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3 consigli per superare i momenti difficili in gara

di - 07/12/2015

Spendiamo ore e ore allenando il nostro fisico per arrivare a raggiungere quegli obiettivi che abbiamo selezionato, scelto e che ci siamo prefissati. E’grazie a questi obiettivi che abbiamo la giusta carica e motivazione per alzarci la mattina presto e buttarci in vasca o in strada a macinare km, che troviamo la forza per stare attenti a come mangiamo e che ci fanno sognare il traguardo con il cuore che batte a mille.

Molto spesso però non ci accorgiamo di come il nostro focus sia troppo sbilanciato verso l’allenamento del fisico, lasciando perdere una parte fondamentale del percorso che ci porterà a quella finish line: la nostra mente!
La mente è uno strumento eccezionale: governa lo sforzo, la velocità, l’umore e quindi… influisce pesantemente anche sul nostro risultato finale!

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Se la maggior parte dell’energia e del tempo in allenamento saranno spesi per allenare esclusivamente il nostro fisico a nuotare, pedalare e correre al meglio delle nostre possibilità, saremo totalmente in balia degli imprevisti che potranno capitare (e che, diciamoci il vero, capitano sempre), durante una gara: il panico inaspettato durante la frazione di nuoto, una discesa in bici più pericolosa di quanto pensassimo a causa della pioggia o semplicemente uno stato umorale non eccellente la mattina della gara.
Ecco perche dobbiamo cercare di arrivare il più preparati possibile al “giorno X”, cercando di allenare anche la nostra mente, il controllo emotivo e la concentrazione!

Lavorandoci sopra e sapendo come affrontarli, gli imprevisti non saranno più un ostacolo, ma semplicemente una parte della competizione!

Vediamo insieme qualche scenario comune in gara e analizziamo come poterlo affrontare al meglio:

1. PRE GARA: Eccessivo stress mentale 

Il percorso di allenamento è andato benissimo, lo stato fisico ci sembra buono, abbiamo seguito alla lettera tutti le sessioni di previste dal nostro programma e c’è pure il sole ma… la mattina della gara l’agitazione prende il sopravvento e ci sentiamo come se avessimo bevuto un litro di caffè ristretto!
I nervi tesi, il cuore che sale, la mente un po’ confusa… e così al momento di infilarsi la muta si arriva completamente esausti.

Come fare?
E’ normale e succede più o meno a tutti: ognuno di noi ha speranze, aspettative e paure che ovviamente si fanno sentire prima della gara. E’ il giusto segnale che questa competizione per noi è davvero importante!
Bisogna però imparare a spostare l’attenzione su qualcosa di differente e non ad arrovellarsi troppo sui pensieri negativi: ad esempio è utile pensare agli allenamenti migliori che si sono fatti durante il percorso che vi ha portati fino a lì, ai miglioramenti che si sono portati a casa e alle gare che hanno regalato più emozioni e soddisfazioni.
Cercare di isolare quelle sensazioni positive ed immergersi in quelle, ricreando la situazione che ci ha fatto essere felici e soddisfatti e tenendola sempre viva, fino al suono della sirena e oltre.

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2. DURANTE LA GARA: D’improvviso, la noia

Stai correndo una gara su lunga distanza e, semplicemente, ad un certo punto arriva la noia e la motivazione cala.
Ma come? Ti sei allenato per mesi e mesi e mesi sognando questo momento e addirittura ti senti annoiato?
Può succedere! Soprattutto se le tue uscite sono sempre state in gruppo e non sei abituato a pedalare per tanto tempo da solo.

Come fare?
Prima di tutto, allenati anche in solitudine: servirà sia al fisico che alla mente!
Altro consiglio è quello di dividere il percorso in piccoli pezzettini, ad esempio in blocchi di 20 minuti spezzando la fatica mentale e fisica mangiando o integrando con i liquidi che ti sarai portato in borraccia.
Ascoltati, cerca di sciogliere eventuali tensioni, controlla il battito cardiaco e fai una lista mentale delle azioni che dovrai svolgere in T2.
Cerca di tenere sempre la mente impegnata e non annullarti, sarà molto più semplice in questo modo mantenere il giusto focus e il livello di motivazione!

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3. LA FATICA SEMBRA INSOPPORTABILE

Può succedere: il passo che eri convinto di riuscire a tenere in gara e che hai sperimentato in allenamento ti sembra troppo veloce ed impossibile da sostenere, facendoti così cadere in una sorta di “buco nero”.
La fatica sembra insopportabile e il desiderio di mollare si fa sempre più forte.
Anche in questo caso, pensa che succede a tutti!
Un consiglio è quello di cercare, anche nella fase di preparazione, di uscire dalla famosa “comfort zone” per capire come possono reagire corpo e mente.
Se non lo hai mai fatto, prova ad adottare due tecniche:
dissociativa: immaginati da un’altra parte del mondo, ad esempio alle Barbados a sorseggiare un cocktail sulla spiaggia, cercando di astrarti dalla sofferenza che stai provando.
associativa: anche in questo caso, datti tanti piccoli traguardi e pensa che, anche se è difficile, ogni piccolo passo è un passo in più verso l’obiettivo che hai cullato per mesi. Fatti amica la sofferenza e pensa che sarà solo grazie a lei che riuscirai a metterti al collo la tanto ambita medaglia da finisher!

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