Pubblicità

Scoprendo la natura selvaggia del Monte Legnone

di - 28/11/2017

 

Procedere con questa neve ha allungato un po’ la giornata, ma ci ha comunque permesso di pregustare la stagione invernale.

Lentamente ci siamo diretti sulla cresta Ovest, che sale dai Roccoli Lorla, trovando (anche se spesso ricoperte dalla neve) dei cavi per assicurarsi nei tratti più esposti. Dalla cresta siamo arrivati in vetta, dalla quale si narra, si dovrebbe vedere il Monte Rosa!!!

Dalla vetta abbiamo proseguito sulla cresta in direzione Sud-Est fino alla Bocchetta Legnone (2340m). Da qui la discesa sarebbe stata facile e veloce se – e questo giro è stato pieno di se – la mulattiera non fosse stata completamente ricoperta dalla neve.

Siamo così scesi (più o meno) seguendo la mulattiera che attraversa i pendii sopra l’Alpe Cappello, e tra una spiccozzata e l’altra siamo tornati al Rifugio Legnone con le frontali accese. Da qui abbiamo preso il sentiero che scende fino a Panzone e ci siamo di corsa tolti i calzini bagnati!!!

Adesso si pone una questione…consigliare questo giro o meno?

L’ambiente del Legnone é incredibilmente bello e selvaggio, vale sicuramente la pena salirci, sia d’estate o d’autunno con i sentieri puliti (così si che si tratta di una semplice camminata) oppure con la neve bella compatta e trasformata.

Materiale: scarponi, ramponi, ghette , imbrago, corda per conserva, picca.

Noi di 4outdoor ci siamo potuti godere questa giornata grazia alla Giacca The North Face Ventrix , il midlayer che tiene caldi ma che lavora mentre lavori tu!

Per percorre la strada che da Delebio porta al Panzone potete acquistare un permesso giornaliero al bar Zero8. Si sale solo con una jeep 4×4.

N.B. Gli unici professionisti abilitati ad accompagnarvi in un giro come questo sono le Guide Alpine, per cui se siete interessati ma non abbastanza preparati vi consigliamo di contattare una Guida del posto.

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.