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Il test della Ridley Noah SL Disc

di - 31/07/2017

Ridley Bikes, è una delle prime aziende che si è avvalsa del wind tunnel per sviluppare alcune categorie di biciclette, in un territorio dove la bicicletta è religione, il Belgio, nel comprensorio che é anche chiamato Bike Valley.

Noah SL Disc è l’evoluzione con i freni a disco della bici preferita dal “Gorilla” Greipel. Se messa a confronto con la versione tradizionale, questa con i dischi è piuttosto differente con una porzione anteriore più secca e rigida, mai troppo cattiva ma che richiede attenzione nelle fasi più veloci e tecniche di gara. Paradossalmente e in proporzione, il suo retrotreno è reattivo, efficacie, mai troppo violento e in grado di dissipare in parte, le vibrazioni del terreno (considerando inoltre della categoria di cui fa parte).

Il suo telaio è costruito con un blend di fibra di carbonio, 60T-40T-30T HM, applicate in base alle prestazioni che devono offrire. Per citare un esempio: la scatola del movimento centrale adotta un tessuto di carbonio diverso, rispetto a quella utilizzata sulla parte centrale della tubazione obliqua.

Interessante è lo sviluppo della forcella, full carbon monoscocca con fibre di matrice 40T-30T-24T in alto modulo, che comprende il protocollo unico nel suo genere F-Split Technology. Quest’ultimo prevede una sorta di fessure su ogni stelo, che ottimizza i flussi aerodinamici e migliora lo spaccamento frontale dell’aria. Noah SL Disc ha i perni passanti 142×12 mm e 100×12, rispettivamente anteriori e posteriori.

Particolare lo sviluppo geometrico, che prevede cinque taglie dalla xxs alla l, che per ogni misura adotta un valore a nostro parere ottimale, per quanto riguarda la lunghezza dello sterzo, atta a non sacrificare oltre modo l’allungamento del busto e lo schiacciamento del diaframma.

LA SCHEDA TECNICA DEL PRODOTTO IN TEST

TELAIO: Carbonio UD monoscocca HM 60T-40T-30T F-Surface Technology

FORCELLA: Noah SL Disc, 40T-30T-24T HM UD carbon, F-Split Technology

GRUPPO: Shimano Ultegra Di2 hydro

GUARNITURA: Shimano Ultegra 52/36

CATENA: KMC X11

FRENI: Shimano Ultegra hydro (dischi Sram)

RUOTE: Fulcrum Racing Quattro Carbon DB

PNEUMATICI: Continental UltraSport (CST Correre nelle foto)

SERRAGGI: Assi passanti 142×12 e 100×12 mm post. E ant.

CURVA MANUBRIO: 4ZA Cirrus Aerobar

ATTACCO MANUBRIO: 4ZA Cirrus

NASTRO: 4ZA

SERIE STERZO: 4ZA

SELLA: 4ZA Cirrus Pro

REGGISELLA: Full Carbon Noah SL

COLORE: Black-yellow shiny

PESO: 8,10 kg (senza pedali)

PREZZO: 6999 euro

PRODUTTORE: Ridley Bikes, www.ridley-bikes.com

 

LE NOSTRE IMPRESSIONI

ASSETTO IN SELLA, è necessario porre la giusta attenzione in fase di scelta della misura ottimale. Ridley ci ha abituato a sviluppare frame kit compatti: in buona sostanza si potrebbe paragonare questa taglia small, ad una media di molti altri marchi.

FINITURE/ DETTAGLI TECNICI, il telaio è ben curato sotto molti punti vista, non ultima la verniciatura, ben fatta e accattivante con questa livrea: tutte le bici della casa belga sono verniciate all’interno della casa madre. Ci piace la soluzione delle calotte esterne (movimento centrale), facili da pulire e in caso di manutenzione e che tecnicamente non scaricano le loro pressioni sul telaio.

ASSEMBLAGGIO, l’impianto Shimano, freni e trasmissione funziona a dovere, sempre, diventando leggermente rumoroso con i dischi Sram in dotazione sulla bici test. Ci piace la curvatura compact della piega manubrio.

IN SALITA, qualche grammo di troppo a nostro parere ma il comportamento del frame è di buon livello e reagisce bene alle sollecitazioni quando si rilancia l’andatura, forte di un avantreno granitico.

IN DISCESA, la sua geometria raccolta permette variazioni di direzione particolarmente rapide e senza troppi rischi di perdita di aderenza.

SUL PASSO, è una bici che nasce per la velocità, ci aveva sorpreso positivamente in salita nella versione con freni tradizionali e conferma questa attitudine anche nella configurazione disco.

IN FRENATA,  stabile e composta anche quando è necessario pinzare con forza.

COMFORT,  possiamo dividerla in due parti: l’anteriore più brioso e il posteriore leggermente meno nervoso, quasi docile, a tutto vantaggio di una perfomance a medio lungo termine.

CAMPO DI UTILIZZO, non solo gare a circuito, la Noah SL funziona bene anche su salite medie, magari all’interno dei tracciati minori delle granfondo.

PREGI, Il suo design, la cura dei dettagli e una certa versatilità prestazionale sono aspetti di primaria importanza.

COSA MIGLIORARE, questa bici fa emergere delle performance di buon livello con un peso oltre gli 8 kg (con questa configurazione), soli 500 grammi in meno farebbero elevare ulteriormente la facilità di approccio.

photo credits: Matteo Malaspina

 

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.