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Legend Il’58, test in gara

di - 24/05/2016

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Una piccola anticipazione di quello che troverete (solo una parte), sul prossimo numero di 4Granfondo di Giugno; Il test dell’ultima creazione in titanio di casa Legend, Il’58.

Il nome di questa bici trova spunto dall’anno di nascita e dell’età del suo creatore, Marco Bertoletti, uno dei pochi maestri della lega nobile e tutt’oggi promotore dei telai fatti su misura, rigorosamente a mano, fatti in Italia (a Presezzo BG): in titanio, in carbonio, in acciaio e in alluminio, tutti eseguiti con qualità sartoriali.

Il’58 adotta delle tubazioni in titanio Reynolds, che per composizione e forme sono state sviluppate proprio grazie alla collaborazione tra l’azienda britannica e la maison lombarda.I profilati hanno sezioni e spessori differenziati.

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I tubi hanno forme variabili, rotonde, schiacciate e coniche, aspetto quest’ultimo che spicca principalmente nel piantone. Questi particolari abbinati tra loro hanno dato modo di sviluppare un progetto da circa 1190 grammi nella taglia 54 (telaio test), leggero e performante ma con quel comfort che solo la lega nobile è capace di trasmettere. Seppur con un ordine non ottimale, vogliamo descrivere il piantone, tubo che ha un volume maggiore verso il basso, mentre nella parte alta si restringe e supporta il seat-post da 27,2 millimetri.

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La bicicletta in test è dotata di una tubazione sterzo completamente ricavata dal pieno da 1″1/5, bella e rigida ma comunque personalizzabile in base alle richieste del cliente. Questo dettaglio è un valore aggiunto non da poco, anzi; Legend offre la possibilità di avere lo sterzo nella configurazione della bici test oppure con forma conica a diametri differenziati, personalizzazione che tocca anche il bottom bracket.

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I forcellini sono ricavati dal pieno, sapientemente alleggeriti e che presentano degli inserti in fibra di carbonio, soluzione che permette di irrobustire la zona in questione e gradevole alla vista. I foderi posteriori, alti e bassi hanno un disegno che cambia lungo il loro sviluppo.  La porzione inferiore non presenta il ponticello d’unione tra un fodero e l’altro, mentre quella superiore ne è dotata come supporto per il caliper; proprio gli stays alti si innestano abbondantemente sotto il collarino sella, in una configurazione moderna e tecnicamente molto valida.

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La bici soggetto del test non è provvista delle asole per il passaggio dei cavi preposti al funzionamento della trasmissione, in questo caso il telaio è stato prodotto per supportare il sistema e-Tap di Sram. Il passaggio di cavi e guaine dei freni è esterna.

LE PRIME IMPRESSIONI

Oltre al test “classico” che sviluppiamo al di fuori delle competizioni, abbiamo portato Il’58 anche in gara, alla Granfondo Giro d’Italia di Cividale del Friuli. Giusto precisare, che il test è stato affrontato con l’equipaggiamento in dotazione e fornito dal costruttore (foto statica), mentre per la granfondo abbiamo utilizzato le ruote di Vittoria (Qurano tubolare) con i nuovi pneumatici in Grafene+ (le immagini in azione lo testimoniano). Le nostre impressioni si riferiscono al comportamento del frame.

Legend Il’58 è una bicicletta moderna, dal design raffinato ed elegante, sottile e fluida ma che è in grado di far emergere un carattere vivace e corsaiolo. In sostanza riesce ad abbinare il comfort e la grande adattabilità del titanio, all’impiego di moderne soluzioni votate al contenimento del peso e all’ottimizzazione della performance.

Tutta la porzione anteriore è “granitica”, voce amica a chi tende ad alzarsi ripetutamente di sella caricando sull’avantreno ma comunque facile da inserire in discesa nei tratti veloci, con buona agilità a prescindere dalle ruote ( e gomme) impiegate.

La parte centrale e tutto il carro posteriore hanno un comportamento simile, confortevole, equilibrato e fluido. In questa sezione, Il’58 è una signora che deve essere accompagnata ma è anche capace di accompagnare: non è una scattista ma non perde “mai” in aderenza e non si siede su se stessa. Qui, non ha le stesse caratteristiche dei migliori progetti in fibra composita ma è superiore a molti telai in carbonio che il mercato offre, di media/alta categoria. Non entriamo in merito al prezzo, pensiamo che, “chi vuole un telaio in titanio sà come si deve comportare”, vogliamo solo esprimere dei concetti tecnici.

Probabilmente, sempre per quanto concerne la performance che è in grado di offrire, questa bici non è adatta ai corridori delle gare a circuito ma si rivolge ai macinatori di kilometri, granfondo e long distance, prove di fatica in cui una buone dose di comodità, porta vantaggi tangibili alla prestazione atletica nel suo complesso.

A nostro parere è difficile portare e superare il limite de Il’58. Questa è una bicicletta che offre tanti spunti positivi, dagli atleti veri ai semplici amatori del pedale.

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