Pubblicità

Sempre più versatili: MTB Plus VS 29er

di - 28/02/2017

Santa Cruz Hightower in actionA inizio 2016, prima Santa Cruz e poi Ibis hanno presentano le rispettive interpretazioni del concetto 27,5+, con il personale approccio filosofico: da una parte una 29er e dall’altra una 27,5”, ma entrambe con il pieno supporto dello standard intermedio in fatto di ruote e gomme. Vediamo i differenti approcci dei due marchi di tendenza nel mondo MTB, che hanno aperto una strada seguita da altri competitor (come Rose Bikes con la Root Miller provata sul numero di Febbraio 2017), dimostrando la validità delle proprie idee e soluzioni.

Santa Cruz Hightower

Santa Cruz HightowerChe abbia segnato l’inizio di un nuovo trend? È ancora presto per dirlo, ma se c’è di mezzo il brand californiano allora i dubbi scemano rapidamente. Infatti, Santa Cruz non agisce mai per caso e, dopo aver negato di essere interessata allo standard 650B+, ecco sfornare il tanto atteso erede della Tallboy LT, l’apprezzata 29er a lunga escursione. Pochi però si aspettavano un frameset pienamente compatibile con la piattaforma Mid Fat, come l’inedita Hightower che punta a unire magicamente i due mondi. È chiara l’evoluzione in ambito ruote grosse dalla Bronson 2 da all-mountain, ma con un tocco di versatilità in più. Non stiamo a dilungarci sulle feature tecniche, sappiate solo che agendo sull’attacco dell’ammortizzatore sul link superiore del sistema VPP da 135 mm di travel, e cambiando forcella e ruote, si passa rapidamente da una 29er con forcella da 140 mm a una 27,5+ da 150 mm all’anteriore, facendo affidamento alle capacità dello standard. La geometria rimane sempre attualissima: bici bassa, lunga e aperta di sterzo, con carro super compatto (solo trasmissione a singola corona).
Che sia questo il futuro: da 29” a 650B+ in un attimo, o quasi?

Ibis Mojo 3

Ibis Mojo 3
Oppure sarà la soluzione proposta da Ibis? La terza versione di una delle trail bike in carbonio più iconiche dell’ultimo decennio punta sempre sulla versatilità, ma con una visione differente.
Infatti, la Mojo 3 nasce e rimane una 27,5”, con la storica designer Roxy Lo che ha progettato la nuova full suspended Ibis pensando a polivalenza e carattere. Utilizzando le ruote con cerchi a larga sezione Ibis 714 (35 mm di canale interno) è possibile montare indifferentemente gomme da 2,3”, 2,5” o 2,8”, senza alcuna variazione dell’altezza del movimento centrale. Così possiamo avere una bici dalla diversa personalità, più o meno leggera e scattante, oppure aggressiva e trita tutto… dipende dai gusti del biker. Anche la Mojo 3 supporta lo standard Boost, con una geometria moderna, per un feeling sempre giocoso e una guida intuitiva sui sentieri.

Previsioni

Ibis Mojo 3 seat tube
Quello che traspare è la volontà di ampliare il range di utilizzo delle piattaforme nate per il trail riding, l’escursionismo a tutto tondo che rappresenta il massimo piacere nel mountain biking: pedalare, a lungo, divertendosi, da soli o con gli amici.
Le performance pure sono messe da parte, essendo il terreno di gioco preferito da cross country, enduro e downhill. Qui si pensa solo ed esclusivamente alla massima soddisfazione del biker. Un biker che, profondo sostenitore delle 29er o 27,5”, sembra proprio trovare pane per i propri denti. Noi rimaniamo convinti che questa sia la strada da seguire, più che progettare 650B+ dure e pure, che purtroppo devono confrontarsi ancora con un settore acerbo in fatto di forcelle, ruote e gomme dedicate, almeno per chi viaggia veloce su ogni tipo di sentiero, soprattutto quelli più sfidanti, dove i materiali e le tecnologie vengono messe duramente alla prova.
Come si suol dire in questi casi, chi vivrà vedrà, ma siamo sicuri che ci divertiremo!

Foto: Ibis Cycles, Santa Cruz Bicycles

[Articolo originariamente pubblicato sul numero di Marzo 2016, disponibile nella nostra edicola digitale]

Cristiano Guarco - 4bicycle - portrait 211127

Ciao a tutti, sono Cristiano Guarco, appassionato da una vita di mountain bike ma anche del movimento ciclistico in ogni sua forma. Da circa 20 anni ho fatto della mia passione la mia professione, una grande fortuna raccontare questo mondo, per parole e immagini, che tanto mi ha insegnato e continua a insegnare ma anche ispirare.