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Localismo esagerato? L’episodio del Lido

di - 03/03/2017

Il compito dei media è dare voce e spazio alle opinioni: stavolta lasciamo parlare un utente anonimo (purtroppo non si è firmato) che ci ha inviato la seguente mail riguardante un episodio di localismo esagerato in Toscana. Voi cosa ne pensate?

“Gentile 4 surf, vi scrivo a seguito di un episodio increscioso, avvenuto sabato 25 febbraio al pontile di Lido Di Camaiore, e che fa seguito al vostro articolo di poche settimane fa sul tema del localismo in mare. 
Come spesso accade nei giorni con onde del fine settimana, al pontile di Lido, c’erano molto persone in acqua, nonostante la misura fosse piccola. Io sono entrato in mare come uso fare ogni volta alle prime luci del mattino, per godermi un po’ più di “spazio” e qualche onda migliore, visto l’ingresso del vento e l’appiattimento che si manifesta dopo qualche ora.

Dopo circa due ore, trascorse in maniera molto tranquilla, un presunto “local” del pontile (chiamiamolo così…) inizia ad inveire contro un principiante, a suo dire non rispettoso delle precedenze. Fin lì non ci faccio molto caso, dato che può accadere di notare litigi e/o incomprensioni fra surfisti, che spesso si risolvono subito e senza conseguenze.
Purtroppo, non è stato questo il caso, dal momento che il local ha iniziato ad inveire contro tutti, proferendo frasi molto pesanti:”qui ci dobbiamo surfare solo in 5 o 6″ – oppure:”io ho litigato dovunque in giro per il mondo per le onde..” (bravo, ho pensato subito io).
C’è stata abbastanza tensione, in quanto il suddetto personaggio ha urlato e inveito per più di dieci minuti, in un contesto non adatto a questo tipo di “piazzate”. Personalmente, non gli ho dato molta considerazione, ma ho continuato nella mia surfata, proprio accanto al suo tanto amato pontile.
Oltretutto il personaggio non è che facesse tutta questa grande paura. Ciò che contesto a questo personaggio non è solo il modo in cui ha mancato di rispetto a tutti coloro che si volevano godere la giornata di onde (vorrei ricordare che non si urla in mare), ma anche per la banalità per cui si è arrabbiato con questo principiante. Per una persona che ha girato il mondo surfando è normale che possa accadere un’incomprensione, ciò che ho imparato in tutti i miei viaggi è proprio di andare oltre ogni possibile tensione.
Spero che pubblichiate il mio articolo, se possibile anche solo su facebook, perchè non vorrei che il mio amato surf (lo pratico da 15 anni), diventi il brutto specchio “marino” di questo Paese, in cui aggressività e rabbia sfociano in ogni luogo.
Facciamo che il mare ed il surf restino delle passioni sane. Vi seguo e vi ringrazio per il contributo che date a noi surfers!”

Siamo sempre aperti al dialogo in questo argomento particolarmente sensibile. Se il “local” in oggetto si riconosce in questo racconto e volesse dire la sua può scriverci attraverso la nostra pagina facebook 4surf