I vostri allenamenti a nuoto prevedono solo lo stile libero?
E’ vero che è lo stile da curare con massima cura, perché è quello che si adopera in gara, ma un ottimo consiglio è quello di non tralasciare la pratica del dorso.
Il dorso è facile da imparare e soprattutto è davvero utile per i triatleti per più ragioni. Non credevate, vero?
- Prima di tutto contrasta la cosiddetta “spalla del nuotatore” (tendinite della cuffia dei rotatori) perché va a coinvolgere i muscoli della parte superiore della schiena e allunga i pettorali
- Può essere un’arma efficacissima in gara nei momenti di ansia o di stanchezza eccessiva, perché calma la respirazione (oltre che a facilitare il disappannamento degli occhialini)
- Rompe la monotonia degli allenamenti in vasca.
- Aiuta a rinforzare i flessori dell’anca e i muscoli posteriori della coscia come il bicipite femorale, utilissimi per spingere meglio in bicicletta.
Niente male, vero?
Ecco qualche consiglio per migliorare la tecnica e divertirvi di più (facendo un po’meno fatica):
- Inclinate il mento in su e guardate il soffitto. In questo modo permetterete un buon allineamento tre la testa e colonna vertebrale. Non guardate verso le dita dei piedi, vi farà “affondare” con la parte inferiore del corpo.
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Spingere le anche verso la superficie dell’acqua e mantenete un ritmo costante di calciata tenendo i piedi appena sotto la superficie. In questo modo otterrete un miglior galleggiamento e scivolamento.
- Il primo dito ad uscire dall’acqua dopo la spinta è il pollice, mentre il primo ad entrare in acqua è il mignolo: questo richiede una leggera rotazione del polso e della spalla e garantisce una buona spinta.
- La chiave per dorso è buona rotazione della parte superiore del corpo mantenedo però la testa immobile. Provate a portare la spalla sinistra al mento nel momento in cui il mignolo destro entra in acqua e viceversa.
Buone nuotate!
Fonte: triathlete.com