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Pirelli Scorpion MTB H e R ecco il nostro test

di - 23/09/2019

Pirelli, dopo l’ingresso nel segmento road è entrata con forza anche nel settore off road proprio con la gamma Scorpion, lo ha fatto senza compromessi e con risultati eccellenti. In questo spazio vi presentiamo due prodotti Scorpion, H e R nella versione standard (non Lite) 120Tpi, con sezione 29×2,2. Sviluppiamo questo test grazie ad uno dei più importanti e-commerce di categoria cycletyres.it

Di cosa stiamo parlando

Pirelli Scorpion H e R, due pneumatici tubeless ready specifici per l’xc e l’xcm, gomme di nuova generazione per concetto, costruzione e forme. Il core: Pirelli ha creato una gamma di pneumatici che vanno oltre le condizioni meteo grazie ad una mescola monodensità che si adatta ai differenti terreni a prescindere dalla temperatura esterna, la Smartgrip Compound. Pirelli Scorpion H è dedicato ai terreni compatti e rocciosi, caratterizzato da tasselli a basso profilo.

Nell’ordine anche il link diretto al prodotto:

Pirelli Scorpion H 29×2,2 120Tpi

Pirelli Scorpion R 29×2,2 120Tpi

La sezione 29×2,2, quella da noi provata, si adatta in modo ottimale a cerchi con canale da 25 mm di larghezza. R, anche in questo caso 29×2,2, invece è sviluppato per rendere al meglio sulla ruota posteriore, con una tassellatura completamente diversa dal precedente: altezza e spaziatura media lo rendono efficace anche sul morbido, non solo su terra dura e roccia, sempre scorrevole e con grip ottimale.

Gli pneumatici in test sono la versione standard da 120Tpi. Abbiamo sviluppato la fase finale del test affrontando una gara endurance, la BIM 6H MTB di Bellaria Igea Marina. Gli pneumatici hanno equipaggiato la nostra Lapierre S.A.T. 29er Ultimate, con ruote del medesimo marchio e cerchio full carbon tubeless ready.

Il test

Andiamo per ordine:

Partiamo dalla H e la prima cosa che ci preme sottolineare è la facilità con cui si tallona lo pneumatico al cerchio (è stato sufficiente utilizzare la classica pompa), morbido e pastoso, davvero ben fatto in tutta la zona del cerchietto. Pirelli Scorpion H, gomma veloce che abbiamo utilizzato per l’avantreno, facile da guidare e gratificante su terreni duri e compatti, dove velocità e trazione in cornering fanno la differenza. Bella da vedere con la sua forma tondeggiante, uniforme e senza scalini, dettaglio che va a vantaggio di una guida fluida.

I ramponi laterali sono di forma squadrata, morbidi e si adattano molto bene al terreno.

L’abbiamo utilizzata in differenti situazioni e diverse pressioni, da 1,5 bar, fino ad arrivare alla quasi estrema 2 bar (eppure anche in questo caso la gomma non è mai troppo secca e dura, davvero notevole), quest’ultima all’interno di un percorso golenale velocissimo. Ci ha colpito positivamente la sua capacità di adattamento quando il terreno cambia di consistenza, senza vibrazioni e perdita di aderenza, neppure su strade bianche con ghiaia. Come buona parte delle gomme veloci necessità di una guida non troppo aggressiva in curva, una linea precisa  utile anche al mantenimento di una alta velocità. Le due immagini qui sotto mettono a confronto la forma dello Scorpion H usato sulla ruota davanti, con uno degli pneumatici più usati sul mercato, il Maxxis Ardent.

Un altro aspetto che abbiamo apprezzato è il potere ammortizzante, eccellente, per nulla scontato in questa categoria di prodotto. A prescindere dalla pressione di esercizio, lo Scorpion H non da mai la sensazione di troppo duro con effetto “tubo vuoto”, sensazione che talvolta si traduce in una bassa confidenza nei confronti della gomma.

Una prospettiva dello Scorpion R, con i suoi tasselli laterali diversi e con tanto spazio.

R, come dice la sigla è lo Scorpion specifico per il retrotreno. Completamente diverso dal precedente e lo si vede fin dalle prime fasi di montaggio. Comunque facile da tallonare, ha una struttura più dura, in un certo senso meno malleabile rispetto ad H. Una volta montato e gonfiato mostra una leggera squadratura al centro, in pari ai tasselli centrali, curvato ai lati dove i ramponi sono morbidi al tatto. Questo è uno pneumatico che non mostra la minima flessione in termini di performance, dove la trazione e la capacità di copiare il terreno sono le doti che emergono su tutte le altre. Adattarsi al manto sottostante: utile in fase di cambio di velocità e ripresa dell’andatura dopo un tornante, in discesa oppure in salita.

La gomma permette di avere un’azione sempre fluida, senza la perdita della pedalata. Paga qualcosa in termini di stabilità quando il fondo è molto ghiaioso e l’andatura è al limite di una velocità da asfalto ma, senza sacrificare sicurezza ed affidabilità in frenata. A prescindere da questo la tenuta in curva e il potere ammortizzante in caso di drop, sono di livello hors categorie.

In conclusione

Queste due Pirelli Scorpion sono pneumatici per un utilizzo intenso e per chi ricerca un prodotto rivolto alla performance. H è più versatile anche se le sue prestazioni vanno pensate in ottica di terreni duri, compatti e dove la velocità può fare la differenza ai fini del risultato finale e che al tempo stesso, vuole un prodotto affidabile, con un alto tasso di versatilità in termini d’impiego (differenti tipologie di terreni). R è una gomma specifica per il posteriore e per quel pilota che riesce a sfruttare la trazione abbinata alla scorrevolezza. L’alta qualità con cui sono costruite, permette il montaggio al cerchio, con buona facilità, anche a chi non è particolarmente predisposto agli interventi meccanici sul mezzo. Davvero interessante il prezzo proposto sul sito Cycletyres: 43,99 euro (in offerta) è possibile avere una gomma da gara.

cycletyres.it

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.