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“Solo in Volo” al Trento Film Festival

di - 16/04/2018

“Solo in Volo”: l’elisoccorso in montagna, più in alto e più lontano.

“Le buone idee sopravvivono ai loro padri”, soprattutto quando hanno la forza e il coraggio di andare oltre la realtà conosciuta. È questo il concetto chiave attorno a cui ruota il film “Solo in volo”, il cortometraggio diretto da Luca Maspes che sarà presentato alla 66esima edizione del Trento Film Festival nella sezione Alp&ism. Protagonisti sono Luigi Bombardieri e Maurizio Folini, due personaggi molto diversi fra loro ma accomunati dalla stessa idea: l’utilizzo dell’elicottero per soccorsi in montagna e in altissima quota.

L’idea del film ha iniziato a prendere forma quasi 4 anni fa, grazie alle immagini spettacolari del soccorso da record effettuato nel 2013 da Maurizio Folini sull’Everest, dove portò in salvo un alpinista in difficoltà con la tecnica della long line: era solo in volo sull’elicottero per essere abbastanza leggero da raggiungere i 7800 metri, una quota mai toccata prima per compiere un soccorso di questo tipo. Ma come l’ambizione del record non era stata la ragione che aveva mosso il pilota e Guida alpina valtellinese a tentare l’impresa, così anche le motivazioni che stavano dietro alla volontà di realizzare il cortometraggio non si riducevano al voler mostrare il primato.

“Volevo far conoscere al grande pubblico l’importanza di soccorsi di questo tipo – spiega il regista Luca Maspes -, che è possibile realizzare solamente volando, e di persone come Maurizio e Bombardieri che hanno scelto di assumersi un grande rischio per tentare qualcosa che andava oltre i limiti noti”.

Naturale è stato infatti l’incontro con la figura di Luigi Bombardieri che negli anni ’50 credeva, come pochi al suo tempo, nell’uso dell’elicottero per operazioni di soccorso in alta montagna e che morì proprio nel tentativo di dimostrarne la reale possibilità. Bombardieri in Valtellina, da cui provengono sia il regista sia Folini, ha significato tanto nel secolo scorso, avendo lasciato tutto il suo cospicuo patrimonio personale per l’educazione dei giovani ai valori e alla cultura di montagna. Così nacque la Fondazione Bombardieri che ancora oggi opera con gli stessi scopi.

“Desideravamo offrire a Luigi Bombardieri un omaggio che restituisse al suo nome la fama e il riconoscimento che è gli giustamente dovuto – dice Angelo Schenapresidente della Fondazione Bombardieri -. I valori che lo ispiravano sono ancora oggi certamente attuali, tanto da essere spesso citati dal Presidente Generale del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti come messaggio da cui prendere ispirazione nell’operato del CAI. Siamo felici di poter accostare il nome di Bombardieri a quello di Maurizio Folini, un altro valtellinese che tanto sta facendo in Himalaya”.

“Sono orgoglioso di aver potuto lasciare una testimonianza del messaggio di Luigi Bombardieri – dice Maurizio Folini – portandolo oltre le Alpi, fino in Himalaya. Un messaggio che merita di essere diffuso e consegnato alle future generazioni”.

“Solo in volo” è stato prodotto dalla Fondazione Bombardieri, con il contributo di Pro Valtellina, Credito Valtellinese, Iperal, Schena Generali Assicurazioni e Df Sport Specialist. La sceneggiatura è della giornalista Valentina d’Angella. Il ruolo di Luigi Bombardieri è stato interpretato da Stefano Scherini, l’attore sondriese con un prestigioso curriculum cinematografico e teatrale. Intervengono nel film anche Reinhold Messner, Giuseppe “Popi” Miotti, Armin Senoner Ueli Bärfuss.

“Solo in volo” sarà proiettato per la prima volta al Trento Film Festival, dove è in cartellone nella sezione Alp&ism, domenica 29 aprile (ore 17) e sabato 5 maggio (ore 15) al Supercinema Vittoria. In Lombardia la prima sarà a Sondrio l’8 maggio (ore 21) al Teatro Sociale.

SOLO IN VOLO – Trailer from SOLO IN VOLO – movie on Vimeo.

LA TRAMA

Luigi Bombardieri era nato a Milano nel 1900 ma visse la sua vita a Sondrio, dove lavorava come direttore di banca. Trascorreva tutto il tempo libero fra i monti e alla sezione del Club Alpino della sua città, a cui era a tal punto legato da lasciare in eredità tutti i suoi beni. Seguiva le sue Guide alpine in ardite imprese nel massiccio del Bernina e dall’esperienza diretta elaborava idee innovative per l’alpinismo e la frequentazione dell’alta quota. Fu così che maturò la convinzione che solo l’utilizzo degli elicotteri avrebbe potuto fare la differenza fra la vita e la morte nei soccorsi in montagna. Morì nel 1957, proprio nel tentativo di sperimentare la sua idea, precipitando sotto il “suo” Rifugio Marinelli.

Mezzo secolo dopo, Maurizio Folini, Guida alpina e pilota di elicotteri, ha traghettato la stessa idea di Bombardieri dal gruppo del Bernina al Nepal, sulle montagne più alte del mondo, riuscendo a soccorrere alpinisti a quote record ed aiutando la popolazione civile dopo il terremoto del 2015. I successi ottenuti spingono Maurizio a proseguire ancora oggi la sua opera di insegnamento delle tecniche di elisoccorso ai futuri piloti che opereranno in Himalaya, credendo fortemente nei valori di insegnamento ai giovani e nell’amore e il rispetto della montagna che tanto erano cari a Bombardieri.

 

LA REGIA

Luca Maspes, noto come alpinista col soprannome di “Rampikino”, è nato a Sondrio nel 1972. Guida Alpina ed appassionato esperto di storia dell’alpinismo, ha in curriculum numerose collaborazioni con televisioni e produzioni cinematografiche, davanti e dietro la telecamera. Dopo aver partecipato al Festival di Trento in passato come alpinista ospite, torna quest’anno in veste di regista, dopo il debutto del 2005 con il cortometraggio “Un Budda sul Badile”.

 

Titolo: Solo in volo

Regia: Luca Maspes

Produzione: Fondazione Luigi Bombardieri

Sceneggiatura: Valentina d’Angella

Fotografia: Alessandro Beltrame

Anno: 2018

Durata: 31 minuti

 

Eva è nata e cresciuta a Roma, dove ha studiato giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per lasciare che il vento le scompigliasse i capelli sulle montagne delle Alpi e presto ha scoperto che la sua passione per l’outdoor e scrivere di questa, poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, collabora con diverse realtà del settore outdoor. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.