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Amburgo frantuma i propri record

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Amburgo frantuma i propri record

Anche quest’anno la Maratona di Amburgo, una delle poche classiche non inserite nel calendario Iaaf, si è dimostrata molto veloce facendo cadere entrambi i record della manifestazione. Il vento ha favorito i corridori in alcuni tratti della gara, ma la vittoria e il tempo finale sono tutti frutto della sagacia tattica di Shami Dawit (Eth), che ha lasciato sfogare gli avversari che avevano rotto il drappello di 15 uomini al comando al passaggio della mezza per ricongiungersi con la testa della corsa dopo il 30° km e dare scacco matto al suo connazionale Dadi Yami, col quale già si era scontrato a gennaio a Dubai con un solo secondo a separarli. Questa volt ail divario è stato ben più ampio e il 2h05’58” finale vale per Dawit non solo il record della corsa ma anche la propria pesante candidatura per una maglia nazionale ai Giochi di Londra. 2h07’01” per Yami al secondo posto, poi Augustine Rono (Ken) in 2h07’23” davanti a Shumi Dechasa (Eth) in 2h07’56”. La vittoria di Rael Kiyara (Ken) fra le donne è stata ancor più sorprendente soprattutto considerando il fatto che a metà gara non era che settima a 1’20” dalla testa della corsa, pur essendo passata in 1h11’43”. La kenyana che lo scorso anno avevamo visto vincere a Padova col nuovo record di 2h30’19” ha iniziato una lenta rimonta che al 30° km l’ha vista transitare al terzo posto e progressivamente raggiungere e superare le prime per chiudere col nuovo primato di 2h23’47” davanti alle etiopi Netsanet Abeyo in 2h24’12” e Etalemenu Kidane in 2h25’49”.