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Team Granfondo Alpecin 2018, un progetto ambizioso

di - 30/03/2018

Nei giorni 22 e 23 Marzo, nella pittoresca cornice del Lago di Caldaro, in provincia di Bolzano, abbiamo partecipato al Training Camp del “Team Alpecin Cycling”, primo evento sport-marketing della stagione , per il marchio tedesco da sempre amico del ciclismo. Ad accoglierci, nel bellissimo ed accogliente bike Hotel “Haus Am Hang” , in località San Giuseppe al Lago, troviamo il Team Manager Jorg Ludewing ( 3 Tour de France in carriera) e l’ex campione olimpionico Mario Kummer (ex team coach della formazione Telekom).

Dalla vicina Val di Non è arrivato anche Maurizio Fondriest, testimonial del Team Alpecin. Il campione trentino ci ha guidati in un paio di escursioni lungo le ciclabili che, tra Bolzano e Caldaro, disegnano percorsi tra le sponde dell’Adige e le colline , tappezzate di vigneti, che caratterizzano la bellissima vallata dell’Oltradige, alle pendici dei monti della Mendola.

Pedalate di gruppo, con l’ex campione del mondo di ciclismo (correva l’anno 1988), pause ristoratrici tra le strade eleganti di Bolzano e nella piccola piazza di Caldaro (sembra uscita da una favola), degustazione di vini , workshop sulla bici da corsa, interviste e tanta ammirazione per le bici “Canyon” che equipaggiano la squadra degli amatori, al pari del Team Pro. In questo clima, abbiamo potuto vedere all’opera Claudio Brosio, meccanico ufficiale del Team Katusha- Alpecin Pro Cycling , che ha curato la preparazione e l’assistenza meccanica durante il Training Camp di Caldaro e ci ha regalato alcune “perle” e curiosità legate alla sua lunga esperienza tra i professionisti. Bella persona… e non smetteresti mai di fargli domande : sulla posizione, i rapporti, i tubolari, i freni , il cambio… insomma sul ciclismo dei professionisti.

Team Granfondo Alpecin 2018

Il marchio Alpecin è nel ciclismo e a supporto dello sport in genere da sempre.

Oltre 10 anni fa, Alpecin ha lanciato un progetto ambizioso per la diffusione del ciclismo ad ogni livello ed in tutte le sue forme (strada, mtb, e-bike) ed ha fondato , in Germania, l’Academy Cycling Alpecin, una vera e propria scuola di ciclismo dove si apprendono i primi rudimenti e si affinano le tecniche più sofisticate. Nel progetto rientra, anche, una iniziativa originale : creare e gestire un team Granfondo, dove l’obiettivo non è la vittoria ma avvicinare persone normali al ciclismo come forma di benessere. L’invito, ad entrare nel team è rivolto a tutti i ciclisti, anche a quelli profani, da 20 a 60 anni. Ci si candida inviando la propria richiesta sul sito ufficiale (www.alpecincycling.com ) ed illustrando le proprie motivazioni, anche accompagnate da un video e dalla propria attività social su Facebook, Instagram, Twitter.

Per il 2018 le candidature , provenienti da tutto il mondo, sono state ben 7 mila (quadruplicate rispetto a due stagioni a dietro). La selezione finale , conclusasi a Febbraio, ha portato alla scelta di 14 fortunati ciclisti (10 uomini e 4 donne) provenienti da Gran Bretagna, Germania, Austria, Olanda e Italia, di questi anche due giornalisti. Li abbiamo incontrati a Caldaro. Età media 36 anni ( si và dal giovane ventenne al pensionato quasi sessantenne), con diverso grado di esperienza in bici, diverse motivazioni e un unico obbiettivo : arrivare a disputare L’Etapè du Tour dell’8 Luglio, con partenza da Annecy ed arrivo a Grand-Bornand, dopo 169 km e oltre 4700 metri di dislivello.

La divisa del Team Granfondo è quasi identica a quella della squadra professionistica perché lo slogan è “feel like a pro” (sentirsi come un pro) e già vestire come loro aiuta ad entrare nel ruolo.

