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Sensazioni da onda: Carezze d’autunno.

di - 16/10/2017

A cura di Luca Diodato

Sono al check in di un aeroporto del nord. Tra 40 minuti partirà il mio volo per casa.

E’ Venerdì e vari gruppi Whats App fermentano di messaggi e di screenshoot di varie applicazioni “forecast”; la prima bella mareggiata d’autunno sta entrando. Segue qualche scambio, poi salgo a bordo con l’idea di rileggere tutto al rientro.

Al rientro non rileggerò i miei messaggi. Rientrando a casa, ho voglia di ascoltare la mia musica.

Durante il volo, con me, ho deciso che andrò a surfare dove ho imparato. Ho voglia di vivermi una mattina d’autunno nel mio spot. Quello dove ho preso più onde. E più cadute. Sicuramente più cadute che onde.

La mattina dopo mi sveglio con calma andando contro ogni regola del buon surfista. Sento Ale per un saluto rapido e lo aggiorno sui miei programmi; lui a sto giro non ci sarà. E’ ancora al nord; mi lascia capire che l’onda sta entrando più a sud. Si surfa in Cilento!

Carico il mio long e parto per il mio spot; vado in direzione opposta rispetto all’onda. Ho voglia di vivermi i miei posti. Dopo mesi di traffico e lidi attrezzati ho voglia di ritrovare quei posti come piacciono a me.

Così mi ritrovo in compagnia delle mie musiche; vado verso Gaeta. Lo spot resta subito a nord della cittadina. Una cittadina che rivedo sempre volentieri. Piena di ricordi belli belli.

Dentro di me, il tragitto verso lo spot ha sempre qualcosa di fantastico.

La sensazione di andare verso il mare. Il dubbio di quale onda ci sarà. Gli occhi che guardano quelle bandiere per sentire la direzione del vento. La percezione che per qualche onda, qualche ora, l’acqua sarà il mio elemento. La speranza che il mix tra spinta, vento e marea, sia quello giusto a sentirsi per qualche onda giusta.

Mi fermo al solito caffè. Il caffè di “Lisita” è lo stesso identico che si trova in tanti bar da queste parti. Ma è diverso. E’ il caffe delle mie surfate nel mio spot preferito. E ha il sapore della gioia. Ogni volta ci entro mi avvicino alla vetrina dei dolcetti; i miei amici d’onda lo sanno. Diodato prima del caffè vuole il dolcetto. Così “addolcito” da dolcetto e caffè, torno sulla statale che dopo il Garigliano si attacca sulla Pontina.

Qui ogni metro è un ricordo; stavolta sono solo. Mi passano davanti agli occhi tantissime scene di fredde mattine di Gennaio; quelle dal ritorno con l’aria calda a palla; dopo ore in quell’acqua che quasi sempre riesce a farci divertire. Stavolta la giornata è tiepida e mi sento coccolato.

Arrivo al mio spot; mi affaccio. Anche questa volta non mi ha tradito. È solo; forse aspettava solo me….

Dopo un paio d’ore sono di nuovo là; dove mi ero affacciato. Sento i muscoli rilassarsi dopo onde lunghe e splendide per il mio long. Riguardo quel mare dall’alto; sembra piano piano ritirarsi.

Quasi come se quelle carezze d’autunno le avesse regalate a me; che andando contro ogni regola del buon surfista, ho preferito buttarmi là. Ho preferito il mio spot.

LUCA DIODATO