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La decisiva ultima notte del Tor

di - 16/09/2017

L’edizione più bella. Perché il Tor des Geants si è risolto solo in extremis, l’ultima notte, quando la stanchezza ha invaso ogni singola cellula del corpo dei primi, regalando anche colpi di scena. Dopo tre giorni di gara tutti avrebbero scommesso sulla vittoria di Franco Collé, al comando sin dalle prime battute, ma la sua scelta di tirare avanti evitando anche le piccole soste per microsonni non ha pagato, e in discesa dal Colle Champillon una disattenzione gli è costata un brutto ruzzolone, con condimento della rottura della lampada frontale. C’è voluta un’ora per ripartire e intanto dietro lo spagnolo Javier Dominguez aveva recuperato tutto lo svantaggio. A Saint Rhemy en Bosses, raggiunta dopo le 2 di notte, la sofferta ma saggia decisione di ritirarsi, viste le condizioni precarie del fisico. Strada spianata quindi per Dominguez, ma anche per lui l’ultima notte è stata sofferta, per il sonno e il dolore a un piede.

Il vincitore Javier Dominguez (foto organizzatori)

Dopo 330 km affrontati di seguito, salendo e scendendo per le montagne, Javier Dominguez ha conquistato la vittoria abbattendo lo storico muro delle 70 ore. 67h52’15” è il nuovo record del trail più estremo al mondo: “Ho scelto di fare brevi soste e in tutto tre sonni da 20’ l’uno per recuperare nell’arco dei tre giorni” raccontava lo spagnolo, che ha tolto il primato a un altro basco, Iker Karrera. Seconda piazza per il campione uscente, Oliviero Bosatelli, anche lui sceso sotto le 70 ore con 69h16’19”, una prestazione eccezionale quella del vincitore 2016 notevolmente miglioratosi e che nell’ultima notte ha ridotto notevolmente la distanza dall’iberico, avendo scelto una tattica differente che prevedeva soste più lunghe ai ristori. Terza posizione per un altro grande specialista degli ultratrail, Andrea Macchi in 74h51’14” davanti al portoghese Carlos Sa (80h20’34”) e allo spagnolo Imanol Alesom (81h17’37”).

Non c’è stato il record, ma quella di Lisa Borzani è stata ugualmente un’impresa, Seconda vittoria consecutiva al Tor ed ennesimo successo in una stagione ricchissima, impreziosita dal podio iridato a squadre. Solo 10 uomini hanno fatto meglio del suo 89h40’24” che resta superiore al primato di Francesca Canepa, ma che prosegue la straordinaria serie di risultati nella sua Valle d’Aosta, dove è giunta seconda nel 2014 ed era in lotta per la vittoria quando la gara venne fermata per maltempo l’anno successivo. Una vittoria ottenuta a dispetto della tracheite che le ha reso difficili le ultime ore. Seconda posizione per la spagnola Silvia Ainhoa Trigueros Garrote (97h43’06”), terza per Marina Plavan (106h29’21”).

Lisa Borsani in azione al Tor (Foto Alexis Courthoud/organizzatori)

Grande successo anche per il Tor Dret dove sui 130 km ha prevalso Cesare Clap in 14h15’11” davanti a Gianluca Caimi (25h19’54”) e a Jarno Venturini (26h19’28”). A seguire le prime donne con Giuditta Turini che in 28h51’42” ha superato Tatiana Locatelli alla fine staccata di appena 6”, un’inezia dopo 130 km, terza Guendalina Sibona in 34h19’16”.