scontenti, per via del grosso gap tra una partenza e la successiva. Vi ricordate di quando si tagliava il traguardo in Corso Badarò (luogo attuale dello start), praticamente in discesa? Molto è cambiato, riprendendo tante soluzioni dal passato (vedi l’arrivo a Colla Micheri), coinvolgendo sempre più le amministrazioni del territorio (la Liguria è terra di sport e ciclismo), con la volontà di recitare un ruolo da protagonisti nel mondo amatoriale delle granfondo. Bello ci piace, con tutte le difficoltà che comporta essere in prima linea ma, questo sancisce anche la volontà di assumersi delle responsabilità.

Mare e bici, binomio perfetto

Alla Granfondo Laigueglia ci vogliono essere, alcuni marchi fanno a gara per essere presenti, le aziende del settore e questa non è poca cosa, per un movimento che ha sempre necessità di risorse da investire e re-investire: ricordiamoci sempre che lo sport, tutto e non solo il ciclismo, vive sulle sponsorizzazioni. In merito a questo, uno dei successi della bici, con particolare riferimento all’ultimo quinquennio, è aver riportato interesse anche verso aziende che hanno il loro core business al di fuori della bici e i numeri delle manifestazioni amatoriali possono essere un bel veicolo pubblicitario.

Sempre un bel colpo d’occhio

La granfondo ligure, che come ogni manifestazione che esiste sulla faccia della terra, ha i suoi pregi e i suoi difetti, cose da migliorare, da limare e ottimizzare, offre un sacco di spunti interessanti, a 360°. Quello che il livello atletico dei partecipanti è veramente molto elevato (non diciamo nulla di nuovo) ma se lo afferma anche uno come Damiano Cunego, il peso della frase ha una connotazione diversa. Non è solo il partire full gas a 55kmh ma è terminare la prova a quasi 38 di media, con i primi 100 arrivati racchiusi in poco più di 15 minuti, con il centesimo concorrente di poco al di sotto dei 36 di media. Questa è la differenza, un livello medio che si è alzato tantissimo rispetto al passato. Le granfondo sono terra di conquista per gli amatori e sembrano finiti i tempi in cui arrivavano gli ex pro e facevano man bassa. Con questo non vogliamo dire che un Elettrico, un Pozzetto siano dei perfetti sconosciuti al ciclismo (tutt’altro) ma sono nomi diversi da mettere su un piano diverso rispetto alle “liste rosse”. O no!

Il piacere di un selfie in griglia non ha prezzo

Al tempo stesso ti trovi della gente “normale”, amatori arrivati al ciclismo in seconda battuta, che scattano dopo la galleria di Albenga oltre i 55/60 orari! É proprio vero che la voglia di farsi del male e il modo in cui lo fai è soggettiva. Ma se ne hai, scatta in salita, oppure in discesa, oppure in un punto in cui la strada diventa stretta e fa l’imbuto, non in un punto dove la carreggiata è larga 70 metri e hai il vento contro! Tutto molto bello.

Anche per questo motivo, oltre ad un percorso esigente (anche per via del periodo stagionale), la Granfondo Internazionale Laigueglia è dura, impegnativa, perché obbliga ad un approccio tecnico. Qui la bici la devi guidare, devi farla scorrere, capire quando è il momento di spingere e quando è meglio rifiatare, perdere qualche posizione e farsi sfilare, per poi guadagnare nuovamente strada. Alcuni tratti delle salite sono in doppia cifra e poi esiste l’incognita vento. Ieri una “leggera” brezza (il buon eolo ci ha messo del suo) ha condizionato la prestazione di qualcuno.

Ci sono anche i bikers che non mollano le scarpe da mtb

Come in tutto il resto del mondo c’é il fenomeno che butta ancora le cartacce per terra, per fortuna questi sono sempre meno, perché abbiamo visto tanti e giovani che l’involucro della barretta, del gel, del panino se la mettono in saccoccia. Questione di educazione e amore. C’é, come in tutto il resto del mondo, quello che grida, spintona e insulta, preso dalla foga agonistica, dall’adrenalina, da quello che probabilmente non è stato per lui in passato! Forse un pro mancato, per lo meno sotto il profilo del patos agonistico!  Il mondo è bello perché è vario ma ricorda, tu che sporchi e che insulti, che mandi a quel paese la gente a bordo strada, che ti fai largo tra la gente che cammina senza neppure sganciare lo scarpino dal pedale; tu che ti fermi in mezzo alla strada, con la bici, a parlare con un altro gruppo di ciclisti. Se tanta gente ha coltivato una sorta di pregiudizio nei confronti dei ciclisti è anche colpa tua! Somaro.

Eppure la bici piace tanto, tantissimo, le persone che la osservano da fuori rimangono affascinati, li vedi! Il mezzo meccanico, le ruote ad alto profilo, il cambio elettronico, la gamba depilata e il muscolo lungo tipico del ciclista. Lo sforzo e la fatica, i colori, gli occhiali che nascondono l’espressione dell’anima. La bici piace e sarà sempre così, nonostante tutto e tutti e, il ciclismo di oggi, il turismo, lo sport, non possono fare a meno del mondo amatoriale. La Granfondo Laigueglia è sempre bella e chi prima, chi dopo, attirerà sempre un sacco di partecipanti, perché è giusto così.

Il vincitore assoluto del 2019, Tommaso Elettrico

granfondolaigueglia.it

foto di Sara Carena

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.