Che siamo runner professionisti o tapascioni della domenica non ha importanza, ciò che conta è dormire, farlo bene e soprattutto tutti i giorni! Molti di noi infatti, cercando di rispettare nel migliore dei modi e con efficienza i ritmi lavorativi e quelli sportivi, non si curano più di tanto di segnare correttamente sul diario le ore di sonno, ovvero non dormono quanto dovrebbero. Se infatti andassimo a seguire e a spulciare le pagine cartacee o elettroniche dei taccuini di allenamento di troppi runner, ci troveremmo di fronte ad una situazione non proprio ottimale. Ritmi, passaggi cronometrici, intensità di allenamento, fartlek, riipetute, lunghi della domenica, tutti segnati con la massima precisione, ma mai e poi mai quanto dormiamo. E perchè maio dovremmo farlo? Sulla tabella del mio personal non c’è scritto e quindi, se esco la sera prima fino alle 3 del mattino e poi decido di alzarmi alle 7 per andare a correre per 20 chilometri, come scritto dal mio fido personal trainer, torno a casa devastato, ma felice di avere completato il mio compitino del weekend. Invece no, perchè sono proprio i personal trainer (quelli bravi…) che per primi ci informano dell’importanza assoluta del sonno! Meglio dormire una domenica in più, che tirarsi dietro per tutta la settimana le poche ore di sonno del sabato notte!
Per capire un po’ meglio come e quanto dormire, ecco uno schema molto semplice che ci introduce in questo mondo quasi misterioso, illustrandoci la struttura ideale del sonno, suddivida in tre fasi fondamentali.
Il cervello infatti ha tre stati principali di attività, con valenze differenti: la veglia, lo stato di rapid eye movement (detto più semplicemente stato REM) del sonno, e lo stato non-REM (NREM) del sonno. Nella fase di sonno di tipo REM, le pupille si muovono rapidamente sotto alle palpebre e noi sogniamo. In questo stato, il cervello diventa elettricamente e metabolicamente attivo; infatti, letture elettroencefalografiche (EEG) effettuate durante il sonno REM sembrerebbero simili a quelle registrati quando si è svegli. Allo stesso tempo, nella fase REM il nostro cervello non agisce più sui muscoli. Infatti durante un sogno, anche di quelli più vividi non si può reagire se non con attività mentale. Il sonno sano, quello che fa bene, consiste in una serie di cicli ricorrenti, da 70 a 120 minuti di lunghezza ognuno, di sonno NREM e sonno REM
Per questa ragione, se proprio vogliamo fare degli strapazzi sportivi dopo una notte un po’ “brava”, sarebbe perfetto riuscire il giorno seguente a schiacciare un piccolo pisolino dopo pranzo per recuperare energie fisiche e mentali perse il giorno prima.