Equipaggiati come un professionista, i 14 componenti della formazione , vivranno un avventura davvero speciale: all’Etape du Tour , in luglio, pedaleranno sul percorso originale del Tour de France 2018 e saliranno sulle più belle cime delle Alpi francesi. Il Team Alpecin fornirà, loro, l’iscrizione all’Etapè du Tour e coprirà tutte le spese di alloggio; i “ragazzi” del team, per un’intera stagione, avranno in dotazione un equipaggiamento completo come il Team KATUSHA ALPECIN: un test di valutazione della prestazione, personal coaching , bici personale Canyon Endurace CF SLX 9.0 Disc con componenti Sram e Tap e supporto on-line alla formazione individuale (con tabelle e carichi di lavoro). Device Whaoo, elettrostimolatore Compex, power Meter Quarq, calzature NW Extreme RR per l’attività in bici e scarpe sempre firmate NW per il riposo. La squadra è organizzata proprio come quella dei pro con un team di supporto (nutrizionista, preparatore atletico, meccanici) , ecc.) che li segue nei collegiali e a distanza. Ci sono tabelle di allenamento da seguire, consigli alimentari e ci si incontra , come a Caldaro, per le verifiche .

Durante il soggiorno,al Bike Hotel “Haus Am Hang”, abbiamo incontrato gli unici due ciclisti italiani del Alpecin Cycling Team: Marina SonzogniStefano Teodoro.

Stefano Teodoro, 32 anni, vive e lavora a Milano .

Non è proprio un principiante della bici. “Alterno bici da strada e mtb – ci dice – e lo scorso anno ho fatto circa 12 mila chilometri “.

“ Mi ero registrato sulla piattaforma Alpecin – ci racconta con entusiasmo – senza troppe speranze, quasi

per gioco; a febbraio m’è arrivata la convocazione via mail…credevo di essere in un sogno”.

Com’è stato l’arrivo nel Team e cosa ti aspetti da questa esperienza ?

“Dopo la mail, mi hanno telefonato per la convocazione a Bielefed (sede dell’Alpecin, ndr), dove hanno fatto i primi test, ci hanno consegnato le bici ,il materiale tecnico e, subito, hanno corretto la mia posizione sulla bicicletta. Mi stimola molto avere le tabelle di allenamento, un programma professionale e un preparatore; è una grande occasione per migliorarmi, una esperienza irripetibile.

Da qui a Luglio, all’appuntamento con L’Etape du Tour, come sarà la tua preparazione ?

“Mi hanno dato tabelle di allenamento che prevedono 5 uscite in bici a settimana, per un totale di 6 ore nei tre giorni feriali e 7 ore nel fine settimana. Attraverso una piattaforma internet comunico col mio trainer; il programma non è rigoroso; il Team mi ha trasmesso molta serenità e sicurezza. Ho trovato un bell’ambiente, altamente professionale ed accogliente”

Cosa apprezzi maggiormente di questa esperienza ?

“Sicuramente la possibilità di essere a contatto con veri professionisti. Potermi allenare con il misuratore di potenza e pedalare con una bici fantastica”

 

Marina Sonzogni, 41 anni, single,originaria di Sarnico (Lago d’Iseo), vive da una ventina d’anni in Germania a Monaco, dove lavora presso una ditta di consulenza per manifestazioni fieristiche. Possiede 5 biciclette (corsa, mtb e gravel); lo scorso anno ha pedalatao per oltre 14 mila chilomteri .

Anche lei, come Stefano, ha avuto la buona notizia via mail, poi è seguita una telefonata e, quindi, i primi test a Bielefed.

Come hai reagito alla notizia che avevano accolto la tua candidatura ?

“Ho esultato, quasi incredula, ma contentissima. L’ho saputo alla sera, al rientro dal lavoro e non potevo crederci ! Già da qualche anno partecipavo al concorso dell’Alpecin e, sinceramente, avevo quasi perso le speranze”

Marina è un fiume in piena, la incontriamo nella hall dell’Albergo e non la smetterebbe più di parlare,

di questa bellissima esperienza.

Ci racconta : “ ho iniziato ad andare in bici 6 anni fa, a Monaco, quasi per caso, partecipando ad una 24 h di Mtb “.

Quasi per caso ?

“Sì, ho preso il posto di una mia amica – risponde – che si era infortunata e da lì non ho più smesso, a Monaco abbiamo una comunità abbastanza numerosa di ragazzi che vanno in bici”

Marina viene spesso in Italia, dove vivono i suoi parenti ; ci fa notare che in Germania

ha trovato una diversa cultura della bicicletta e spiega : “A Monaco tante Aziende favoriscono la mobilità in bici e, più in generale , l’attività sportiva; io uso quasi sempre la bicicletta per il tragitto casa – lavoro”

In bocca al lupo ragazzi!!!

grazie al prezioso contributo di Enzo René Piccinni

photo credits di Enzo René Piccinni e Henning Angerer

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.