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Una maratona col cuore in gola

di - 28/10/2017

Il podismo italiano si appresta a vivere un’altra domenica ricca di maratone e mezze, ma ce n’è una che in queste ore desta molta apprensione e non è una gara qualsiasi perché la Maratona di Torino è una delle grandi classiche del calendario italiano, una prova tra le più veloci, tra le poche che ha spesso visto i suoi migliori interpreti scendere sotto le 2h10’ al maschile e le 2h30’ al femminile. Un’impresa che appare ardua domani e non tanto per il parco atleti chiamati, pur sempre di ottimo livello, ma per le condizioni nelle quali la città si appresta ad accogliere l’evento.

Sono molti giorni che si lamenta a Torino una situazione ambientale fortemente a rischio: le polveri sottili, estremamente dannose per il corpo umano, sono ben 4 volte oltre il limite massimo nell’ultimo rilevamento effettuato. Il Comune aveva anche avvertito la popolazione a evitare finestre aperte e a uscire di casa solo se strettamente indispensabile, ma non ha detto nulla a proposito dell’effettuazione della maratona e della stracittadina di 8 km (per partecipare alla quale ricordiamo che basta un certificato medico di sana costituzione fisica, non quello per l’attività agonistica). Un cambio di rotta che lascia interdetti.

Oltretutto in queste ore il cielo di Torino si sta coprendo della cenere dei vasti incendi che stanno colpendo la vicina Valsusa. I telegiornali hanno più volte mandato in onda servizi nei quali viene evidenziata la drammatica situazione nelle zone boschive, tenuta sotto costante e preoccupata osservazione dalle autorità, ma a proposito dell’effettuazione della maratona tutto continua a tacere. C’è anzi chi dice che correre non provocherà alcun danno, essendo un evento “una tantum”. E’ bene però ricordare, come ha fatto l’associazione “Cittadini per l’aria” che recenti studi condotti ad Atene dimostrano come gli incendi boschivi in prossimità di grandi città abbiano effetti immediati sulla salute, quasi raddoppiando i rischi d’insufficienza respiratoria.

Un’immagine emblematica di Torino, scattata sabato in tarda mattinata a meno di 24 ore dalla partenza della maratona (foto Ansa)

Annullare una maratona è una decisione difficile da prendere, soprattutto quando si parla di un evento con migliaia di partecipanti molti provenienti dall’estero. Chi ha anche solo una volta lavorato a vario titolo alla realizzazione di una maratona sa quanto sia difficile portarla a compimento, quanto ogni tassello debba andare al suo posto, quanti siano gli interessi in gioco. Ma su un principio non si deve mai prescindere: la salute di chi partecipa. La sicurezza deve essere il primo pensiero e se per essa bisogna arrivare anche a decisioni drastiche, queste vanno prese. Torino domani vivrà la sua Maratona, ma guardando il cielo  non si può evitare di essere preoccupati e chiedersi: “Ma è davvero il caso?”.