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Aldo Pizzi, un ultimo saluto

di - 14/02/2017

Qualche giorno è già passato dalla scomparsa di Aldo Pizzi, istrionico guascone e indiscusso protagonista di quel mondo che noi tanto amiamo e che lo ha visto impegnato sin dagli albori nello sviluppo e soprattutto nella diffusione, prima del windsurf e poi del kitesurf.
È dal mitico Milano-Surf, nei locali della ditta dell’amato papà, che cominciò a fine anni ’80 la sua avventura, in un luogo dove tanti di noi sono “cresciuti” come windsurfisti o aspiranti tali.
Oggi però, ciò che più colpisce la nostra piccola comunità è la crescente consapevolezza che in quel seminterrato, che almeno un giorno alla settimana chiudeva a tarda notte con tutti dentro fino all’ultimo minuto, si sia consumato ben altro e che sia nata e cementata una generazione di amici o anche semplicemente conoscenti che lo hanno circondato ed hanno condiviso questa avventura.
Successivamente approdato a Rimini, diede vita al WavePro, in continua ricerca del giusto connubio tra la sua attività commerciale e lo sport che amava, portandolo a dividersi tra mete esotiche – tutte rigorosamente mure a sinistra – come le estati a Lanzarote, Barbados d’inverno e per ultimo Cabo Carboneras in Andalusia, dove fondò il LineUp Kite Surf,scuola di Kite Surf e Sup. Ed è li che si è concluso tristemente il suo viaggio.
Ma quello che hai lasciato in queste ore emerge in tutta la sua portata, perché un’infinità di messaggi sui social e via etere riportano foto, aneddoti, impressioni, ricordi che si rincorrono tra amici e conoscenti, ricordandoci quale figura carismatica sei stato e rimarrai per noi che ti abbiamo conosciuto.
Per questo abbiamo scelto di dare voce unica a tanti timidi sussurri più o meno gridati di commiato e di rabbia raccogliendo tutte queste testimonianze che meglio sanno cogliere e descrivere la vera essenza di Aldo Pizzi I-40.

Questa volta Aldo, se volevi stupirci con un’ultimo salto ci sei riuscito…. questo è il più alto di tutti!!! Ma questo è quello che rimarrà per sempre nel cuore, con quel misto di guasconeria e spavalderia che ti portavi dietro, ma che nascondevano un cuore grande. Ciao I-12. RIP”
Arrigo Romani

“Aldo era un mito. Matto come un cavallo – ex discesista di libera – ha sempre mantenuto nella vita quell’approccio da “non si prendono prigionieri” tipico di quello sport. Ma Aldo era dotato anche di una grande intelligenza e di una simpatia travolgente e contagiosa che lo metteva sempre al centro dell’attenzione.
Incontrato per caso a Las Gaviotas a Lanzarote, negli anni è diventato il fulcro della piccola comunità degli italiani con residenza estiva a Los Charcos, il nostro spot preferito dove aspettavamo sempre un’onda evanescente… e lui a Lanzarote era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo a partire. Sul windsurf aveva un talento innato. A Puerto del Carmen capitava che lo fermassero i local spagnoli per complimentarsi dei suoi forward verticali. Il forward a una mano invece lo teneva solo come arma da gara. Ed era sempre pungente: con lui era vietato distrarsi… ti metteva subito in riga con una sua battuta sagace. Super competitivo in acqua e un cuore d’oro a terra: si è sempre dato da fare per gli amici, incastrando arrivi e partenze e prestando l’attrezzatura a chi rimaneva a terra per qualche motivo. La sua vita personale è troppo complicata per poterla riassumere, ma basti dire che anche li ha fatto sempre delle scelte abbastanza radicali, lasciando spesso i suoi stessi amici senza parole. Ogni tanto finché ha avuto il negozio a Milano lo passavo a trovare quando mi trovavo li per lavoro. E Milano Surf e Aldo diventavano la mezz’ora di sorriso e decompressione dalla giornata.
L’ho rincontrato dopo tanti anni nella sua Barbados un paio di anni fa e mi è sembrato il solito, forse con un filo di malinconia in più, ma difficile da interpretare, di quelle apparentemente imputabili più agli anni che passano che ad altro.
Aldo sei sempre stato un punto di riferimento per noi e saperti ora così fragile ci riempie di tristezza, soprattutto per non averti potuto aiutare in tempo. Un grande abbraccio amico mio.”
Luca Salvatore

