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Il test della sella Prologo Scratch M5 Nack

di - 18/03/2020

Dalla collaborazione con i migliori World Team al mondo nasce Prologo Scratch M5. Questa è la sella scelta da molti atleti nel mondo del World Tour

Come testimonia la predilezione di 21 su 28 professionisti del Team Astana. La sella si presenta più corta rispetto agli standard.

Fa parte del segmento selle tonde di Prologo

Le sue dimensioni della Scratch M5 sono di 250×140 mm, rispettivamente per lunghezza e larghezza e fa parte del segmento di selle tonde del brand lombardo. Il suo plus però è rappresentato da un blend di tecnologie e soluzioni che la rendono un modello rivolto al futuro del settore. Dimensioni a parte, il design e l’ergonomia la categorizzano come una sella trasversale. E’ adatta a chi cerca leggerezza e prestazione, ma soprattutto a un pubblico che vuole una sella comoda, performante e leggera al tempo stesso.

Una sella multidisciplinare

La Scratch M5 è scaricata nella zona pelvica, ideale per medie e lunghe distanze e ottima per un utilizzo sia femminile sia maschile. Proprio queste caratteristiche la rendono una sella adatta a più discipline. È una sella unisex, con un design ergonomico che prende il nome di “T Shape”. Il sistema MSS, acronimo di Multi Sector System, grazie a schiume attive e separate tra loro che lavorano in modo indipendente ha il compito di migliorare il comfort. La rotazione naturale del bacino è aiutata dalla forma tonda in zona di seduta.

Disponibile anche in versione PAS

Scratch M5 è disponibile in 2 versioni: con canale Aperto “PAS” Perineal area system, o canale a “schiuma chiusa”, cioè la sella è scaricata (si veda la foto); lo scafo in carbonio a fibra lunga garantisce elasticità, reattività e leggerezza, migliorando la dissipazione di vibrazioni.

Quest’immagine mostra la struttura della scocca inferiore della Scratch M5 in test. Il canale si nota ma è comperto dalla schiuma e dalla cover.

Inoltre i rail hanno un’escursione aumentata di 15 mm (rispetto agli standard di questa categoria), un dettaglio di primaria importanza che permette un’ampia superficie utile al posizionamento sul seatpost e rende gratificante l’impatto estetico, pure con reggisella 0 off set. Scratch M5 Nack è disponibile al prezzo di listino di 199 euro, nelle colorazioni white o black (tradizionale e Pas). Con telaio Tirox il costo scende a 135 euro.

LE NOSTRE IMPRESSIONI

È una delle selle corte che ci ha trasmesso un feeling immediato fin dalle prime pedalate e dal primo utilizzo. Dimensioni, design e struttura, impatto estetico a prescindere dal reggisella. Scratch M5 esprime comfort e prestazione al tempo stesso. Una sella che si rivolge a un pubblico sia agonistico sia amatoriale. Il sistema MSS garantisce massimo comfort anche in punta di sella in fase di massima spinta. Le zone con le schiume separate si sentono e la loro azione permette di eliminare le pressioni nella zona dei tessuti molli, azzerando ogni tipo di dolore ed eventuali fastidi.

Una sella corta ampiamente sfruttabile quando la strada sale

La sezione centrale è comoda e la soluzione di abbinare la copertura tramite schiume attive allo scafo aperto in zona pelvica elimina i picchi di pressione garantendo un appoggio completo. Si sfrutta bene in salita, quando si rimane seduti a lungo. Il posteriore adeguatamente arrotondato agevola il movimento senza limiti per una pedalata profonda. Se osservata di lato, in orizzontale, si nota che la sella è leggermente rialzata nella parte finale, un dettaglio che apprezziamo e che permette di generare ulteriore supporto a glutei e zona lombare. Molto ampio, in considerazione della categoria di cui questo modello fa parte, lo spazio dei tubolari in carbonio, riservato al bloccaggio sul reggisella, cosa non scontata per una sella corta.

della redazione tecnica, foto della redazione tecnica

prologo.it

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.