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INSIEME SULLA STRADA SI PUÒ

di - 19/03/2018

INSIEME SULLA STRADA SI PUÒ, è un progetto di educazione alla sicurezza stradale, un argomento tanto di cronaca in questo periodo, che ha l’obiettivo di sensibilizzare un corretto comportamento, reciproco, tra ciclisti e automobilisti. INSIEME SULLA STRADA SI PUÒ è stato presentato in maniera ufficiale sabato scorso, 16 Marzo, nella giornata che ha anticipato la Classica di Primavera, la Milano-Sanremo, vinta per altro da Nibali del Team Bahrain-Merida, sodalizio tra i promotori dell’evento, in collaborazione con Garmin Italia.

Milano Sanremo 2018 – 109th Edition – Milano – Sanremo 294 km – 17/03/2018 – Vincenzo Nibali (ITA – Bahrain – Merida) – photo Luca Bettini/BettiniPhoto©2018

 

Mai come in questo periodo si parla della sicurezza sulle strade, del rapporto tra gli “attori della strada”, automobilisti, ciclisti, motociclisti, pedoni e dei numeri impressionanti degli incidenti i cui tutte le categorie sopracitate sono coinvolte. Si parla di chi va in bicicletta per strada (muore un ciclista ogni 36 ore), un dato a dir poco allucinante che conferma la poca (scarsissima sicurezza) delle nostre strade, dato che contrasta in un certo senso con la crescita (in termini di volumi e vendite) del settore: più di 2 milioni di bici vendute in Europa nel 2017, in cui l’Italia recita un ruolo fondamentale, essendo il 4° mercato. Si discute sulla vulnerabilità di “chi va piano”, si perché oggi chi va piano e “rispetta le regole” è quasi un intralcio e “dell’effetto What’s Up” che coinvolge gli automobilisti. Effetto What’s Up, come dire: tenere per 5 secondi consecutivi gli occhi chiusi quando si è alla guida della propria auto. Possiamo parlare e discutere di maleducazione oppure di, non educazione, di strutture (strade e piste ciclabili) non adeguate, ormai obsolete in molti casi ma una cosa è certa: siamo di fronte ad una vera e propria strage, che coinvolge diverse generazioni e differenti categorie di sportivi, molte di queste sono anche automobilisti.

INSIEME SULLA STRADA SI PUÒ nasce in questo contesto, un vero e proprio protocollo, progetto che ha l’obiettivo di sensibilizzare alla convivenza tra i veicoli a motore e le bici, in un paese, l’Italia, dove è giusto sottolineare quanto la legislazione sia contro i ciclisti. Le piste ciclabili, urbane ed extraurbane, in molte situazioni sono ricavate sui marciapedi, quindi un pedone deve condividere il proprio spazio con una persona che pedala, oppure le piste ciclabili sono ricavate togliendo spazio ad una corsia dedicata inizialmente alle auto, non separata in modo corretto; in tanti casi, le piste ciclabili al di fuori delle vie urbane, sono sfruttate da chi passeggia con gli animali domestici, sono completamente abbandonate e in condizioni pessime in fatto di sicurezza. INSIEME SULLA STRADA SI PUÒ si appella prima di tutto al buon senso del cittadino, prima ancora di prendere in considerazione le normative vigenti.

Perché il Team Bahrain-Merida e Garmin Italia: Garmin è “sponsor della sicurezza” del team, un concetto innovativo che prende in considerazione, prima di tutto, la sicurezza degli atleti, che “devono” utilizzare (e condividere) la strada come luogo per svolgere il proprio lavoro. I corridori del team sono dotati, da usare nel corso dei training, del dispositivo Garmin Varia Radar.

 

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Per chi non lo coscesse, Garmin Varia Radar è un vero e proprio radar da inserire sotto la sella, che, collegato al device Garmin, segnala al ciclista l’avvicinarsi di un’auto (parte posteriore) e grazie alla sua differenza di lampeggio dei led, induce il veicolo a prestare una maggiore attenzione.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.