 

“Avevo deciso che quello sport mi piaceva un sacco, ma io… senza tavola, senza patente… dove andavo? C’era un nuovo negozio di windsurf in Viale Faenza, vicino a casa, ci potevo arrivare in motorino. Li ci trovo Aldo che scaricava le tavole dal furgone ed attorno a lui, un manipolo di ragazzotti, tutti più grandi me, che parlavano entusiasti della loro ultima uscita. Lui aveva notato la scintilla nei miei occhi e convinto mio padre a comprarmi una tavola seria e a portarmi ad imparare a Colico; 2 anni dopo, a Noli a novembre, a sentirgli spiegare: “Fagiano, se c’è vento da 4.0, basta che metti la 5.0 e quando cominci a rimbalzare nelle buche, e tira forte con la mano dietro”. D’estate andavamo insieme a Lanzarote, chi poteva lo raggiungeva a Barbados a gennaio, ad ogni maestralata si arrivava tutti da Aldo, anche se poi da casa sua c’era da fare il bordo lungo per arrivare alla Couduliere. Quei ragazzi erano diventati i miei nuovi amici: con molti di loro sono cresciuto negli anni e nessuno ha smesso completamente di fare windsurf. Non posso che arrendermi alla dolce consapevolezza che abbiamo Aldo “incastonato” (come direbbe lui quando si finisce a rocce) nei nostri ricordi e continueremo sempre a portarlo con noi.”
Enrico Orsenigo

 

“Una mattina mi chiama Aldo in ufficio e mi dice: sono con un biondino che sta montando le sue vele rosa (US1111), molla tutto e vieni al forum che all’entrata trovi Jean Jacques che ti da un pass operatori e vieni a saltargli sulla testa… al banco del negozio c’era la foto sfuocata di quel Forward in piscina…”
Enrico Orsenigo

 

“Pensare a Jean Jacques e Aldo insieme mi fa sorridere… non posso che tornare al “week end del gatto” a Aguamarga… 4.000 km in 4 giorni per andare a prendere il gatto della madre… e ovviamente il vento ad Almeria… solo che io e Aldo stavamo in spiaggia e Jean Jacques ed Eugenio andavano in giro a correre dietro le gonne andaluse…”
“Ognuno di noi ha dei ricordi unici con Aldo, ma io di ricordi ne ho a bizzeffe anche con ognuno di voi, grazie a quel nasone. Da Milano a Le Brusc, a Lanzarote, a Barbados, Perelli, 3 Ponti, Andora, Viale Faenza, Opera, Idroscalo, Le Morne e se vado avanti ripercorro più di 20 anni tutti insieme, legati attorno ad una passione che veniva anche da lui.”
Enrico Orsenigo

