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Poc Ventral Spin, nasce aero per essere tuttofare

di - 05/06/2018

Poc Ventral Spin è il riassunto di tutto quello che è ricercato nei caschi più moderni, a partire dall’aerodinamica passando per la ventilazione, senza dimenticare il design e la moda, la leggerezza per quanto concerne il valore alla bilancia, il comfort e naturalmente la sicurezza. Il peso nella taglia small? 220 grammi rilevati.

Poc Ventral Spin è un casco che in un certo senso possiamo considerare la naturale evoluzione del modello Octal Aero (che comunque rimane in gamma) ma con una concezione che si rivolge ad una maggiore versatilità e possibilità d’impiego, non solo in termini di performance ma anche per quanto concerne le condizioni climatiche. Ventral nasce dalla collaborazione con gli atleti pro del Team Cannondale-Drapac, ora EF (Education First), che chiedevano un prodotto votato alla penetrazione dello spazio ma ventilato al tempo stesso, bello da vedere e leggero.

Ventral è un concentrato di nuovi protocolli CFD elaborati nella galleria del vento, che ottimizzano il paradosso aerodinammico dell’effetto Venturi.

Infatti, il design di Ventral ha l’obiettivo di rendere efficace il prodotto alle velocità elevate ma anche a quelle più basse, uno dei motivi del suo profilo tronco posteriore.

Spin invece è la soluzione adottata da Poc in caso d’impatto, abbreviativo che si riferisce alla costruzione interna del casco: le sue forme permettono una distribuzione delle forze negative lungo la superficie del casco, come una sorta di spalmatura. La quasi totale assenza di angoli e spigoli vivi, permette un eventuale scivolamento, senza freni e ostruzioni in caso di colpo violento.

La struttura è costruita in EPS in un pezzo solo. La porzione interna prevede dei canali che distribuiscono l’aria in entrata, favorendo l’uscita posteriore di caldo e vapore prodotto durante lo sforzo. Il sistema di ritenzione è affidato alle fibbie regolabili e ad un sistema di posteriore regolabile, anche in altezza. Minimale la presenza delle imbottiture, in puro stile Poc. Le due feritoie più laterali (nella parte anteriore) hanno due morbidi inserti che permettono di inserire le aste degli occhiali senza che questi scivolino verso il basso.

Poc Ventral Spin è disponibile in tre taglie, small, medium e large e in nove colorazioni. Ottimale a nostro parere il sistema di ritenzione, che con il rotore tende ad abbinare il casco alla testa, distribuendo al meglio i punti di pressione, mentre la gabbia posteriore regolabile in altezza, offre un ampio range di adeguamento nella zona cervicale, a prescindere dalla taglia e dalle preferenze personali.

pocsports.com

LE NOSTRE IMPRESSIONI

Ventral è un casco capace di stupire: da una parte le sue forme strane, un misto tra una ricerca aerodinamica estremizzata e un old style che non passa di moda, dall’altra il peso piuma e la sua compattezza, un casco che non è mai fuori posto. Dal punto di vista aerodinamico non siamo qui a valutare i numeri, i dati, i diversi colori dei flussi, difficile quantificare quanto questi valori siano percepibili al comune amatore, quello che invece diventa tangibile è la versatilità del prodotto. Nelle giornate più fresche, ventose e magari con la pioggia, Ventral ripara e non è fastidioso, sembra non avere punti di contatto predominanti, ci è piaciuto definirlo “come una nuvola”. Nel corso dei giorni con temperature elevate, il casco di Poc non diventa una fornace, come spesso accade ai caschi aerodinamici, troppo chiusi e calottati. Le feritoie frontali permettono all’aria di entrare, senza alcun problema: il resto lo fanno le imbottiture interne, ridotte al minimo per numero e spessore. Pochi spessori, poche imbottiture ma un comfort al top anche dopo diverse ore di attività fisica, anche in questo caso nulla di scontato se consideriamo la categoria di cui fa parte in casco. Quando è indossato, Ventral è ancora più piccolo di quello che sembra, senza impattare in modo negativo neppure per chi ha il viso e la testa piccoli.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.