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Rio 2016, sarà ancora Magico Trio?

di - 20/08/2016

Saranno 49 i biker che domani alle 17:30 ora italiana scatteranno per conquistare le tre medaglie in palio nella prova maschile di Mtb. Come ormai consuetudine i Giochi Olimpici regalano il palcoscenico della giornata conclusiva alla gara di cross country maschile, un onore riservato a pochi eventi e che conferma il grande interesse che la disciplina ormai raccoglie in ogni angolo del mondo. Per la settima volta verrà assegnato il titolo olimpico e per due atleti ci sarà la possibilità di rivivere una gioia già provata, il francese Julien Absalon primo nel 2004 e 2008 e il ceko Jaroslav Kuhlavy vittorioso quattro anni fa a Londra.Le possibilità ci sono tutte, anche se i pronostici privilegiano giustamente il terzo vertice del triangolo di campioni che ha dominato le ultime tre stagioni, ossia lo svizzero Nino Schurter campione del mondo e leader di Coppa. L’andamento dell’intero 2015 e della prima parte dell’anno in corso ha dimostrato ampiamente come il “magico trio” sia una spanna sopra tutti gli altri, ma la gara olimpica è qualcosa di unico, capace di sovvertire ogni gerarchia perché bisogna avere i nervi saldi e giocarsi le proprie chance in una gara che solo fra 4 anni offrirà l’occasione della rivincita e in 4 anni possono succedere tante cose e cambiare anche le gerarchie più consolidate.

Proprio queste considerazioni offrono speranza alla pattuglia azzurra,per la prima volta nella storia composta da tre atleti. Ci sono alcuni fattori che possono giocare a favore degli azzurri: 1) Marco Aurelio Fontana ha dimostrato 4 anni fa di poter competere con i più forti in una gara particolare come l’Olimpiade, che sa preparare come pochi, inoltre conosce bene e apprezza le caratteristiche del circuito brasiliano e la sua forma è apparsa in crescendo nelle ultime uscite; 2) se su Schurter e Absalon non ci sono dubbi, Kuhlavy negli ultimi due anni è apparso come l’anello debole del trio, spesso frenato da problemi tecnici (la variabile che può cambiare la gara di ognuno) ma anche da scelte opinabili che hanno limato la sua condizione fisica; 3) uno degli elementi maggiormente cresciuto a livello internazionale nel 2016 è sicuramente Luca Braidot,protagonista assoluto in Coppa e capace tre settimane fa nell’ultimo test internazionale di tenere testa allo stesso campione del mondo, se riuscirà a correre con ardore e un pizzico di sfrontatezza potrebbe anche far saltare il banco. Senza dimenticare Andrea Tiberi, in credito con la fortuna dopo un 2016 reso difficile dai problemi fisici d’inizio anno ma che come gli altri azzurri ama il percorso di Rio.

Lo start della preolimpica dello scorso anno (foto organizzatori) Lo start della preolimpica dello scorso anno (foto organizzatori)

E’ chiaro che le ambizioni dei nostri sono le stesse di un vasto numero di altri partecipanti: la Svizzera conn Lars Forster, altri elemento in crescita, e Mathias Fluckiger ha validissime alternative, lo stesso dicasi per la Francia con Maxime Marotte e Victor Koretzky e per la Rep.Ceka con Ondrej Cink, la Nuova Zelanda confida nel campione del mondo Under 23 Samuel Gaze e fra i più giovani bisogna tenere in considerazione anche il danese Simon Andreassen e l’americano Howard Grotts. C’è poi un’ulteriore variabile impazzita costituita dallo slovacco Peter Sagan, il campione del mondo di ciclismo su strada che ha rinunciato alla prova nella sua disciplina principale per ritrovare le sensazioni dei suoi esordi quando fu anche campione del mondo junior.

Si profila una gara appassionante, da vivere metro per metro su un percorso altamente spettacolare, appuntamento alle 17:30 di domenica per scrivere la storia, magari con una penna a inchiostro azzurro…