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Mondiali d’arrampicata, il report della combinata

di - 21/09/2018

Da giovedi 6 a domenica 16 settembre si sono disputati ad Innsbruck i campionati mondiali d’arrampicata 2018. La grande novità di quest’edizione è l’introduzione della disciplina “combinata“, formula che è stata pensata appositamente per le olimpiadi di Tokyo 2020.

Come funziona?

Gli atleti per aggiudicarsi il titolo devono eccellere in tre discipline: lead, boulder e speed. Cosa non affatto scontata perchè in genere l’arrampicatore si specializza in una specialità delle tre e non è detto che un ottimo boulderista se la cavi bene anche con la velocità.

Per sfidarsi nei campionati mondiali di combinata sono stati scelti i primi 6 uomini e le prime 6 donne dei campionati delle singole categorie che si erano disputati nei giorni precedenti. L’ordine delle prove è stato: speed, boulder ed infine lead. Per quanto riguarda le donne nella speed ha primeggiato la coreana Sol Sa ma non è bastato per diventare campionessa mondiale. Il titolo se lo è aggiudicato la giovane e fortissima Janja Garbret , già campionessa di boulder. Seconda sul podio la velocista Sol Sa e terza l’austriaca Jessica Pilz, che ha scalato benissimo nella gara di lead, raggiungendo anche lei il top.

Nella categoria maschile c’è stata una dura battaglia tra Adam Ondra, Jan Hojer e Jakob Schubert dove ognuno di loro si è aggiudicato il primo posto in una disciplina: Hojer la speed, Ondra la Lead e Schubert la leed.

A conti fatti però il migliore è stato  Jakob Schubert che, davanti il pubblico di casa è diventato campione del mondo di combinata. Secondo Adam Ondra e terzo il tedesco Jan Hojer.

Classifica

Donne
1. Janja Garnbret (SLO)
2. Sol Sa (KOR)
3. Jessica Pilz (AUT)
4. Akiyo Noguchi (JPN)
5. Miho Nonaka (JPN)
6. Petra Klingler (SUI)

Uomini
1. Jakob Schubert (AUT)
2. Adam Ondra (CZE)
3. Jan Hojer (GER)
4. Kai Harada (JPN)
5. Tomoa Narasaki (JPN)
6. Kokoro Fujii (JPN)

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.