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Le orgini del surf: i Paipo

di - 16/11/2017

A cura di Eduardo Terzidis | Eduardo Terzidis Surfboards

I bellyboard, anticamente chiamati Paipo sono le tavole da surf più antiche che venivano utilizzate nelle Hawaii. Paipo vuol dire “tavola corta” e queste tavole venivano usate dagli antichi Hawaiani per imparare a surfare prima di passare ad utilizzare le alaia: essendo le tavole più corte e meno galleggianti e surfando da sdraiati, i principianti avevano modo di comprendere a pieno le dinamiche delle onde prima di passare al livello successivo.

Il termine bellyboard è stato attribuito alle tavole da soldati inglesi che durante la prima guerra mondiale sono entrati in contatto con la pratica del surf. Durante i primi anni del ventesimo secolo, i soldati tornarono in Inghilterra portando con loro varie tavole e dando inizio ad una cultura che ancora oggi caratterizza le aree Inglesi della Cornovaglia e del Devon. I bellyboard vengono spesso associati all’Inghilterra perché, al contrario di quanto avvenuto nelle Hawaii o in Polinesia, molti Inglesi non hanno mai sentito la necessità di alzarsi in piedi su una tavola ed hanno continuato a surfare da sdraiati. Andate in una spot surfistico Inglese e troverete ancora oggi uomini e donne, anche di una certa età, che si divertono con i bellyboard nelle loro acque gelide; avere un bellyboard in casa è per molte famiglie anglosassoni come avere paletta e secchiello per noi.

Se le alaia non hanno un look molto attraente e performante, il look dei Paipo attrae ancor meno, ma ancora una volta sarete smentiti perché gli Hawaiani, e poi gli Inglesi, sapevano perfettamente quello che facevano. I Paipo tradizionali hanno una forma molto simile a quella delle alaia, ma al contrario di queste hanno un nose leggermente rialzato e non presentano un concave accentuato quanto quello delle alaia. La flessibilità della tavola gioca un ruolo fondamentale e come per le alaia permette di modificare il rocker a seconda del punto dell’onda in cui ci si trova. I rail squadrati offrono grip sulla parete, mentre la forma della tavola assicura di raggiungere velocità elevatissime anche sulle onde più piccole. Come sempre i nostri predecessori sapevano il fatto loro e riuscire a trovare il giusto equilibrio tra tutti questi fattori non è affatto semplice: troppa flessibilità e la tavola si rompe, troppa poca e la tavola non surfa bene.

Partendo da una base semplice e di fondamentale importanza per la storia del surf, ho creato un altro ponte di connessione tra il vecchio ed il nuovo mondo, unendo il concetto del Paipo alle le conoscenze ed i materiali moderni. Dopo il suo viaggio in Inghilterra alla ricerca di informazioni ed ispirazione, Tom Wegener produce bellyboard da ormai molti anni e con le sue tavole è riuscito a far divertire moltissimi surfisti in tutto il mondo. Il suo modello più performante è costruito con legno di paulownia su un’anima di EPS; essendo l’ecosostenibilità come sempre al centro della mia ricerca, ho voluto dare un tocco in più a questo design sostituendo l’EPS con il sughero. Questo semplice cambiamento non solo ha reso la tavola 100% ecologica, ma ha anche aggiunto un pizzico di flessibilità in più che come già detto è fondamentale su questo tipo di tavole. A differenza dei Paipo tradizionali, la tavola che ho shapato ha un concave molto accentuato e dei rail taglienti per assicurare grip anche sulle onde più ripide e velocità elevatissime.

Surfare un bellyboard ti trasporta in una dimensione nuova, offrendo, in tutti i sensi, un nuovo punto di vista e trasformando onde “troppo piccole” in velocissimi double over head. Essendo la tavola ancora più piccola e meno galleggiante di un’alaia, remare da sdraiati è impossibile e per prendere un’onda bisogna letteralmente tuffarsi sulla tavola al momento giusto; questo spiega perché gli antichi Hawaiani passassero attraverso l’utilizzo dei Paipo prima di mettersi in piedi su un’alaia. I nostri predecessori erano indubbiamente esperti conoscitori dell’Oceano e prima di pensare di conoscere il mare e le onde dovremmo tutti trovarci nella loro condizione, senza alcun aiuto tecnologico. Come dice Tom Wegenerdiventare bravi a sfruttare un Paipo è ciò che fa la differenza tra l’essere un surfista ed essere un uomo (o donna) di mare”. Non fatevi però spaventare da queste parole, perché una volta entrati in sintonia con la tavola non c’è niente di più facile e divertente che surfare un bellyboard! Al contrario delle alaia, infatti, queste tavole sono adatte a tutti e possono essere usate sia da bambini per giocare sulla schiuma che da esperti per onde grandi e tubanti.

 

 

Surfista, Meteorologo e Giornalista, purtroppo non in questo ordine. Caporedattore 4surf magazine dal 2014, organizzatore di eventi, istruttore surf