“La notizia della morte di Aldo Pizzi mi ha colpito molto, perchè ovviamente per me Aldo era l’espressione del classico Surfista che realizza i suoi sogni nella vita! Ci frequentavamo molto quando aveva il negozio Milano Surf a Milano… io abitavo sul Lago Maggiore e facevamo parecchie trasferte insieme in Liguria a surfare! Lui era sempre “arrappato” di Windsurf come diceva lui! Il picco della nostra amicizia fu inizio anni ’90 quando siamo andati insieme alle Barbados per 2 settimane. Erano state due settimane di fuoco… sempre vento sui 25 nodi e onde di un albero… alla fine avevamo spaccato tavole, vele, alberi… e noi eravamo distrutti ma contenti! Stavamo insieme in camera e avevamo lo stesso spirito di affrontare la vita… basta fare Windsurf, poi domani vediamo cosa succede… senza grandi problemi e così siamo contenti! Poi con il passare degli anni ci siamo un po’ persi di vista… l’ho rivisto in alcune occasioni… sono andato a trovarlo a Rimini quando aveva il negozio, però si era già dato più al Kite… questo sicuramente non ci faceva più frequentare li stessi spot! Poi sapevo che si era costruito un’esistenza a Barbados nei mesi invernali… e avevo capito che già ai tempi l’isola aveva lasciato una forte impronta su di lui! Poi ogni tanto qualche saluto su FB o auguri, ma le nostre vite non si erano incrociate da alcuni anni! Avrei messo la mano nel fuoco che Aldo sarebbe stato uno che campa in riva al mare fino a 90 anni! Peccato che mi sono sbagliato! Mi piace ricordarlo come un uomo di mare con una passione sfrenata! Ciao Aldo.”
Robert Hofmann

“Conosco Aldo da 37 anni, facevo le medie. Aldo è Aldo. Esagerato. Radicale. Vitale. Non convenzionale. Capo Tribù. Esploratore. Cercatore di felicità senza farsi limitare dai vincoli. È l’Aldo dei saltoni a Brutal Beach. Aldo delle Canarie che alla sera veste vestiti sgargianti e ride guascone facendo finta di giocare a caramba. Mi hai invitato mille volte a Barbados ma non ci sono mai venuto e ora mi pento ma sai che mi piace il ventone. MILANO surf un pezzo del cuore dove venivo con mio cugino Marco da ragazzini. Spesso solo per sentire una delle tue mitiche storie. Aldo sempre abbronzato e palestrato. Aldo con il naso da Aldo. Mi vendesti anche una tua ex tavola, un po’ patacca per la verità che spaccai e ho conservato a lungo di colore giallo. Il mio primo custom. Hai creato un’epoca uno stile radicale. Di Aldo ve ne è uno solo. Scrivendo Point Breack pensavano a Te. Ti auguro onde altissime e sempre così tanto vento che torni Radikal Aldo e butti il kite. Grazie Aldo.”
Luca, Radikal Sapo

“Caro Aldo, ero così contento perchè sapevo di venirti a trovare il mese prossimo. Peccato che le cose non siano andate per il verso giusto. Mi consola il fatto di non avere rimpianti; ci eravamo visti da poco e ultimamente ci sentivamo spesso. Certo, avremmo potuto dirci chissà quante altre cose, ma non mi sembravi il tipo che avrebbe voluto passare una vecchiaia vivendo di ricordi, perchè tu sei sempre stato protagonista, e forse anche per questo sono sempre stato fiero della nostra amicizia. Anche oggi sono fiero di te, nel vedere quanti ti hanno voluto bene e che ti scrivono cose molto belle e toccanti (anzi scusami per non averti scritto fino ad ora, ma proprio non ce la facevo, e anche adesso per la verità faccio un po’ fatica a farlo).
“I hope I’ll die before I get old”.
Erano i versi di My Generation. Poi gli anni sono passati e credo che gli Who abbiano cambiato velocemente idea e, chissà, forse oggi passano i loro pomeriggi al parco coi nipotini, raccontandogli di quando erano giovani e fighi e spaccavano gli strumenti sul palco.
Tu invece non sei cambiato. Tu sei rimasto quel tipo pazzesco col furgone e l’orecchino che ho conosciuto mentre imparava a tirare su la vela, con una tavola microscopica nell’angolo più ventoso del lago di Garda, e col quale ho condiviso un sacco di bellissimi sogni.
Caro Aldo, sono rimasto proprio male perchè non mi hai dato il tempo di venirti a trovare, ma sono contento per esserti stato amico tutti questi anni.”
Aloha
Sandro

