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A Boston Mutai e Kilel cercano il bis

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A Boston Mutai e Kilel cercano il bis

Grande edizione per la Maratona di Boston che come di consueto si disputerà di lunedì in una giornata nella quale la città si dedicherà totalmente alla più antica maratona del mondo, fermando le sue attività. Quella di quest’anno sarà la 116esima edizione della corsa, inserita nel calendario Iaaf Gold Label. La prova bostoniana darà un altro scossone alle gerarchie internazionali e soprattutto chiarirà ulteriormente le idee ai selezionatori nazionali kenyani alla ricerca dei tre nomi da schierare a Londra 2012. Geoffrey Mutai torna sul luogo del delitto, dove lo scorso anno corse nel fantascientifico tempo di 2h03’02” poi non convalidato dalla Iaaf come record mondiale a causa della tipologia della gara americana. Difficile pensare che possa ripetersi su questi tempi, ma è suo obiettivo vincere e convincere i tecnici del suo Paese, un successo dopo quelli del 2011 a Boston e New York rappresenterebbe un’ipoteca granitica sulla qualificazione olimpica. I rivali però non mancano, dal connazionale Robert Kiprono Cheruiyot vincitore su queste strade nel 2010 all’etiope Gebre Gebremariam, terzo lo scorso anno, e poi gli altri kenyani Wilson Chebet, Wesley Korir e Bernard Kipyego tutti papabili per una vittoria. Nella gara femminile c’è la campionessa in carica, Caroline Kilel per la quale si può ripetere lo stesso discorso fatto per Mutai, gli obiettivi sono identici. Le avversarie principali la Kilel le troverà in casa, come Sharon Cherop e Caroline Rotich rispettivamente terza e quarta nel 2011 oppure Rita Jeptoo prima nel 2006, ma soprattutto nell’etiope Firehiwot Dado, la vera sorpresa del 2011 (non per noi, che l’avevamo ammirata due volte vincitrice a Roma) con  il trionfo a New York e che a Boston vuole un altro centro, ma attenzione anche alla sua connazionale Aselefech Mergia, già scesa sotto le 2h20’ quest’anno a Dubai. Di grande impatto anche la presenza russa, con Leonteva, Biktimirova, Pushkareva e quella Galina Bogomolova che resta la primatista su suolo italiano per quanto fatto proprio a Roma e la sua sfida personale con la Dado è un fattore che ci interessa molto da vicino. Sempre in chiave italiana da sottolineare la presenza di 120 corridori provenienti dal nostro Paese, capeggiati da Enrico Vivian.