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Yego, un record fatto in casa

di - 15/03/2016

Al di là dell’euforia per le grandi prestazioni della RomaOstia che hanno riscritto le tabelle dei 21,097 km nel nostro Paese, tanti sono gli spunti che la tappa romana dello Iaaf Road Label ha fornito. Solomon Kirwa Yego ha volato la distanza in 58’44” che costituisce il miglior tempo mai ottenuto su suolo italiano e la miglior prestazione mondiale dell’anno, siglata dopo metà gara affrontata in solitudine (e chi conosce il tragitto della Colombo sa che può essere anche uno svantaggio sia fisico che mentale).

Yego è un atleta di 29 anni che nel nostro Paese si è costruito, ha militato per società marchigiane e emiliane, ha collezionato una lunga serie di successi nelle mezze maratone quasi sempre a suon di record della gara (Cremona, Corriferrara, Trieste, Civitanova Marche per dirne alcune), poi ha spiccato il salto verso la grande atletica internazionale per tornare oggi campione compiuto. Eccezionale il tempo del secondo, l’altro kenyano Leonard Kipkoech Langat al PB in 59’18”. Due gli italiani nei primi 10: l’esordiente Xavier Chevrier, ennesimo prodotto della corsa in montagna che si dimostra competitivo anche su strada, è 8° in 1h03’43”, Simone Gariboldi 10° in 1h03’59”.

Solomon Yego dopo aver tagliato il traguardo della 42^   RomaOstia (Foto Tedeschi/organizzatori) Solomon Yego dopo aver tagliato il traguardo della 42^ RomaOstia (Foto Tedeschi/organizzatori)

La prova femminile è stata parimenti eccezionale con l’etiope Worknesh Degefa Debele, una delle più attive nel circuito internazionale, prima in 1h07’18” davanti alle kenyane Angela Tanui (1h07’16”) e Magdalene Masai, esordiente anch’essa (1h07’30”). Ottava la trentina Federica Dal Ri, bravissima a cogliere il suo primato in 1h14’46”, ma il divario dalle prime è enorme, 3 minuti e mezzo di stacco fra l’ultima del gruppo delle kenyane e la valentissima azzurra, un dato che deve far riflettere.

ANCHE A BRESCIA SI CORRE VELOCE

Cambio di direzione per la Brescia Art Marathon tornata a inglobare anche in classifica i concorrenti stranieri e dal punto di vista cronometrico i benefici si sono subito visti con la vittoria del kenyano Reuben Kerio proiettatosi al nuovo record della corsa di 2h09’05”. E’ piuttosto raro che una maratona esterna al duopolio Roma-Milano ottenga tempi inferiori alle 2h10’, per questo la soddisfazione degli organizzatori era enorme. Ancora un secondo posto, a una settimana di distanza da quello alla mezza del Lago Maggiore per l’altro kenyano Emmanuel Kichwen, ma il suo 2h10’25” assume ottimi auspici per il suo futuro.

Il gruppo dei kenyani subito al comando (foto organizzatori) Il gruppo dei kenyani subito al comando (foto organizzatori)

Terzo Edwin Kipchom (2h12’52”), quarto posto per Nicola Venturoli, in 2h29’01”, sempre puntuale all’appuntamento con la maratona di casa, appena davanti alla prima donna, l’etiope Abebu Gelan in 2h37’31”, prestazione tecnicamente inferiore a quella degli uomini. L’etiope ha corso davvero da sola, la seconda, Monica Baccanelli, ha chiuso in 3h04’13”. Nella mezza successi per Francesco Puppi, che col nuovo personale di 1h09’05” ha battuto non senza sorpresa, soprattutto per il distacco di 2’20”, il marocchino Mohammed El Kasmi, e per Barbara Bani, che in 1h22’42” inizia a prendere confidenza con le vittorie in serie.

QUAGLIA, UNA VITTORIA PER SOGNARE

Emma Quaglia è tra le candidate al terzo posto di maratoneta azzurra per Rio 2016: il suo “giorno dei giorni” sarà la prima domenica di aprile quando si giocherà le sue chance alla maratona di Parigi, ma intanto ha mostrato di essere sulla via della miglior forma al recupero della Mezza Maratona delle Due Perle a Santa Margherita Ligure (Sv), con il tempo di 1h16’26” davanti a una sparring partner di buon livello come la ruandese Claudette Mukasakindi, staccata di 2’04”, mentre la gara maschile è stata dominata dagli africani con il kenyano del team austriaco Run2gether Wilson Meli primo in 1h04’17”, due secondi avanti al connazionale Giulius Rono. La Quaglia è stata settima assoluta, davanti anche a tutti gli uomini italiani…

Emma Quaglia, vittoria benaugurante e contro vento in Liguria (foto FB) Emma Quaglia, vittoria beneaugurante e contro vento in Liguria (foto FB)

Gli arrivati al traguardo sono stati 657, un crollo rispetto allo scorso anno quando si registrarono oltre 1.800 al traguardo. Il rinvio ha certamente influito, ma in quasi tutte le mezze della domenica si è registrato un calo di presenze e questo conferma il fatto che il calendario è saturo e il movimento non è in grado di fronteggiare tutte le offerte,anche se nascono sempre nuove mezze all’orizzonte. La Fidal dice di voler mettere ordine al calendario, vedremo se questo si tradurrà in una sua miglior definizione e asciugatura.

GLI ALTRI VINCITORI

Questi gli altri vincitori di una domenica davvero ricca di eventi:

La Mezza di Varenne a Vigone (21,097 km): Ahmed Nasef (Atl.Desio) 1h08’06” e Antonella Gravino (Equilibra Running) 1h24’10”

Scarpa d’Oro Half Marathon a Vigevano (21,097 km): Halim Rabai (MAR-Us Milanese) 1h10’54” e Karin Angotti (Ilpra Atl.Vigevano) 1h23’14”

Maratonina Nazionale di Brugnera (21,097 km): David Kiplagat Tum (KEN-Atl.Castello) 1h05’28” e Ruth Chebitok (KEN-Athl.Terni) 1h17’45”

Stracivitanova a Civitanova Marche (21,097 km) Joash Kipruto Koech (KEN-Atl.Potenza Picena) 1h07’55” e Simona Santini (Atl.Brescia 1950) 1h17’14”

Parabiago Run (10 km): Francesco Carrera (Atl.Piemonte) 31’29” e Francesca Durante (N.Atl.Fanfulla) 36’52”

Marcialonga di San Giuseppe a Putignano (10 km): Alessandro Marangi (Atl.Aden Exprivia) 35’07” e Mara Lavarra (Am.Putignano) 44’29”

Marcialonga del Carciofo a Samassi (9,9 km): Giuseppe Mura (Ss Esperia) e Claudia Pinna (Cus Cagliari)

La partenza della Mezza di Varenne (foto organizzatori) La partenza della Mezza di Varenne (foto organizzatori)