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Tour du Mont Blanc Cyclo, 330 km, oltre 8000 mdsl

di - 06/06/2018

Tuor du Mont Blanc, da molti ritenuta la gara, granfondo, cyclosportif (alla francese), più dura al mondo: si dice che “la vera vittoria è riuscire a terminarla”. 330 km e oltre 8000 mdsl, sono un bel biglietto da visita per questa manifestazione che edizione dopo edizione è in crescita, con un numero di partecipanti sempre maggiore.

Ecco in breve il programma del sabato 21 Luglio prossimo, giornata in cui prenderà il via il Tour du Mont Blanc che nel 2017 ha visto 500 finisher e 22 nazioni rappresentate. Il ritrovo è fissati nella cittadina di Les Saisies. Nella giornata del venerdì 20, giorno che precede l’evento, alle ore 18 si terrà il consueto briefing pre-race, mentre il ritiro dei pettorali avverrà dalle ore 14 alle ore 19.

La giornata di sabato 21 Luglio: Il raggruppamento è previsto a partire dalle ore 4,30 della mattina, con il via ufficiale fissato alle ore 5. Si prospettano i primi arrivi intorno alle 15,30. Gli spettatori, gli accompagnatori e i semplici curiosi saranno intrattenuti con spettacoli nella zona di arrivo. Due opzioni: è possibile fare il Tour du Mont Blanc in SOLO oppure in COPPIA.

Il percorso: partenza da Les Saisies ad un’altitudine di 1648 metri. Si scaleranno in modo consecutivo, il Col des Montets 1462 metri, Col de La Forclaz 1530 metri, per scendere e risalire a Champex a 1502 metri per affrontare subito dopo il Colle del Gran San Bernardo, il cui passo è posto a 2469 metri. Si scende in valle per poi risalire verso il Piccolo San Bernardo a 2193 metri, picchiata e subito con il naso all’insù per il Cornet de Roselend a 1967 metri di altitudine, per poi tornare al punto che ha sancito il via di questa edizione 2018.

letourdumontblanc.fr

 

Alberto Fossati, nasco come biker agli inizi degli anni novanta, ho vissuto l'epoca d'oro dell'off road e i periodi della sua massima espansione nelle discipline race. Con il passare degli anni vengo trasportato nel mondo delle granfondo su strada a macinare km, facendo collimare la passione all'attività lavorativa, ma senza mai dimenticare le mie origini. Mi piace la tecnica della bici in tutte le sue forme, uno dei motivi per cui il mio interesse converge anche nelle direzioni di gravel e ciclocross. Amo la bicicletta intesa come progetto facente parte della nostra evoluzione e credo fermamente che la bici per essere raccontata debba, prima di tutto, essere vissuta.