Pubblicità

Lizard Skins Monitor SL Gel non solo per la mtb

di - 22/07/2019

Lizard Skins una sorta di simbolo nella categoria contact grip, manopole, nastri e guanti, belli da vedere, prodotti di qualità sotto il profilo di design e costruzione. Monitor SL è da molte stagioni uno dei punti di riferimento per quei piloti che ricercano touch e feeling, nessuna imbottitura, leggerezza e traspirazione ma anche un notevole grip.

Arriva la versione Gel, un guanto per tutte le discipline che noi abbiamo utilizzato tantissimo anche in ambito gravel. La caratteristica principale di Lizard Skin Monitor SL Gel sono le stampe in silicone che forniscono un controllo ed effetto grip massimizzati. Il palmo è in microfibra scamosciata, traforata per agevolare l’evacuazione del calore e umidità. Le cuciture sono impercettibili. Proprio il palmo, nonostante la sua leggerezza non si arriccia e non crea nessun fastidio anche dopo ore di utilizzo consecutive. Merito di un materiale e di una struttura ben concepita ma anche di un buon materiale quasi del tutto immune all’accumulo del sudore.

Le punte di pollice e indice sono compatibili con schermi touch screen. La chiusura è affidata ad un velcro dalle dimensioni contenute per una calzata ampiamente regolabile. Le taglie disponibili vanno dalla small alla xxl, tre gli abbinamenti di colorazione ed un prezzo di listino pari 33,75 euro.

a cura della redazione tecnica, foto di Sara Carena, foto action Simone Mescolini.

ciclopromo.com

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.