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Shimano RP9, una scarpa top di gamma comoda

di - 09/03/2018

RP9 è una scarpa elegante, raffinata e comoda, equilibrata e tanto ventilata, dotata di una suola che disperde al minimo le energie impresse sul pedale. Questa calzatura di Shimano è da considerarsi una top di gamma, meno estremizzata rispetto a S-Phyre: RP9 è più comoda e confortevole, più versatile e trasversale per quanto concerne il potenziale utilizzatore.

Shimano RP9 2018 è completamente diversa dalla versione più anziana e difficilmente confrontabile con S-Phyre. La suola è full carbon con un indice di rigidità pari a 10 (la S-Phyre è 12, per essere precisi), allo stesso livello del modello RC7. Naturalmente predisposta con i tre fori ed ampio margine di personalizzazione, la suola è dotata di un’asola anteriore per l’ingresso dell’aria, con inserti di gomma sul tallone e sulla punta.

La talloniera è curvata, sia ai lati che nella parte centrale, irrobustendo l’intera struttura ma senza comprimere la porte posteriore del piede. La tomaia è in cuoio sintetico, morbido ed elastico, abbondantemente forato. Proprio i fori hanno un disegno e posizionamento specifici, in modo da non ostacolare l’ingresso dell’aria dal fronte al retro del piede. Il sistema di chiusura è doppio, con un velcro frontale e un Boa IP-1 nella parte alta. La linguetta è sottile, con un rinforzo applicato nel punto in cui il cavo del rotore applica la forza maggiore. La soletta interna è customizzabile nel punto dell’arco plantare e adotta la tecnologia Silvadur contro la formazione di batteri e cattivi odori. Shimano RP9 è disponibile in quattro differenti colorazioni e misure che vanno dal 36 al 48. Shimano RP9 ha un prezzo di listino di 259,99 euro.

shimano.com

Le nostre impressioni

Il mondo del ciclismo non è solo quello dalle performances esagerate, della rigidità a tutti i costi e di una sorta di estremizzazione dei componenti. La bicicletta e tutto che gli ruota intorno è composta anche da equipaggiamenti e accessori, che pur essendo posizionati nella fascia più alta del listino, possono esprimere delle doti maggiormente rivolte al comfort, perché non tutti vogliono sentirsi professionisti. Shimano RP9 in questa versione è l’evoluzione della calzatura storica del brand giapponese, una scarpa che nasce per essere comoda: e lo è, molto e senza perdere in resa tecnica.

Qualitativamente migliore, in termini di prestazioni, se messa a confronto con la versione precedente, la nuova RP9 è più curata nei dettagli e maggiormente calzante, aderente al piede anche in fase di trazione sui pedali. Shimano RP9 si rivolge ad un pubblico esigente, non necessariamente agonista ma che sa leggere ed interpretare al meglio la tecnica del suo equipaggiamento.

Una volta indossata

Una gran bella calzatura, non ci riferiamo al solo impatto estetico, alla colorazione, che in questo modello in test, non passa inosservata, una scarpa che esprime un linearità e una versatilità degne di nota.

Potremmo separare la scarpa in due porzioni: la suola con la sua forma e la tomaia. La prima è rigida ma non esagerata, stabile e non aggressiva sulla pianta del piede, una specie di armonia che arriva anche da una forma allargata man mano che si passa verso la punta. Qui il piede gode di una sorta di libertà, senza pressioni, soluzione che torna utile anche in caso di salita repentina della temperatura esterna.

Al centro e dietro, la scarpa è asciutta, particolarmente fitting e aderente al piede, con la coppa del tallone che trattiene ma non costringe il piede. Il Boa singolo fa il suo dovere, lascia ampio spazio per la personalizzazione, anche durante la pedalata e fa lavorare bene la tomaia morbida. Quest’ultima è tanto morbida e facile, offre un feeling immediato anche grazie alla ventilazione massimizzata. Il velcro anteriore è un dettaglio che ha una sua valenza per chi ha piedi più grossi e robusti.

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.