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Pisolino ristoratore, chi non lo fa perde in partenza!

di - 29/11/2016

Che siamo runner professionisti o tapascioni della domenica non ha importanza, ciò che conta è dormire, farlo bene e soprattutto tutti i giorni! Molti di noi infatti, cercando di rispettare nel migliore dei modi e con efficienza i ritmi lavorativi e quelli sportivi, non si curano più di tanto di segnare correttamente sul diario le ore di sonno, ovvero non dormono quanto dovrebbero. Se infatti andassimo a seguire e a spulciare le pagine cartacee o elettroniche dei taccuini di allenamento di troppi runner, ci troveremmo di fronte ad una situazione non proprio ottimale. Ritmi, passaggi cronometrici, intensità di allenamento, fartlek, riipetute, lunghi della domenica, tutti segnati con la massima precisione, ma mai e poi mai quanto dormiamo. E perchè maio dovremmo farlo? Sulla tabella del mio personal non c’è scritto e quindi, se esco la sera prima fino alle 3 del mattino e poi decido di alzarmi alle 7 per andare a correre per 20 chilometri, come scritto dal mio fido personal trainer, torno a casa devastato, ma felice di avere completato il mio compitino del weekend. Invece no, perchè sono proprio i personal trainer (quelli bravi…) che per primi ci informano dell’importanza assoluta del sonno! Meglio dormire una domenica in più, che tirarsi dietro per tutta la settimana le poche ore di sonno del sabato notte!

Per capire un po’ meglio come e quanto dormire, ecco uno schema molto semplice che ci introduce in questo mondo quasi misterioso, illustrandoci la struttura ideale del sonno, suddivida in tre fasi fondamentali.

Il cervello infatti ha tre stati principali di attività, con valenze differenti: la veglia, lo stato di rapid eye movement (detto più semplicemente stato REM) del sonno, e lo stato non-REM (NREM) del sonno. Nella fase di sonno di tipo REM, le pupille si muovono rapidamente sotto alle palpebre e noi sogniamo. In questo stato, il cervello diventa elettricamente e metabolicamente attivo; infatti, letture elettroencefalografiche (EEG) effettuate durante il sonno REM sembrerebbero simili a quelle registrati quando si è svegli. Allo stesso tempo, nella fase REM il nostro cervello non agisce più sui muscoli. Infatti durante un sogno, anche di quelli più vividi non si può reagire se non con attività mentale. Il sonno sano, quello che fa bene, consiste in una serie di cicli ricorrenti, da 70 a 120 minuti di lunghezza ognuno, di sonno NREM e sonno REM

Per questa ragione, se proprio vogliamo fare degli strapazzi sportivi dopo una notte un po’ “brava”, sarebbe perfetto riuscire il giorno seguente a schiacciare un piccolo pisolino dopo pranzo per recuperare energie fisiche e mentali perse il giorno prima.

Daniele Milano nasce una buona cinquantina di anni fa in Valle d’Aosta. Cresciuto con la montagna dentro, ha sempre vissuto la propria regione da sportivo. Lo sci alpino è stato lo sport giovanile a cui ha affiancato da adolescente l’atletica leggera. Nei primi anni 90 la passione per lo snowboard lo ha letteralmente travolto, sia come praticante che come giornalista. Coordinatore editoriale della rivista Snowboarder magazine e collaboratore per diverse testate sportive di settore ha poi seguito la direzione editoriale della testata Onboard magazine, affiancando sin dal lontano 2003 la gestione dell’Indianprk snowpark di Breuil- Cervinia. Oggi Daniele è maestro di snowboard e di telemark e dal 2015 segue 4running magazine, di cui è l’attuale direttore editoriale e responsabile per il canale web running. Corre da sempre, prima sul campo di atletica leggera vicino casa e poi tra prati e boschi della Valle d’Aosta. Dal 2005 vive un po’ a Milano con la propria famiglia, mentre in inverno si divide tra la piccola metropoli lombarda e Cervinia. “La corsa è il mio benessere interiore per stare meglio con gli altri”