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Trek Domane RSL Spartacus Edition, first impression and video

di - 10/10/2016

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La tappa milnase del BikeShopTest ci ha regalato l’occasione di un succoso test (seppur in breve), di una delle biciclette, che maggiormente stimolano la curiosità del mercato attuale: La Domane di casa Trek in versione RSL (RaceShopLimited) e nella versione dedicata a Fabian Cancellara, la Spartacus Edition.

Questo articolo è una sorta di anticipazione del test completo che trovere sul prossimo numero di 4granfondo, uscita di Novembre, a disposizione a partire da fine Ottobre, primissimi giorni di Novembre. In allegato a questa pubblicazione potete vedere anche un breve video, pochi minuti di presentazione del prodotto. Purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di portarla sulle pietre del Belgio e/o a solcare le strade bianche della Toscana ma un estratto di percorrenza sul pavé, offrè alcune indicazioni, in termini di stabilità, della bicicletta sullo sconnesso.

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Il frame, rispetto alle versioni tradizionali, adotta il carbonio OCLV700, mentre la bici standard è equipaggiata con la serie 600. Anche la geometria è più tirata, in particolare nella zona della tubazione dello sterzo, con uno sviluppo molto simile alla categoria H1 di Madone e émonda. Il concetto principale che esprime questo mezzo è il protocollo IsoSpeed, anteriore e posteriore, quest’ultimo E2, regolabile e personalizzabile. andiamo per ordine: l’anteriore è composto da una sorta di ghiera che disaccoppia la forcella dalla serie sterzo, soluzione che permette di smorzare le vibrazioni che arrivano dal terreno. IsoSpeed posteriore può essere tarato in base alle richieste dell’atleta e alle condizioni del terreno.

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Un cursore, che può essere spostato dall’alto verso il basso e vice versa, funge da frizione tra il piantone e la lama di carbonio esterna verso la ruota: posizionato in alto permette alla struttura di limitare la flessione orizzontale, verso il basso aumenta il potere elastico. Da non dimenticare lo snodo sella, zona in cui IsoSpeed permette di separare foderi obliqui, tubazione orizzontale e piantone.

LE PRIME IMPRESSIONI

La durata e la qualità della prova, poco più di due ore e circa 80 kilometri, ci hanno permesso di assaggiare e avere un’idea del comportamento di questa bicicletta, oggettivamente accattivante sotto il profilo estetico, unica per la tecnologia che esprime: averla provata in versione Spartacus RSL è stato un ulteriore valore aggiunto. Fin dalle prime pedalate si percepisce il carattere corsaiolo del frame, versatile e capace di soddisfare anche durante i repentini cambi di ritmo ( in un certo senso, “quello che non ti aspetti”, immaginandola più comoda, “seduta”). L’avantreno trasmette sensazioni particolari, non è più morbido rispetto a quello di una bici tradizionale ma maggiormente gommoso ed elastico quando il terreno diventa accidentato: se messo a confronto con un concetto standard, Domane tiene una linea ottimale riducendo la fatica su braccia e collo. Facile da guidare e abbastanza veloce negli inserimenti in curva ad alta velocità: giusto precisare che non abbiamo affrontato discese particolarmente impegnative. Ci ha sorpreso la risposta della bicicletta durante le fasi di rilancio e cambio ritmo, in particolar modo durante le uscite di sella, frangente in cui non fa rimpiangere una bici race top level. Prima di questo test, avevamo un dubbio, ovvero, se il disaccoppiattore potesse influire negativamente sulla pedalata quando si è seduti sella, sul bilanciamento ottimale di tutto il corpo anche nel corso delle lunghe trenate a velocità elevata: nulla di tutto questo. Domane è comoda ed efficace quando il manto stradale è buono, diventando un’arma a favore dell’atleta sullo sconnesso. In quest’ultima situazione, con il curso posizionato nella “funzione pavé”, si percepisce una certo ondeggiamento orizzontale, fattore che a nostro parere, influisce in modo positivo sul mantenimento della posizione in sella e della profondità della pedalata. In sostanza: questa Trek, a nostro parere è una bici comoda e performate, non è molle e morbida come sarebbe facile pensare, anzi, trasmette una notevole sensazione di velocità e stabilità a prescindere dal terreno, capace di adattarsi con buon profitto a molte situazioni (quando si pedala) differenti tra loro.