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Si continua a lottare per il “Cuore Blu d’Europa”

di - 30/06/2018

I rappresentatnti della campagna “Save The Blue Heart of Europe” consegnano alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo 120,000 petizioni per fermare la costruzione di dighe nei Balcani.

La petizione globale invita le banche internazionali a smettere di investire nella distruzione degli ultimi fiumi liberi d’Europa.

I rappresentanti della campagna Save the Blue Heart of Europe hanno consegnato oggi oltre 120.000 firme ad alcuni tra i dirigenti di più alto livello della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (EBRD) a Londra.

La petizione, lanciata nell’aprile 2018 nell’ambito di una campagna mondiale denominata “Save the Blue Heart of Europe”, invita la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (EBRD), la Banca europea per gli investimenti (EIB) e la Società finanziaria internazionale (IFC) della Banca Mondiale, a fermare gli investimenti idroelettrici nei Balcani prima che gli ultimi fiumi selvaggi in Europa vengano irreversibilmente distrutti. Insieme, queste istituzioni hanno finanziato almeno 82 centrali idroelettriche nei Balcani – di cui 37 situate in aree protette – per un investimento totale di 724 milioni di euro.

In qualità di trendsetter economici per le attività nella regione, le banche hanno stimolato diversi progetti di investimenti idroelettrici da parte di istituti di credito commerciali, tra cui, tra gli altri, Erste in Austria e Unicredit in Italia. Le banche commerciali hanno finanziato almeno 158 centrali idroelettriche.

La campagna invita le banche a limitare immediatamente i finanziamenti per i progetti che si trovano nelle aree protette e su tratti fluviali di grande valore, ad applicare condizioni ambientali più rigorose ai prestiti nel settore e ad aumentare i finanziamenti per l’efficienza energetica e altre energie rinnovabili a minor impatto: fonti il cui potenziale nella regione rimane ad oggi ampiamente inutilizzato.

La consegna ufficiale delle 120,000 petizioni
presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.
Il gruppo di lavoro di Save the Blue Heart of Europe è composto dalle ONG RiverWatch, Bankwatch, Centro per l’Ambiente, EuroNatur, EcoAlbania, CSBNP, Eco-sense e Front 21/42, nonché dall’azienda attivista Patagonia. In questi mesi, inoltre, è stato presentato il documentario Blue Heart – un lungometraggio prodotto da Patagonia, dedicato alle storie delle popolazioni locali che combattono per proteggere gli ultimi fiumi selvaggi in Europa dalla possibile costruzione di 3.000 dighe idroelettriche. Il film è stato lanciato lo scorso marzo ed è stato successivamente proiettato in tutta Europa, in Giappone, in Sud America e in Australia.

Fidanka McGrath di Bankwatch, commenta: “La consegna delle 120.000 firme di oggi presso la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo è la più grande risposta che questa istituzione abbia mai ricevuto in merito a qualsiasi questione energetica. La banca presta attenzione al movimento dei mercati, speriamo quindi che prenda a cuore la richiesta presentata dall’opinione pubblica globale e di conseguenza guidare gli investimenti seguendo un mix più diversificato di fonti rinnovabili, applicando anche severe garanzie ambientali e sociali “.

Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, dichiara: “Si tratta di uno spreco di denaro e di una farsa morale che alcune delle più grandi istituzioni finanziarie del mondo abbiano abbracciato questa tecnologia obsoleta e sfruttatrice e stiano finanziando dighe in alcuni degli ultimi posti selvaggi in Europa“.
La campagna e le azioni correlate continueranno a fare pressione sulle istituzioni finanziarie fino a quando esisterà ancora la minaccia di 3.000 progetti idroelettrici nella Penisola balcanica.

In questi ultimi giorni il gruppo di attivisti ha celebrato una vittoria importante: un tribunale in Bosnia ed Erzegovina ha stabilito che il permesso ambientale per la costruzione di dighe sul fiume Kruščica – una delle tre storie principali raccontate nel film Blue Heart – deve essere annullato immediatamente. Ciò significa che eventuali ulteriori lavori di costruzione sulla diga proposta sono da considerarsi illegali.

Il film Blue Heart ha ricevuto oltre 250 richieste di proiezione soltanto in Europa e continuerà ad essere presentato durante i festival ed eventi di tutto il mondo. Il documentario sarà inoltre disponibile su iTunes  e Amazon a partire dal 21 agosto.

Informazioni sul documentario Save the Blue Heart of Europe
Il film documentario Blue Heart sostiene la campagna “Save the Blue Heart of Europe, che mira a proteggere i fiumi più preziosi nei Balcani da uno tsunami di dighe di 3.000 progetti pianificati. La campagna è coordinata dalle ONG Riverwatch e EuroNatur e condotta insieme alle organizzazioni partner nei paesi balcanici. In Bosnia ed Erzegovina, il partner locale è il Centro per l’Ambiente. Maggiori informazioni su http://balkanrivers.net/.

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.