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Un weekend di grandi eventi

di - 15/09/2017

A una settimana dall’attesissimo rendez-vouz di Berlino con l’attacco al record mondiale di maratona, il weekend internazionale offre ben sei eventi validi per lo Iaaf Road Label e l’aperitivo è di quelli sostanziosi, la Mattoni Usti Nad Labem Half Marathon, tappa Gold della RunCzech che promette grandi tempi sui 21,097 km. In gara il campione uscente, il kenyano Barselius Kipyego che lo scorso anno firmò un clamoroso 59’15” e che quest’anno riceve la sfida di altri tre atleti con primati inferiori all’ora, come i connazionali Kenneth Keter e Solomon Kirwa Yego e il marocchino Lahbabi Aziz. Da non sottovalutare anche gli altri kenyani Josphat Kiprop Kiptis e Josphat Kimutai Tanui e il tanzaniano Ismail Juma, tutta gente che punta proprio all’abbattimento del muro dei 60 minuti su un percorso veloce come quello ceko.

Barselius Kipyego all’edizione dello scorso anno (foto Giancarlo Colombo/organizzatori)

Violah Jepchumba, seconda sabato scorso al Birell Grand Prix di Praga sui 10 km nella gara del record mondiale della Jepchirchir si rimette alla prova a una settimana di distanza e le premesse sono               quelle di un gran tempo, magari migliore di quel 1h05’22” che ne fa la quinta donna di sempre. A stimolarla le kenyane Lucy Cheruiyot, seconda lo scorso anno in 1h08’17”, Yvonne Jelagat, Stacy Jepkemboi Ndiwa e Lydia Rotich. Intenzionata a migliorarsi anche la campionessa locale Eva Vrabcova-Nyvltova, con un PB di 1h11’06” e reduce dal 14° posto nella maratona mondiale di Londra.

Ben tre le maratone previste per domenica. Iniziamo dalla Sanlam Cape Town Marathon, principale evento su strada sudafricano. La sfida è lanciata al campione uscente, l’etiope Asefa Negewo che nel 2016 ha stabilito il primato su suolo sudafricano in 2h08’41”. Nesefo non è però il più veloce della starting list, primato appartenente al kenyano Laban Mutai che nel 2012 a Colonia ha corso in 2h08’01” e che lo scorso anno ha vinto a Lubiana in 2h09’16”. Al via anche l’altro etiope Seboka Nigussie, PB di 2h09’14” e il kenyano Duncan Maiyo, 2h09’25” nel 2016 a Eindhoven. Tra i padroni di casa spicca l’esordio sulla distanza del primatista nazionale dei 5000 Elroy Gelant che lo scorso anno ha fatto da pacer per i primi 30 km. La prova femminile è come qualità ancor maggiore con la kenyana Agnes Jepkemboi Kiprop, 2h23’54” di PB e quarta quest’anno a Dongying, l’etiope Betelhem Moges, vincitrice in passato a Amsterdam e Pechino e seconda in febbraio a Hong Kong, l’altra etiope Fantu Jimma, alla ricerca della sua prima vittoria dopo 16 maratone 6 podi. Scelta coraggiosa quella della tedesca Lisa Hahner, che ha rinunciato a Berlino (dove sarà sua sorella Anna) per cercare un piazzamento di prestigio.

Dopo il record del 2016, l’etiope Negewo cerca il bis (foto Roger Sedres/organizzatori)

