Pubblicità

LA REALIZZAZIONE DI UNA MAGLIA IRIDATA ENDURA

di - 09/10/2018

In casa Endura, a Linvingston in Scozia, non sono nuovi a produrre maglie iridate che celebrano il simbolo del primato ma questa di Valverde ha un gusto speciale.

Rachel Atherton e Kade Edwards (Trek Factory Racing DH)

Recentemente Endura ha celebrato la vittoria dell’iride nella disciplina dh, maschile e femminile, con Kade Edwards e Rachel Atherton del Team Trek Factory Racing e in precedenza per la campionessa del mondo para-cycling Denise Schindler.

Quella di Valverde però, è una vittoria tra le più importanti di una carriera lunghissima, di un corridore tra i più amati in gruppo e tra i più rappresentativi del ciclismo moderno. Appena Alejandro Valverde ha tagliato il traguardo alzando le braccia al cielo, gli ingranaggi della macchina Endura si sono messi in moto; non un minuto da perdere, nessun lasco temporale, studio, sviluppo e produzione.

Lo studio della maglia iridiata Endura per Valverde

Si parla di un vero e proprio piano di attacco, uno scambio di messaggi su Whatsapp e via email, tra il team di Eusebio Unzué (patron del Team Movistar) e i sarti di Endura in Scozia, domenica sera, proprio mentre Valverde celebrava la sua vittoria in Tirolo.  Uno dei segreti di Endura produce kit completi, in casa come una sorta di home made. Lo stesso team di produzione realizza oltre 50.000 capi all’anno per club e team in tutto il mondo.

Endurasport

Questo non è un laboratorio di sviluppo ma una fabbrica adeguata e moderna, con circa 60 dipendenti, tutti con base a Livingston, vicino a Edimburgo. Il designer del kit del Movistar Team, Stuart Kirk, ha dato il via al processo di produzione lunedì, dopo aver consultato i documenti tecnici dell’UCI relativi al kit design, un vero e proprio disciplinare, per procedere in modo corretto con la produzione di alcuni progetti iniziali, da sottoporre in primis all’approvazione del management del sodalizio spagnolo. I modelli sono stati posizionati su strati di tessuto per poi passare al tavolo del taglio automatizzato, in modo da creare gli undici pannelli che compongono la maglia della squadra (dodici per il bibshort).

Endura per Movistar

Nel frattempo, il team di stampatori di Stuart Laidlaw, stava osservando i profili del design attraverso una stampante di grande formato, pronti per essere trasmessi al team di pressatura a caldo della porta accanto. Uno dei punti chiave dell’intero processo è la stampa a sublimazione della tintura in azione: questo può assomigliare a una forma di magia, un mix di calore e pressione che trasferisce inchiostri altamente tecnologici da fogli stampati direttamente sul tessuto stesso. Non è necessario alcun ulteriore trattamento per rendere i pannelli più resistenti. È necessario solo un ulteriore passaggio per il kit del team di Movistar: alcune parti della maglia andranno direttamente alle postazioni di lavoro per l’applicazione degli inserti in silicone superficiale con la tecnologia Surface Silicone Topography (proprietà di Endura), applicata da un piccolo gruppo di tecnici specializzati.

Endura per Movistar

Il ronzio delle macchine da cucire, manovrate da esperti macchinisti, sono state il cuore pulsante di Endura, da quando la società è stata fondata 25 anni fa. Le cerniere vengono aggiunte al tessuto delle maglie, le tasche vengono tagliate e il fondello della serie 700, il preferito da Alejandro, viene cucito nei pantaloncini prima di proseguire lungo la linea produttiva per un controllo di qualità.

Endura per Movistar

Dall’inizio alla fine l’intero processo ha richiesto meno di 6 ore e 46 minuti, il tempo in cui Alejandro ha vinto il suo campionato del mondo.

endurasport.com

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.