Pubblicità

SUP, movimento e divertimento in acqua

di - 16/05/2018

Le giornate calde e soleggiate di Maggio e Giugno fanno venire una gran voglia di weekend, di vacanze, di movimento e di divertimento all’aria aperta e sull’acqua.

Mari e laghi diventano le mete principali di chi vuole passare anche solo una giornata di svago, cercando refrigerio nell’acqua e, perché no, facendo un po’ di moto per rimettersi in forma.

 

Il SUP, movimento e divertimento sull’acqua

Lo Stand Up Paddle, abbreviato in SUP, è sbarcato sui nostri litorali meno di dieci anni fa. Arrivato dagli USA e dalle isole del Pacifico, si è diffuso dapprima fra i praticanti di Windsurf per poi incuriosire anche scettici surfisti e appassionati di diversi sport.

L’attrezzo sportivo che si utilizza per questa pratica è una tavola, simile a quelle da surf e da windsurf, e una pagaia, simile al remo per canoa, con una sola pala e un bastone terminante con un pomello od oliva. Il “gioco” consiste nello stare in equilibrio sulla tavola e muoversi sull’acqua spingendosi con la pagaia.

 

 

Stand Up Paddle, un’attività utile e completa

Vista dalla spiaggia, la pratica del SUP su acqua piatta, sembra banale e poco faticosa, ma in realtà occorre un certo equilibrio e coordinamento motorio.

Il piano d’acqua, anche se piatto, è per sua natura instabile, e il paddler (chi pratica SUP n.d.r.) dovrà bilanciarsi sulla tavola per cercare di restare in piedi.

Entra in gioco, quindi, la propriocezione, ossia la capacità di percepire il proprio corpo e la contrazione dei propri muscoli nello spazio, anche senza l’uso della vista. Questa specifica capacità viene attivata da particolari recettori propriocettivi, inseriti all’interno delle terminazioni nervose. Questi, attraverso il midollo osseo, inoltrano le informazioni al cervello, che a sua volta le rielabora dando impulsi al movimento del corpo.

E’ facile capire come un’elevata capacità propriocettiva, sia sinonimo di un elevato ed efficace controllo del proprio corpo, una dote utile nella vita di tutti i giorni.

Altrettanto facilmente si può immaginare come la continua necessità di bilanciarsi sulla tavola stimoli una risposta muscolare completa, che dai piedi si trasmette agli arti inferiori, al tronco e alle braccia.

Una volta raggiunto lo stato di equilibrio sarà poi necessario attivare la muscolatura profonda per imprimere alla pagaia la forza necessaria per muoversi sull’acqua. Entreranno in gioco diversi muscoli: bicipite, brachioradiale, spalla, dorsale, che si coordineranno insieme nella trazione della pagaia. Aiutati poi da addominali, dai quadricipiti femorali e dai muscoli tibiali per la stabilizzazione del corpo.

Ecco allora che, quella che da terra sembra una banale attività si rivela in realtà uno sport completo e bilanciato.

 

SUP, movimento e divertimento per tutti

Quello che abbiamo raccontato fino ad ora, non deve certo spaventare. Ognuno di noi ha le naturali risorse per praticare uno sport di equilibrio e, se la prima volta che si sale sulla tavola è inevitabile cascare, con il passare dei minuti ci si troverà sempre più a proprio agio e pronti ad affrontare acque via via più mosse.

 

Dove praticare lo Stand Up Paddle

Come dicevamo, l’origine del SUP sono le isole del Pacifico, dove è nato anche il surf da onda. Le onde sono quindi il contesto più spettacolare in cui praticare questo sport, ma anche il più complesso da affrontare.

La maggior parte dei supper pratica questo sport su acque prevalentemente piatte, poco mosse, e con un intento ricreativo (pagaiare di fronte al litorale) o turistico (esplorazione di canali o fiordi). Acqua dolce o salata non fa differenza, scegliete ciò che più vi piace.

 

La scelta dell’attrezzatura

Le tavole da SUP si dividono in due macro-categorie, rigide o gonfiabili.

Le prime sono realizzate con schiume di EPS rivestite da resine termoplastiche, fibre di vetro o composite. Le seconde sono realizzate in una gomma simile a quella usata dai gommoni, ma all’interno presentano migliaia di filamenti che collegano il ponte superiore (coperta) e inferiore (carena), e trattengono la deformazione della tavola spinta dalla pressione dell’aria di gonfiaggio.

Le tavole rigide sono stabili, performanti, veloci e costose. Ottime per le competizioni sulle onde o in regata su acqua piatta. Presentano però il problema del trasporto e del deposito per via delle grandi dimensioni (eccezione fatta per i più piccoli modelli da onda).

Le tavole gonfiabili hanno una minore stabilità e sono meno performanti rispetto a quelle rigide, ma sono più economiche e offrono il grande vantaggio di poter essere ripiegate e inserite in uno zaino apposito e stivate in auto o in un ripostiglio. La tavola SUP Itiwit, per esempio, è ideale per effettuare passeggiate su piccole onde e garantisce stabilità e una buona qualità di scivolamento.

Una volta scelto il tipo di tavola, rigida o gonfiabile, bisognerà scegliere la tipologia più adatta alle proprie esigenze. La lunghezza della tavola sarà sinonimo di velocità, mentre la larghezza lo sarà di stabilità. Maggiore poi sarà lo spessore dei bordi e il volume e più facile sarà stare in equilibrio. Curvatura e shape della carena: una carena piatta è più veloce e stabile (tavole touring/all round); una carena curva (rocker) si presta ad affrontare le onde (tavole wave); una carena a V è meno stabile, ma più veloce (tavole race).

 

Anche per le pagaie si possono scegliere differenti modelli, per costo e prestazioni. Ne esistono in alluminio (bastone) e materiale plastico (pala), o fibra di vetro o materiali compositi, come carbonio e Kevlar. Le pagaie differiscono poi per lunghezza, quelle fisse, ne esistono di regolabili in lunghezza e di scomponibili in due o tre pezzi, la pagaia SUP 100 Itiwit. Un’altra variabile e la superficie e forma della pala, che influisce sulla spinta che si riesce ad imprimere nell’acqua.

 

 

Stand up Paddle, non solo tavola e pagaia

Tavola e pagaia sono gli elementi essenziali per praticare il SUP, ma vi consigliamo anche un accessorio che può essere molto utile per passare del tempo in acqua, esplorando il litorale. Una sacca/zaino stagno, infatti, è l’ideale per portarsi appresso cellulare, soldi, chiavi della macchina, borraccia, crema solare e un paio di ciabatte per quando si sbarca.

Non dimenticate che l’esposizione al sole in mezzo all’acqua metterà a dura prova la vostra pelle e i vostri occhi, portate quindi un cappellino e un paio di occhiali da sole..non ve ne pentirete!