 

“Uffa Aldo, ti piaceva mure a sinistra e a me a destra, ti sei messo pure a far kite, la nostra sindrome di Peter Pan non è guaribile così come la depressione, ma di tutte le cazzate che mi possono venire in mente so solo che eri un buono con i pregi e i difetti di tutti noi. Fanculo Aldo, prima o poi ci rivediamo.”
Franz Nava

 

“Solo ora riesco a scrivere qualcosa , qualcosa che tu non leggerai mai… ne hai combinati di casini nella vita Amico mio, ma questo è il più grosso che tu potessi fare… te ne sei andato e hai portato via con te un pezzo del mio cuore, hai lasciato un grande dolore incolmabile… quel dolore che arriva come un pugno nello stomaco, tremano le gambe, fa tanto male… arriva dritto al cuore, poi invade la mente con le immagini del tuo viso, delle tue smorfie del tuo sorriso, con il suono della tua voce… Non basterà una giornata di sole, ne mesi, ne anni per capire quel tuo gesto così estremo senza ritorno, nessuno mai mi darà delle risposte e quindi riamane solo tanta rabbia, e tu lo sapevi bene Amico mio caro più mi fai arrabbiare e più ti voglio bene e te ne vorrò per tutta la mia esistenza… sarai sempre il Mio Unico Grande Amico.”
Cecilia Benni

“A Barbados una notte di molti anni fa durante una delle tante notti folli all’harbour Lights mi sono trovato solo e decisamente alticcio sul lungo mare pensando di tornarmene solo soletto e a piedi sino alla casa dove abitavo. Ad un certo si affianca un’auto e con quell’accento del cavolo da Terrone nordista un ragazzo mi dice: “Ciao Pipi Sacchetto sali che ti porto sino a casa. Ma noooo grazie sono quasi arrivato!!!” E lui insistendo dai sali bauscia che non sei ancora arrivato ti mancano 10 km ahahahah!!! Ero fuori come un balcone. Quel ragazzo eri tu Aldo Pizzi ti avevo conosciuto in acqua pochi giorni prima! Sono passati così tanti anni da quella sera eppure adesso che sono costretto con tristezza a ricordare quel momento così divertente mi sembra come se sia successo ieri. Ciao terronazzo del nord, noi rimaniamo quaggiù nella famosa fabbrichetta che io e te e tanti altri abbiamo condiviso condividiamo e amiamo continueremo a farlo pensando anche a te e a quella tua faccia da canaglia.”
Pipi Sacchetto, Eddy Piana

 

“È tutto il giorno che cerco di capire… mi sembra tutto così irreale, come se da un momento all’altro mi aspettassi che qualcuno dicesse che è stato tutto uno scherzo… ed invece no… eri una di quelle persone che si odiano o si amano, con la tua strafottenza, quella spavalderia che ti distingueva da tutti e che urtava chi non ti conosceva… estremo in tutto.. fino all’ultimo. Impossibile dimenticare una persona come te… non ci posso ancora credere. Ciao Aldo.”
Valentina

 