La Maratona di Pechino è giunta alla sua 37esima edizione, con un passato fatto anche di grandi prestazioni su un percorso molto veloce ancorché piuttosto monocorde. Al via due vincitori etiopi del passato, Girmay Birhanu primo nel 2014 e Mekuant Ayenew campione uscente, che quest’anno è sceso a 2h09’23” a Dubai in gennaio e 2h09’00” a Praga dov’è finito terzo. Il loro connazionale Bazu Worku ha però un palmarés più prestigioso, con le due vittorie a Houston nel 2013 e 2014 e un personale di 2h05’25”, reduce dalla piazza d’onore a Praga in 2h08’48”. Un gradino sotto appaiono l’altro etiope Deribe Robi, 7° a Vienna e i kenyani Stephen Chemlany, argento 2014 ai Giochi del Commonwealth e Nickson Kurgat, ancora assente dalle gare quest’anno. Fra le donne spicca l’etiope Mulu Seboka, con un PB di 2h21’56” siglato a Dubai 2015 e intenzionata a proseguire la sua collezione di tempi annuali sotto le 2h25’ iniziata nel 2013. Con lei le connazionali Marta Lema, seconda nel 2016 a Xiamen, Aberu Mekuria, prima a Ottawa nel 2015, Meselech Beyene seconda quest’anno a Barcellona e soprattutto Rahma Tusa, vincitrice delle ultime due edizioni della Maratona di Roma. Il Kenya si affida a Rebecca Kangogo Chesir, seconda quest’anno a Vienna in 2h24’25”.

Mekuant Ayenew vincitore lo scorso anno a Pechino (foto organizzatori)

Appuntamento anche in Australia con la Blackmores Sydney Marathon, il cui cast è di difficile interpretazione nella scelta di un favorito. Come spesso succede per le prove australiane, numerosa è la componente giapponese, guidata da Tomoyuki Morita, con un personale di 2h09’12” e con Shota Hattori, con tempi importanti soprattutto sui 10000. Forte la compagine kenyana con Sammy Kigen Korir, Allan Kiprono che insieme all’etiope Werkunesh Seyoum (5° a Roma in aprile) hanno tutti personali sotto le 2h10’. Da seguire il 20enne eritreo Mogos Shumay, che lo scorso anno debuttò proprio a Sydney in 2h16’25”. In campo femminile la sfida sembra di maggior livello, con la kenyana Filomena Chepchirchir che è la più veloce del campo in 2h23’00”, da anni assente dalla maratona ma quest’anno due volte sotto i 70 minuti sulla mezza. Al via anche le connazionali Mercy Kibarus, terza a Seoul in 2h26’52” e Bornes Jepkirui Kitur, prima a Mumbai in 2h29’01”. Per l’Etiopia spiccano Etaferahu Wodaj, 32’17” sui 10 km, Meseret Kitata e Askale Alemayehu.

Maratone a parte, la domenica offre anche due appuntamenti su distanze inferiori, la mezza di Copenhagen dove si disputarono i Mondiali del 2014 e la Dam Tot Damloop, in Olanda, principale appuntamento dell’anno sulle 10 miglia che congiungono Amsterdam a Zaandam, dove il kenyano Edwin Kiptoo cerca il tris consecutivo di vittorie preparando l’esordio in maratona che avverrà proprio ad Amsterdam. Al via anche il connazionale John Mwangangi, anche lui due volte vincitore a Zaandam ma al rientro dopo un grave infortunio. L’etiope Birhanu Legese viene da positive prestazioni sui 5000 nella Iaaf Diamond League ma ha prestigiose vittorie nella mezza a Berlino, New Dehli e Ras Al Khaimah. Le donne partiranno 6’04” prima degli uomini (è la differenza fra i due primati della gara) e chi arriverà prima fra uomo e donna vincerà un bonus speciale. Qui l’Olanda gioca una carta speciale, Susan Krumins che a Londra ha sorpreso tutti con il 5° posto sui 10000 e l’8° sui 5000. A sfidarla la kenyana Mercyline Chelangat, finita 13esima a Londra sui 10000, e la rumena Ancuta Bobocel, quest’anno scesa a 1h13’19” sulla mezza, ma a giocare il ruolo di outsider sarà la giapponese Risa Takenaka, quinta nel 2015.

Edwin Kiptoo alla ricerca del tris a Zaandam (foto organizzatori)