“Ieri sono diventato vecchio. Quando se ne va un amico, sempre si porta via un pezzo di te. Quando se ne va il miglior amico il pezzo è grande. Ma quando se ne va il miglior migliore amico che tu possa mai immaginare d’aver avuto, succede qualcosa di diverso. Non hai il tempo di realizzare. Vieni sbattuto in un frullatore emotivo, un inevitabile salto in avanti e nel contempo un dolcissimo meraviglioso salto indietro. Ti fa male la pancia. E mentre piangi per il dolore di una cosa che non avrai mai più, non puoi non ridere un minuto dopo nel ricordo di una delle migliaia di fesserie combinate insieme.
L’Aldo l’ho incontrato alla Fiera Campionaria di Milano. Era il 1983. Lui aveva una piccola ridicola roulotte circondata da pessime tavole da windsurf della Mares. Assurdi sommergibili di plastica che lui raccontava meravigliosi oggetti naviganti. Avevo 23 anni. Avrei comprato qualsiasi cosa. Lui ne aveva appena 20, sapeva vendere qualsiasi cosa, a chiunque. Quel giorno comprai i successivi 15 anni della mia vita. In realtà, nel pacchetto tavola-boma-vela-muta c’era incluso un insospettabile allegato: un amico. Il mio miglior migliore amico di sempre.
Sul Pizzi ho sempre potuto contare.
Lui era fortissimo. Io meno.
Sapeva surfare come pochi. Io meno.
Faceva ridere tutti. Io meno.
Era un guascone. Io meno.
Piaceva alle ragazze. Io meno.
Vestiva come uno della TV. Io meno.
Era un figo. Io meno.
Aldo è stato quello che avrei voluto essere. Libero. Vero. Grande e piccolissimo. Sincero. Leale. Leggero. Amico. Ieri s’é portato via il miglior pezzo di me. Il pezzo al quale non ho mai rinunciato. Da ieri non voglio più essere come nessun altro. Da ieri non posso essere più come nessun altro. Da ieri non posso più restituirgli i meravigliosi momenti che m’ha regalato. Ieri sono diventato vecchio.”
Orazio Truglio

“Non ho mai capito chi fossi tu per me. Non ho mai capito se tu fossi più un Amico, più un Fratello più grande o più un Padre per me. Probabilmente eri semplicemente tutto ciò insieme. Non è quantificabile quanto tu mi abbia dato, quanto tu mi abbia insegnato, quanto io mi sia affezionato a te. Grandissima parte di quello che io sono adesso è solamente grazie a te- quando ci siamo conosciuti ero un bamboccio, un ragazzino che sognava il surf e che della vita non sapeva un cazzo. Mi hai aiutato tanto, mi hai dato tantissimo, hai sempre avuto fiducia in me, mi hai sempre ascoltato. Mi hai cresciuto. Adesso sono un Uomo, e tu ne sei direttamente responsabile. Sarò per sempre in debito con te. Amo la mia Vita- in grandissima parte grazie a te. Sei sempre stato una testa di cazzo, una testa di cazzo dal cuore enorme che ho sempre adorato. Mi mancherai tantissimo Amico. Grazie, davvero. E vadarviailculo!”
Andy Nacamuli

 

“La tristezza poi ci avvolse come miele per il tempo scivolato su noi due… voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi, voglio pensare che ancora mi ascolti e che come allora sorridi…” cit. Guccini.
Te ne sei andato portandoti via la tua simpatia e i tuoi sorrisi. Mi mancherai.”
Raffaello Bastiani

 

“Sei stato per me fonte di ispirazione un vero esempio da seguire .Ciao Aldo Pizzi  R.i.p.”
Kikko Brusa

“Ciao Aldo… te ne sei andato a modo tuo… da protagonista! Non ti dimenticherò mai… sei tu che mi ha permesso di iniziare a praticare il windsurf… grazie alla tua grande passione per il vento e il mare…ora sono altre le tempeste che mi tocca affrontare per elaborare la tua decisione e la tua prematura scomparsa. Vola alto Aldo!”
Luca Boscarino

 

Il funerale di Aldo verrà celebrato sabato 18 febbraio presso la chiesa di Santa Rita in via Santa Rita da Cascia 22 a Milano alle ore 11:00.

Con la collaborazione di Tutti.

Ciao a tutti, sono Fabio Calò (ITA-720), ho iniziato a fare windsurf all’età di 13 anni e da quel momento è diventata la mia più grande passione, poi la mia vita e il mio lavoro. Campione Italiano Wave nel 2013 e 2015. Vivo a Torbole sul Garda e respiro l’aria del windsurf 365 giorni all’anno.